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Euroleague Power Ranking, una prima idea sulla stagione 2021/22

Euroleague Power Ranking
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Euroleague Power Ranking? E’ presto, lo sappiamo, ma una prima idea sulla stagione 2021/22 si può avere.

Agosto, mercato che presenta una fase di stallo dopo tanti movimenti europei, in attesa di quanto possa derivare dalla “free agency” NBA, che interesserà diversi profili importanti per la massima competizione europea.

Ranking, quindi. Parziale ovviamente, poiché non tutti i club sono al completo, ma qualche rapporto di forza pare già abbastanza chiaro.

La competizione 2021/22 sembra oggi essere delineata sulla base di quattro fasce di squadre, con obiettivi e potenzialità che paiono abbastanza precise, in attesa che ulteriori mosse sul mercato possano cambiare tali posizioni, anche di molto nel caso siano particolarmente significative.

La grande anomalia, almeno sinora? Diverse squadre di Eurocup, capitanate da Valencia, Partizan e Virtus, paiono decisamente migliori di almeno una manciata di partecipanti al massimo trofeo continentale.

Zele Obradovic: il suo Partizan è più forte di diverse squadre di Eurolega

POSIZIONI 18-16 : AD OGGI IMPOSSIBILE EMERGERE

18 – AS MONACO

Un roster tutto da costruire, con sostanzialmente il solo Rob Gray rinnovato come materiale intrigante, seppur da testare a livello di Eurolega. L’arrivo di Westermann dà un minimo di esperienza ad un gruppo che, a parte l’altra firma eccellente di Andjusic, presenta ad oggi ben 11 esordienti su 13 atleti sotto contratto. 4 hanno data di nascita dal 2000 in poi.

E proprio giovani profili interessanti ci sono, come ad esempio Demahis-Ballou, ma pensare a qualcosa di più che ad un torneo nelle retrovie è oggi utopico, a meno di addizioni clamorose.

Rob Gray, molto atteso dopo le grandi cose in Eurocup

17 – ALBA BERLINO

Totale immobilità sinora, fatta eccezione per i rinnovi di Delow e Thiemann ed il ritorno dal prestito in Israele di Tamir Blatt, coi quali però non vai lontanissimo se hai perso Granger, Giffey, Fontecchio e Siva. E’ di ieri la notizia del rinnovo biennale di Maodo Lo, decisamente importante in un contesto sino ad oggi assai povero.

In aggiunta i dubbi sul futuro di Aito, ad oggi ancora incredibilmente non sciolti, non rappresentano certo il miglior viatico per ricostruire una squadra che ha perso quasi tutti i suoi pezzi più importanti.

Basterà la sconfinata leadership tecnica ed emotiva di Luke Sikma? Ad oggi è veramente dura.

Luke Sikma, leader totale dell’Alba

16 – STELLA ROSSA

Via Jordan Loyd, Corey Walden e Duop Reath, praticamente perso anche Landry Nnoko, il colpaccio in arrivo è stato Nikola Kalinic, di assoluto valore ma che non può certo bastare per pensare di essere competitivi.

Ivanovic, Laazarevic, Mitrovic e White sono buone addizioni che danno profondità ma non quella qualità che servirebbe per puntare in alto.

E’ abbastanza chiaro che servano una guardia con talento e punti nelle mani, nonchè un centro di peso e sostanza in grado di produrre numeri che facciano la differenza. Così facendo, il resto potrebbe arrivare dall’anima serba, che non manca mai, e dal ritorno del pubblico, che la differenza l’ha sempre fatta. Altrimenti sarà durissima.

Nikola Kalinic, la Stella Rossa è sulle sue spalle

(1/4, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

POSIZIONI 15-14: IL LIMBO

15 – PANATHINAIKOS

Rivoluzione totale, sull’asse Nedovic-Papapetrou, entrambi rinnovati, e Papagiannis, già sotto contratto. Hezonja avrebbe dato dimensione ben differente, ma la storia è finita male.

7 nuovi arrivi più Coach Priftis, che ha sostituito abbastanza a sorpresa Oded Kattash, comunque ottimo.

Okaro White è una discreta certezza di rendimento, mentre Perry, Macon e Floyd dovranno dimostrarsi da Eurolega. Se così sarà, si potrà pensare alla lotta Playoff, diversamente oltre le 13-15 W sarà difficile spingersi.

Come per la Stella Rossa, il ritorno del grande popolo di Oaka potrebbe dare una spinta fondamentale.

