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Eurocup Power Ranking: un livello mai così alto

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Eurocup Power Ranking: dopo l’Eurolega, tocca alla seconda manifestazione continentale, al via dopo la metà di ottobre.

Nonostante alcune squadre debbano ancora completare il proprio roster, è già possibile avere un’idea di quelli che saranno i rapporti di forza della prossima stagione, che garantirà anche quest’anno due ambitissimi posti per il piano superiore.

Come fatto anche per l’Eurolega, dividiamo le squadre in fasce, dall’ultima alla prima posizione.

POSIZIONI 20-17: MOLTO COMPLESSO SUPERARE I GIRONI

20 – LIETKABELIS PANEVEZYS

Impossibile ad oggi pensare ad un Lietkabelis ai playoff. Vero che le squadre lituane, pur con budget di gran lunga inferiori alle proprie avversarie riescono sempre a fare bene, ma in questo caso avrebbe letteralmente dell’incredibile il raggiungimento della post-season.

In aggiunta, la squadra ha effettuato cambiamenti significativi a livello di roster (Gagic e Orelik potranno dare una mano ma dovranno ambientarsi) e dunque dovrà anche trovare nuovi equilibri. Lo scorso anno ultima del proprio girone in regular season, difficile quest’anno possa fare meglio la squadra di Panevezys.

19 – FRUTTI EXTRA BURSASPOR

Come per i lituani, difficile vedere i turchi del Bursaspor superare i gironi. Se non altro, qualche nome di spicco in più nel loro roster, da Kevarrius Hayes a Milosavljevic e Needham, ma vi sono comunque mancanze notevoli a livello di roster, su tutti quella in posizione di 4.

Se consideriamo anche che le opzioni in uscita dalla panchina non sono di alta qualità, ecco spiegato il perché appaia oggi difficile pensare a qualcosa di diverso dall’ultima posizione nel Girone B.

Kevarrius Hayes, centro del Bursaspor

18 – SLASK WROCLAW

Lo Slask Wroclaw ha disputato una ottima pre-season, facendo vedere cose interessanti, e le ultime aggiunte di Kodi Justice e Kerem Kanter, fratello del più noto Enes, danno sicuramente qualche opzione in più a Coach Mijovic.

La squadra polacca è stata costruita con criterio e i profili scelti ne sono il chiaro esempio, tuttavia il livello della competizione si è alzato notevolmente e manca sicuramente qualcosa a questa squadra per poter avanzare ai playoff, anche se non sarei sorpreso dovessero arrivare anche vittorie inaspettate.

Tra le squadre di questa fascia, sicuramente la più intrigante.

17 – HAMBURG TOWERS

Dopo aver raggiunto la prima serie tedesca solo nel 2019, gli Hamburg Towers sono pronti ad affrontare la loro prima competizione europea, costituendo l’unica new entry di questa stagione. Per fare ciò, è stato allestito un roster molto interessante, che lotterà per un posto ai playoff fino all’ultima giornata.

I punti di riferimento della squadra sono sicuramente Durham, Brown ed Hinrichs, ma dalle seconde linee vi sono altrettante opzioni, che fanno della squadra tedesca la più attrezzata tra quelle analizzate fino ad ora. Sarà Coach Calles a dover trovare la strada giusta per agguantare quella che sarebbe una storica qualificazione.

InselParkHalle, casa degli Hamburg Towers

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POSIZIONI 16-13: PLAYOFF OBIETTIVO CONCRETO

16 – DOLOMITI ENERGIA TRENTO

La Dolomiti Energia di Coach Molin si appresta a vivere la quinta stagione in Eurocup e lo fa con un roster cambiato notevolmente dall’anno scorso. Le aggiunte sono tutte molto interessanti, da Johnathan Williams a Cameron Reynolds, ma rimpiazzare il vuoto lasciato da Jacorey Williams e Greg Browne non sarà facile.

I titolari valgono assolutamente un posto ai playoff, mentre la panchina lascia qualche perplessità, se non altro perché, su un roster di 10 giocatori effettivi, 3 sono giocatori ancora da sviluppare (Mezzanotte, Conti e Ladurner) e non potranno essere inevitabilmente costanti nell’arco di tutta la stagione.

La distanza tra il raggiungimento dei playoff e il non raggiungimento è molto breve, ma il fatto che Trento in tutti questi anni abbia spesso superato la prima fase dà qualche speranza in più.

15 – PROMITHEAS PATRAS

Rivoluzione pressoché totale del Promitheas, a partire da Coach Casimiro. Numerosi i nuovi arrivi, tra i quali anche delle vecchie conoscenze del campionato italiano: Dario Hunt visto la scorsa stagione alla Fortitudo, e Abdul Gaddy, ex Virtus Bologna. A questi si aggiunge l’acquisto dell’interessantissimo Isaiah Miles e la conferma di Jerai Grant, che vanno a costituire un pacchetto stranieri di tutto rispetto.

I playoff non dovrebbero essere in discussione, ma i molteplici cambiamenti e i dubbi riguardanti la guida tecnica fanno sì che il Promitheas occupi soltanto la quindicesima posizione. Il potenziale c’è, come detto, è la solidità che potrebbe fare la differenza.

Jerai Grant, centro del Promitheas

14 – TURK TELEKOM ANKARA

Come nel caso di Trento, se ci dovessimo basare unicamente sul quintetto base, Ankara sarebbe ben più in alto nella classifica, dal momento che può vantare giocatori che l’Eurolega l’hanno vista e giocata per davvero. Harrison e Johnson sono stati pezzi importanti nelle rispettive squadre la passata stagione e lo stesso Octavius Ellis ha tenuto bene il campo per essere alla prima esperienza nella massima competizione europea; i dubbi riguardano però il contorno, che non pare essere assolutamente all’altezza dei giocatori appena menzionati.

Se ci aggiungiamo che, anche in Basketball Champions League, Ankara ha avuto grosse difficoltà nei momenti decisivi della stagione e che, dopo l’addio di Andrews, manca ancora il playmaker titolare, ecco spiegata la posizione in classifica.

Attenzione perché, qualora il nuovo play fosse di livello, nei prossimi aggiornamenti la squadra potrebbe fare un balzo in avanti notevole nel power ranking.

13 – RATIOPHARM ULM

Fino ad un paio di settimane fa Ulm sarebbe stata nella fascia delle squadre con pochissime speranze di playoff, ma le aggiunte di due pezzi da novanta per la competizione come Cristiano Felicio e Semaj Christon possono cambiare non poco gli equilibri.

Il centro brasiliano ha un corpo che in Eurocup può dare fastidio a quasi tutti gli avversari e, già durante le prime apparizioni, ha mostrato il proprio potenziale, registrando una doppia-doppia all’esordio.

Il playmaker americano, invece, può dare una grossa mano in cabina di regia, dove Ulm necessitava sicuramente di una aggiunta, e dovrà alternare momenti in cui si dedicherà a creare vantaggi e far girare la squadra ad altri dove gli sarà chiesto di prendere più iniziative personali.

A loro si aggiunge anche Blossomgame, migliore dei suoi nelle prime uscite stagionali, a formare un terzetto niente male che potrebbe far togliere ai tedeschi più di qualche soddisfazione, cosa che dopo l’addio di Osetkowski pareva molto difficile.

Sarà Cristiano Felicio il lungo titolare di Ulm in questa stagione

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POSIZIONI 12-9: LA VOGLIA DI NON ACCONTENTARSI

12 – MINCIDELICE JL BOURG-EN-BRESSE

Questa fascia costituisce una sorta di limbo. Limbo perché la qualificazione ai playoff non è in discussione ma, allo stesso tempo, risulta difficile immaginare come queste squadre possano arrivare fino in fondo, seppur con roster di qualità.

Bourg ne è il perfetto esempio: durante l’estate sono arrivati giocatori come Jacorey Williams, CJ Harris e Tyler Stone, gente che ha già giocato competizioni europee, ma che difficilmente potrà trascinare la squadra francese fino ad Aprile inoltrato.