Ioannis Papapetrou, uomo chiave per il nuovo Pana

14 – ASVEL

Mettiamo i lionesi alla #14, ma per quanto intrigano potrebbero stare anche molto più in alto.

Manca certamente una PG creativa ed efficace nella produzione di vantaggi, mentre il reparto ali pare già discreto. Dove si può sognare è tra i lunghi. Vero che si sono persi Fall e Yabusele, punte di diamante della stagione passata, tuttavia Kostas Antetokounmpo, Dylan Osetkowski e Victor Wembanyama sono molto più che semplici scommesse.

Il primo ha atletismo per fare male a tanti, il secondo una bidimensionalità già ben testata in Eurocup ed il terzo è semplicemente uno dei prospetti più interessanti di tutto il basket mondiale, prima scelta o giù di lì entro pochissimi anni.

Dylan Osetkowski, profilo intrigantissimo

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POSIZIONI 13-8: LA SFIDA PLAYOFF

13 – ZALGIRIS

Un occhio al bilancio ed uno, sempre attentissimo e competente, al parquet.

Coach Schiller, rivelazione assoluta del torneo passato, ha perso Grigonis, Jokubaitis, Rubit e Nigel Hayes, mica poco, ma il club gli ha portato in dote giocatori perfettamente in grado di coprire le uscite.

La grande esperienza di Kalnietis e Strelnieks tra le guardie, Giffey ed il cavallo di ritorno Ulanovas tra le ali, Tyler Cavanaugh in grado di coprire più spot e la grande attrazione Josh Nebo, uno che tanti danno già sul taccuino delle big per la prossima stagione.

Lekavicius, Milaknis e Lauvergne sono le garanzie per una squadra che beneficerà moltissimo del ritorno della gente lituana alla Zalgirio Arena, il miglior posto di basket in tutta Europa insieme a Tel Aviv.

Coach Schiller, atteso alla conferma

12 – UNICS

8 giocatori nuovi più Coach Perasovic, solo 4 rinnovi tra i quali importanti sono quelli di Canaan e J.Brown, tuttavia da verificare al piano di sopra dopo un’ottima Eurocup.

Un tale rivoluzione merita tanta attenzione quanto una notevole necessità di verifica.

Lorenzo Brown, Vorontsevich e Tonye Jekiri portano rendimento ed esperienza in questa lega, Mario Hezonja assume un ruolo di leadership tecnica fondamentale, Will Thomas resta uno dei grandi giocatori più sottovalutati in Eurolega.

Può essere tanto e poco, dipenderà dalla rapidità con cui Velimir Perasovic metterà insieme i pezzi di un puzzle che dovrà sfruttare il vantaggio delle gare casalinghe, visto il viaggio pesantissimo che toccherà a quasi tutte le avversarie per raggiungere Kazan. Ma ovviamente tutto ciò si tramuterà in un disagio nelle trasferte.

Mario Hezonja, l’Unics passa da lui

11 – OLYMPIACOS

Un mercato molto mirato, per acquisire quelle certezze che sono mancate.

Due nomi soltanto, ovvero Thomas Walkup per dare intensità al “backcourt” e Moustapha Fall, per portare centimetri e peso in prossimità del ferro.

Thomas Walkup, lo voleva mezza Europa

I compagni di reparto Sloukas e Martin saranno quelli che beneficeranno di più da i due arrivi. E proprio il play greco è il più atteso, dopo una stagione con più ombre che luci, senza farsi ingannare dai numeri sempre ottimi. La sua leadership è imprescindibile se si vuole guardare alla postseason.

Servirà una crescita generale su entrambi i lati del campo, poche volte efficaci contemporaneamente.

Si è ritirato Spanoulis, vedere l’Oly senza uno degli dèi non sarà mai più lo stesso. Meno male che Printezis ha scelto di restare ancora un anno: perderli tutti in una volta non avremmo saputo affrontarlo.

Il nome di Larentsakis è uno di quelli su cui siamo più curiosi per la stagione.

La ritrovata tranquillità societaria può essere un fattore importante, la forza del sistema Bartzokas deve emergere. Ora.

Georgios Bartzokas

10 – BASKONIA

Altra stagione, altri dubbi sul Baskonia che molto probabilmente verranno dissipati dai “soliti” baschi.

La conferma di Ivanovic è punto di partenza e di forza.