Il roster infatti risulta essere scarno nelle opzioni di buck-up, con i soli Mika e Pelos a dare garanzie in uscita dalla panchina, aspetto che potrebbe portare ad un sovra utilizzo dei giocatori titolari, come detto, di buon livello.

11 – MORABANC ANDORRA

Gli uomini da Coach Ibon Navarro ha mantenuto l’ossatura della scorsa stagione aggiungendo però giocatori di talento e di prospettiva, che potrebbero farne una mina vagante della competizione. Sono arrivati Codi MIller-McIntyre da Bourg, Amine Noua dall’Asvel, ma anche Drew Crawford e Conor Morgan, oltre al giovane Mario Nakic.

La squadra del principato ha aumentato significativamente il tasso tecnico e fisico ma non solo, anche la panchina è molto più lunga rispetto alla stagione passata e questo potrebbe essere un elemento chiave durante l’anno, visto che, soprattutto, le capacità della guida tecnica non sono assolutamente in discussione.

Andorra potrebbe qualificarsi ai playoff anche con una testa di serie molto alta nel Girone A (non sarei sorpreso nel caso chiudesse anche alla quarta posizione), che gli consentirebbe di trovare accoppiamenti più abbordabili nella post-season, dove comunque punterà ad andare il più avanti possibile perché la qualità c’è eccome.

La presentazione di Amine Noua

10 – BOULOGNE METROPOLITANS 92

La squadra parigina ha cambiato praticamente tutto il reparto stranieri dalla passata stagione, nonostante il raggiungimento dei quarti di finale, ma gli acquisti sono stati di altissimo livello.

La prima firma è stata quella di Will Cummings, in uscita dal Lokomotiv Kuban, dove l’anno scorso ha disputato un’ottima stagione, poi è arrivato Vince Hunter, giocatore che non ha bisogno di presentazioni in quanto campione d’Italia con la Virtus Bologna ed MVP delle Top Sixteen di Eurocup, e infine il vero potenziale crack di questa squadra: Jordan McRae. L’ex Cavaliers sarà colui che dovrà dare solidità a livello realizzativo al Levallois e, inevitabilmente, sarà il giocatore su cui ricadranno le maggiori responsabilità.

Se ci aggiungiamo che anche Bandja Sy è arrivato tra le fila di Vincent Collet, non stupisce come Boulogne occupi la decima posizione: roster forse leggermente corto ma di assoluta qualità. A parere di chi vi scrive, organico perfetto per il coach francese, propositore di un gioco sempre molto solido e che non si perde in una mera esibizione estetica (la Francia delle Olimpiadi docet).

9 – CEDEVITA OLIMPIJA LJUBLJANA

Ero indeciso se mettere Lubiana in questa fascia o in quella più alta perché entrambe le opzioni avrebbero diritto di cittadinanza, ma alla fine ho optato per questa in quanto ritengo che ci siano alcuni punti di domanda.

Il Cedevita Olimpija ha uno dei roster più lunghi della competizione (17 giocatori), il che dà la possibilità di avere moltissime alternative e soluzioni diverse in uscita dalla panchina per cercare di cambiare l’inerzia anche a partita in corso. Per di più, anche la qualità è sicuramente alta, specialmente dopo il restyling in cabina di regia (vero problema della passata stagione) che ha portato in terra slovena giocatori come Jacob Pullen e Marcus Keene, dopo la firma di giocatori esperti come Ejim, Carmichael e del centro Auguste.

A questi si aggiungono i già noti Blazic (vero leader della squadra) ed Edo Muric, reduce da ottime cose con la maglia della nazionale, così come Dimec, andando a delineare una squadra molto fisica, ma anche con spiccati doti tecniche.

Il dubbio, che è poi il motivo per cui Lubiana è in questa fascia, seppur nettamente al top, riguarda la solidità e la costanza nell’arco della stagione: l’anno scorso, gli sloveni erano praticamente già qualificati alla fase finale, con il Buducnost ormai eliminato, ma la sconfitta a Podgorica con il ribaltamento della differenza canestri ha cambiato tutto, ponendo fine alla stagione degli uomini di Golemac. Vero che quest’anno la formula sarà diversa, ma suicidi sportivi del genere non dovranno più accadere, anche perché una sconfitta potrebbe equivalere ad andare a casa.

Jaka Blazic, sarà ancora lui il leader del Cedevita

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POSIZIONI 8-4: ARRIVARE IN FONDO NON E’ UN SOGNO, ANZI

8 – BUDUCNOST VOLI PODGORICA

Mercato veramente ben fatto quello dei montenegrini, che possono contare ora su un roster di assoluto livello.

Le maggiori perplessità nella passata stagione avevano riguardato principalmente il reparto ali, non in grado di fare da collante tra l’estro degli esterni e la fisicità sotto canestro, ed è qui che il Buducnost ha lavorato maggiormente. Sono arrivati DJ Seeley e Vlado Micov, entrambi giocatori di assoluto valore per l’Eurolega, figuriamoci per l’Eurocup, dove potranno avere ancora maggiore impatto grazie alle loro indiscusse qualità (Micov in Eurocup potrebbe fare davvero molto bene dal momento che il dispendio fisico richiesto non è sicuramente quello del piano di sopra) e anche lo stesso Jacob Wiley va in questa direzione, ma, a mio avviso, il vero colpo dell’estate è stato trattenere Willie Reed.

Il centro americano è stato a mani basse il miglior giocatore della passata stagione tra i suoi, capace di registrare quasi una doppia-doppia di media nella serie con Monaco, persa solo a Gara 3, e di dare una dimensione completamente diversa alla squadra. Difficile trovare, in effetti, giocatori con la verticalità (e le conseguenti doti intimidatorie) e la facilità di correre il campo di Reed: sarà ancora lui l’ancora della squadra.

Il Buducnost avrà come obiettivo quello di andare ai playoff con la miglior posizione possibile al fine di trovare un accoppiamento favorevole ma, anche in caso contrario, le qualità per un upset certamente non mancano, attenzione.

7 – UMANA REYER VENEZIA

La Reyer ha passato sicuramente la off-season più travagliata da diversi anni a questa parte, con questioni spinose da risolvere e una rivoluzione tecnica da compiere. In entrambi i casi, l’obiettivo è stato raggiunto: Tonut è rimasto, il caso Daye sembra sia rientrato e nuovi giocatori, di assoluto valore, sono arrivati in laguna.

Spiccano sicuramente i nomi degli italiani Michele Vitali e Jeff Brooks, desiderosi di far parte di una progetto molto interessante dove avranno grandi responsabilità, ma anche quello di Tarik Phillip che, dopo anni, andrà finalmente a rivestire quel ruolo di playmaker con punti nelle mani che era mancato fino ad ora in casa oro granata. Non va dimenticata, inoltre, la firma di Martinas Echodas, lituano di 23 anni che permetterà, dopo anni di tamponamenti più o meno azzeccati, di avere un vero e valido sostituto per Mitchell Watt.

Rimane da risolvere la questione Bramos, ma il roster è di indiscusso valore e Coach De Raffaele non è da meno, dunque non ci sono dubbi sul fatto che Venezia abbia tutte le carte in regola per fare una grande stagione anche in Europa, dove non parte certamente come testa di serie numero 1, ma potrebbe rivelarsi un avversario molto ostico da affrontare per chiunque.

Io, in gara secca, non vorrei mai incontrarli.

Dopo un’estate dal futuro incerto, Tonut giocherà ancora per la Reyer

6 – CB GRAN CANARIA

Gran Canaria è probabilmente una delle squadre più interessanti di tutta la competizione perché il potenziale è altissimo, ma, come sempre in questi casi, anche il rischio è alto. Il punto di partenza è una squadra che, con Slaughter, Ennis, Kramer ed Albicy, ha senza dubbio uno dei 4 migliori pacchetti esterni di tutta l’Eurocup, cui si aggiungono giocatori che, come detto, hanno tutto per fare bene, Pustovyi su tutti.