Dusko Ivanovic, leader “baskonista”

Far fronte alle partenze di Henry e Polonara non è facile, ma a Vitoria ci si è mossi sinora molto bene. E’ terminata anche l’avventura basca di Ilimane Diop dopo più di 10 anni. Restano dubbi su Zoran Dragic: scaduto il contratto non si parla di rinnovo sino ad oggi. Perchè, viste le caratteristiche del giocatore, perfetto per il ritmo offensivo di Coach Dusko? A sopresa è andato via anche Jekiri, il che vuol dire essere sul mercato per un centro. Senza dimenticare che Luca Vildoza aveva già lasciato il Baskonia nella seconda parte della stagione.

Fontecchio è una grandissima addizione, per nulla considerabile un “downgrade” rispetto ai chi lo ha preceduto. Matt Costello sa giocare e può fare bene. Wade Baldwin potrebbe essere “fit” perfetto con questo allenatore, mentre Jayson Granger è ritorno di rendimento ed esperienza. Vanja Marinkovic deve riprendere il percorso interrotto l’ultima stagione a Valencia.

Tadas Sedekerskis rinnovato sino al 2024: sulla sua possibile esplosione ci scommetteremmo ad occhi chiusi.

Ritmo offensivo che deriva dall’intensità difensiva per restare in alto, sempre competitivi, come nella tradizione di un club che sa rinnovato ogni anno. Le eventuali addizioni dei prossimi giorni possono spingere il Baskonia anche più in alto.

Simone Fontecchio, a Vitoria per proseguire il volo europeo

9 – MACCABI

Senza alcun dubbio una delle squadre che pone più interrogativi per la nuova stagione. Vedremo la splendida versione 19/20 oppure la sbiadita compagine del 20/21?

Se non è stata rivoluzione, ci siamo andati molto vicini. Lo dicono 8 nuovi giocatori, 5 americani e tre atleti israeliani.

Via C.Jones, O.Hunter, E.Alber ed il ritirato Omri Casspi. Tyler Dorsey è più no che sì, così come non vi sono certezze sull’eventuale ritorno di Dragan Bender. Elijah Bryant aveva lasciato già in direzione Bucks prima della fine della stagione.

Serviva dare una sistemata ad un “backcourt” che ha sofferto troppo, col peggior Wilbekin di sempre. E’ arrivato Keenan Evans, uno che potrebbe far parlare di sé, mentre c’è qualche dubbio in più su Kameron Taylor.

James Nunnally sarà il nuovo Dorsey, mentre Jalen Reynolds rinnova il reparto centri al posto del vecchio campione Othello Hunter, dando grande aggiunta in termini atletici e fisici. Con Zizic formerà una coppia molto ben assortita.

La questione più intensa riguarda Derrick Williams, uno che ha tutto per dominare, come fece al Bayern, ma che ha anche una delicata psicologia che può farlo sparire, come avvenuto sia ad Istanbul che a Valencia.

Lo abbiamo già scritto e lo ripetiamo: non c’è posto migliore di Israele per mettere a proprio agio i giocatori USA. Questo potrebbe essere un valore aggiunto importnate.

Di certo, dal punto di vista tecnico, servirà tornare alla difesa straordinaria di due anni fa, mettendo in campo un’intensità che fece di quel Maccabi una macchina quasi perfetta, sotto la sapiente guida di Coach Sfairopoulos. E tornando al già menzionato Zizic, se si ha un giocatore simile bisogna servirlo, non necessariamente la situazione più consona alle caratteristiche di Scottie Wilbekin, il peggior passatore europeo tra le guardie di livello. Da questa situazione passeranno tante delle fortune gialloblu.

Ante Zizic, centro puro che va servito come tale

8 – BAYERN

Chi non crede nel Trinka dopo la stagione da “coach of the Year”?

La domanda se questo Bayern che sta nascendo sia meglio o peggio di quello dello scorso anno è legittima.

Perso Wade Baldwin, tassello fondamentale per buona parte della stagione, almeno sino ai Playoff, il “backcourt” è stato rinnovato e, perchè no, migliorato. A Weiler-Babb e Sisko, grandi rivelazioni 2002/21, si sono aggiunti Corey Walden, uno che pare nato per il gioco del Coach italiano, e Darrun Hilliard, profilo che potrebbe diventare centrale nell’attacco bavarese. Poi Obst e Jaramaz, attesi al salto di qualità.

Il reparto ali è di sicuro rendimento, con lo splendido Lucic e quello che potrebbe essere il grande acquisto della stagione, ovvero un Dedovic sano. A proposito di salute, Paul Zipser, se completamente recuperato, si confermerà importantissimo.

Sotto è arrivato Othello Hunter, uno che sa giocare come pochi, ma che necessita di un pari ruolo che permetta di gestirne l’età. In pratica qualcosa di atletico e fisico che copra la partenza di Reynolds e quella di JJJ.