Tuttavia, il reparto ali vede il solo Brussino come nome di spicco, e sappiamo che la continuità non è il punto di forza dell’argentino, cosi come non lo è per lo stesso Diop, centro di 2.16 in arrivo dal Baskonia. Qualora questi due giocatori dovessero rendere secondo le aspettative, Gran Canaria sarebbe tranquillamente subito dietro le tre fuoriserie, ma è chiaro che la possibilità che qualcosa non vada secondo i piani c’è e non è neanche così remota.

In questo scenario, le rotazioni potrebbero addirittura rivelarsi corte e creare non pochi grattacapi a Coach Fisac, che deve essere però consapevole di avere in mano una squadra con le capacità tecniche e fisiche per poter eliminare, in gara secca, letteralmente chiunque nella competizione.

5 – JOVENTUT BADALONA

Come per Gran Canaria, anche la Joventut è una squadra da tenere sott’occhio, in quanto capace di regalare non poche sorprese.

Il roster allestito per questa stagione è di altissimo livello, probabilmente anche più dell’anno scorso, nonostante le partenze di Dimitrijevic e Lòpez-Arostegui. Se ciò è possibile, lo si deve al fatto che gli acquisti sono stati calibrati e studiati alla perfezione: l’aggiunta di Vives dà un’opzione in più in cabina di regia e permette di far giocare più minuti a Ribas da guardia, mentre l’arrivo di Brandon Paul renderà possibile per Coach Duran sperimentare quintetti con diversi assetti tecnico-tattici e garantirà punti e tanta fisicità. A questi si aggiunge l’arrivo di Derek Willis, a chiudere un reparto lunghi veramente ben assortito e, cosa ancora più importante, fatto di profili molto complementari tra loro.

La coppia Willis-Tomic sarà molto interessante da studiare, così come Paul in posizione numero 3 per aprire il campo: quel che è certo è che Badalona non parte sconfitta in partenza con nessuno, anche perché l’orgoglio catalano è sempre lì da vedere.

Rispetto a Gran Canaria, sicuramente più continua.

4 – LOKOMOTIV KUBAN KRASNODAR

Difficile trovare una collocazione al Loko in questo Power Ranking, in quanto i primi 6 giocatori sono chiaramente da Top 3, mentre le opzioni dalla panchina probabilmente neanche da playoff.

Tutto ciò fa capire come la squadra di Kransodar sia molto corta nelle rotazioni, con solo 6/7 giocatori effettivi. Tuttavia questa non è sicuramente una novità, dato che i russi non sono nuovi a dare praticamente tutte le responsabilità ai propri giocatori stranieri. Quel che è certo è che, qualora un’ulteriore aggiunta dovesse esser fatta, staremmo parlando senza il minimo dubbio della testa di seria numero 4, così, invece, la posizione numero 4 rimane perché, semplicemente, in questa fascia non c’è nessun’altra squadra che possa contare su giocatori del livello di McCollum, Williams, Motley, ma anche Stanton Kidd, Darius Thompson e Greg Whittington, però la differenza sicuramente si assottiglia.

Il Loko parte per vincere la competizione, poche storie, ed è, senza neanche troppi dubbi, la squadra più imprevedibile da pronosticare di tutta la Eurocup, però questi dubbi non ci consentono di metterla tra le top assolute.

Johnathan Motley, potenziale crack in Eurocup per il Loko

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POSIZIONI 3-1: UNA SOLA PAROLA, EUROLEGA

3 – PARTIZAN NIS BELGRADE

Poco da dire, i team di questa primissima fascia sono squadre da Eurolega, senza se e senza ma, e il Partizan non è un’eccezione.

Probabilmente la squadra che genera più hype in giro per l’Europa, il Partizan ha fatto una campagna acquisti a dir poco faraonica, che la colloca di diritto tra le massime contender per il titolo. Già solo il fatto di avere in panchina il migliore di tutti ne avrebbe fatto di diritto una delle società più accreditate, se poi ci aggiungiamo nomi come Kevin Punter, Zach Leday, Rodions Kurucs e Alen Smailagic, capiamo bene che la musica è cambiata a Belgrado, e neanche di poco.

Come mai, visto quanto detto, non sono in cima al power ranking, verrebbe da chiedersi? La risposta è semplice: posto che il mercato in entrata non è ancora chiuso e seguiranno quindi aggiornamenti, l’unico semplice motivo è che Virtus e Valencia hanno, ad oggi, roster dello stesso livello ma più completi, tanto che, come detto dallo stesso Presidente Mijailovic, arriveranno altre firme, in primis nel ruolo di centro.

L’altro aspetto che, se vogliamo, fa sì che il Partizan non sia alla posizione numero 1 è il fatto che si tratta di un roster molto giovane se non si considerano gli americani e, dunque, non si può mai essere sicuri al 100% ma, se la storia non mente, anche nel 1992 la situazione era più o meno simile…

L’Eurolega, a detta degli stessi protagonisti, è un dovere.

Zeljko e il Partizan: un ritorno a casa

2 – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

Se il mercato del Partizan è stato faraonico, quello virtussino non è stato da meno. Udoh e Mannion sono due nomi che fanno rumore, tanto rumore, ma non sono gli unici: Hervey si profila come uno dei giocatori più interessanti di tutta l’Eurocup e Jaiteh, dopo le ottime cose fatte vedere in Russia e in Turchia, è pronto a fare il definitivo salto di qualità. Vi sono poi sempre i senatori Teodosic, Belinelli e Weems, garanzie tecniche e di leadership per i bianconeri, il tutto guidati da un Coach espertissimo come Sergio Scariolo.

Le qualità del roster e la crescita societaria in atto devono far sì che non si debba temere nessuno, e così sarà, ma allo stesso tempo non si potrà mai abbassare la guardia e piacersi troppo perché la formula della competizione e il livello degli avversari non lo permettono.

La chiave della stagione sarà Ekpe Udoh che, se in condizione ottimale, potrà rivelarsi un crack assoluto a questo livello e spostare decisamente gli equilibri. Il caso Mannion crea qualche preoccupazione e la società bianconera è tornata sul mercato, ma il giocatore che verrà selezionato rimarrà con ogni probabilità per tutta la stagione, andando quindi ad aumentare ancora di più il livello della squadra.

L’obiettivo è dunque solo uno: raggiungere l’Eurolega, a qualunque costo. Dopo essersi affermati in Italia, bisogna farlo in Europa, e la Virtus ha letteralmente tutto per farlo.

Ekpe Udoh, la chiave di volta della stagione bianconera

1 – VALENCIA BASKET

Partiamo da un presupposto, se l’anno scorso hai mancato la qualificazione ai playoff di Eurolega per un soffio e hai mantenuto pressoché intatto il tuo roster, non puoi che essere la candidata numero 1 per la vittoria dell’Eurocup, e Valencia, a parere di chi vi scrive, lo è.

Sono stati persi giocatori importanti ma che avevano reso sotto le aspettative, come Kalinic e, soprattutto Williams, ma il mercato in entrata non è stato da meno, anzi. Sono arrivati da Badalona giocatori di assoluto livello e prospettiva come Lòpez-Arostegui e Dimitrijevic, oltre al ritorno a casa di Victor Claver, che a questo livello ha ancora tutto per dominare, e dunque il livello non si è abbassato assolutamente. Considerando poi il fatto che in panchina Ponsarnau e i dubbi che lo circondavano hanno lasciato spazio a Penarroya e alla sua abilità di saper preparare partite senza un domani (l’esperienza con Burgos dovrebbe insegnare qualcosa), le ambizioni e le possibilità della squadra spagnola crescono ancora di più.

Sotto canestro probabilmente la miglior coppia di tutta la competizione, capace già di fare la differenza al piano di sopra, e in generale tanta, tanta qualità in ogni ruolo, con unica pecca forse l’assenza di un playmaker di altissimo livello che però potrà diventare Dimitrijevic: Valencia parte per tornare subito in Eurolega ed è l’indiziata numero 1 in assoluto a farlo.

L’ultima volta che Valencia ha giocato l’Eurocup è finita così
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