Othello Hunter, esperienza e rendimento per il Bayern

Sarà un Bayern diverso, ma non va dimenticato che Trinchieri ha portato all’ultimo possesso di gara 5 Milano senza poter disporre di Dedovic e Weiler-Babb.

Ed allora, chi non crede nel Trinka?

Andrea Trinchieri, il suo Bayern continuerà a volare?

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POSIZIONI 7-1: ELITE EUROPEA

7 – OLIMPIA MILANO

La grande domanda della stagione europea: valgono di più le importanti aggiunte, a partire da Nik Melli, o le partenze eccellenti come Punter e LeDay?

Serve realismo, partendo dal presupposto che la stagione è stata eccezionale fino all’incomprensibile crollo in Italia e che i valori ci sono. Come ogni squadra, poi, era assolutamente migliorabile.

Realtà, quindi. Rodriguez, Hines e Datome hanno un anno in più e non sono passati da 26 a 27 primavere… Gestione dello sforzo è la parola chiave per questi campioni.

Melli è un giocatore che ha già dimostrato di essere dominante in Eurolega: dopo un breve periodo di adattamento a seguito “dell’inattività agonistica in NBA”, tornerà il Nik che abbiamo ammirato a Bamberg ed ancor più ad Istanbul.

Nik Melli, uno dei più grandi colpi dell’estate europea

Kostas Mitoglou è una certezza: sa giocare a pallacanestro, non serve aggiungere altro. E può dare cose importanti dove Milano soffriva.

Hall va isto in questo contesto di alto livello, Grant pare esser un pelino più avanti e Daniels ha tutto per essere assai efficace: tra adattamento all’Eurolega ed al basket europeo, è legittimo attendersi tanto quanto lo è dare il tempo che servirà perchè ciò avvenga.

Pippo Ricci potrà dare qualcosa in ottica europea? E’ un’altra cosa che scopriremo per chi non ha mai affrontato queste gare.

Kaleb Tarczewski è stato confermato solo perchè non si è trovata soluzione per un’uscita che sarebbe costata troppo se unilateralmente decisa. Potrà rientrare nel progetto tecnico di Messina, dopo esserne stato effettivamente allontanato nella seconda parte di stagione? Qui abbiamo qualche dubbio in più.

E proprio dal polacco passa uno dei problemi milanesi, ovvero quello dell’avere un centro da opporre a pari ruolo eccellenti come i vari Tavares, Poirier, Milutinov, Fall ed altri. Hines non può reggere da solo e la coppia Melli-Mitoglou può essere efficace da 5 ma solo saltuariamente, anche perchè se ne perderebbero le grandi caratteristiche nel vero ruolo di 4 che appartiene ad entrambi.

Sono tante le domande che accompagno l’Olimpia, ma sono domande, non necessariamente dubbi. Il compito delle risposte ad Ettore Messina: ecco, difficile essere messi meglio in panchina.

Ettore Messina

6 – ZENIT

Squadrone? Sì.

Anche senza Pangos? Sì.

Jordan Loyd, Shabazz Napier e la possibile sopresa Conner Frankamp, con l’esperienza di Dmitry Kulagin in un “backcourt” ottimo, al quale si aggiunge il rinnovo fondamentale di Billy Baron.

L’estensione al 2024 di Ponitka, che farà reparto con i neo arrivati Kuzminskas e Karasev, è garanzia di rendimento ed esperienza nel settore ali.

Andando verso il ferro aver confermato Poythress è un vero colpaccio, quasi quanto l’arrivo di Jordan Mickey, strappato alla feroce concorrenza di mezza Europa, Olimpia compresa. Zubkov è una certezza.

Anche Gudaitis ha rinnovato e fa reparto con Pushkov: se dovessimo scommettere su un eventuale aggiunta potrebbe arrivare proprio nel ruolo di centro, ma la poliedricità di Mickey e Poythress può tranquillamente permettere di farne a meno.

Atletismo, fisicità e doppia dimensione dentro/fuori: sotto la guida di Xavi Pascual questo Zenit fa paura ad altissimo livello.

Shabazz Napier, attesissimo al debutto in Eurolega

5 – FENERBAHCE

Tanta, tantissima roba!

Mercato eccellente sulla base di ogni richiesta fatta da Coach Kokoskov. Polonara ed Henry, tra i migliori della scorsa stagione, poi un Booker chiamato all’esplosione al livello più alto ed un Marial Shayok che rappresenta un profilo intrigantissimo.

Achille Polonara, volerà anche sul Bosforo?

La conferma dei “big three” De Colo, Guduric, Vesely è una grandissima mossa coi tempi che corrono.

Il Fener di Kokoskov giocava il miglior basket d’Eurolega, coi concittadini dell’Efes, prima che la caviglia di Vesely ed il Covid decidessero che ra finito tutto.

Quindi tutto ben, tutto liscio e si torna a dominare? Non proprio, ecco le bizze di Kokoskov, che dopo mesi di polemiche ed incomprensioni se ne va, per fare l’assistente a Doncic ai Mavs.

Perchè a 50 anni la scelta di tornare “vice”, sebbene in NBA e col più grande talento del basket mondiale? Incomprensibile, ma un giorno lo sapremo…

Ecco allora Sasha Djordjevic, fresco campione d’Italia dove ha dominato la più forte Olimpia grazie anche ad alcune sue mosse tecniche di altissimo profilo. L’Eurolega è stata poco sinora per il serbo: 30 gare con 17 W e 13 L, nulla di che. Questo è il momento, questa è l’avventura, perchè dalle parti della Ulker Arena sono convinti, assai giustamente, di avere potenziale per arrivare in fondo. Il triennale vuol dire fiducia. Ora serve solo… vincere.

Pierria Henry, colpo del Fenrebahçe

4 – REAL MADRID

Dopo aver magistralmente gestito una stagione che è stata battezzata da subito come di transizione, il Real ha lavorato a fondo su un roster che necessitava di addizioni importanti.

La clamorosa cifra incassata per le varie uscite verso la NBA di Campazzo e Deck prima, di Garuba oggi, permette di poter lavorare al meglio e dimostra una volta di più come si stia parlando di un club unico.

Heurtel e Williams-Goss tra le guardie, Hanga come jolly che può servire da 2 e da 3, Yabusele nel ruolo di 4 ed un Poirier finalmente disponibile in Eurolega sono mosse di altissimo profilo che completano ogni reparto. Ed allora anche l’addio a Garuba può essere metabolizzato.

Il ritorno di Randolph dopo il grave infortunio di dicembre al Pireo potrebbe essere una sorta di colpo aggiunto.

Di certo si parte dalla coppia Tavares-Poirier, ovvero qualcosa che le altre nemmeno si sognano nel ruolo di centro.

La guida di Laso farà il resto, al solito in maniera unica.

Pablo Laso, l’uomo in più del Real da 10 anni

3 – BARCELLONA

Tante certezze, qualche dubbio ed alcune rinunce incomprensibili.

Jasi è la garanzia, così come lo sono i tantissimi campioni confermati, questo è certo, tuttavia è chiaro che il Barça non abbia portato a termine le operazioni che lo staff auspicava.

Lo stesso Coach in una recente intervista con “Mundo” ha chiaramente detto che bisogna fare i conti con le casse sociali soffrenti e che le rinunce ad Hanga e Claver sono avvenute solo per questa ragione.

Sarunas Jasikevicius, l’Eurolega è l’obiettivo numero uno

Jokubaitis e Sanli, anche più di Laprovittola, portano talento, profondità ed alternative importanti in ruoli chiave come il play ed il centro.

Sarà necessaria, più di ogni altra cosa, una crescita effettiva nella parte offensiva del campo, dove troppo spesso la squadra si è incartata come se il risultato fosse qualcosa che potesse arrivare in ogni caso. Questo ha causato momenti negativi che sono costati alcune gare, mentre altre volte l’esubero di talento è stato sufficiente ad intercettare questa negatività.

I blaugrana restano uno squadrone allenato divinamente col quale bisognerà fare i conti se si vuole arrivare in fondo.

Se dovessimo buttare lì un nome oggi per una stagione da MVP quello di Mirotic è il primo che faremmo. Coi problemi della scorsa stagione alle spalle, pochi, forse nessuno, valgono il montenegrino.

Sertac Sanli, prima avventura fuori dalla Turchia

2 – EFES

Chi vince resta comunque favorito, a meno di cambiamenti clamorosi che all’Efes non sono avvenuti.

Il colpaccio è la conferma di Micic, che tutti davano per perso, insieme a quella, probabilissima, di Larkin, le cui voci sulla NBA si sono notevolmente affievolite e verranno comunque chiarite nei prossimi giorni.

Micic è rimasto per vincere

Ad oggi ci sono 11 giocatori a contratto, dopo i rinnovi pesanti di Moerman, Beaubois ed Anderson, oltre al suddetto Micic.

Con Sanli al Barça, l’unica esigenza è quella di avere un altro centro da affiancare a Dunston e Pleiss. L’obiettivo Landale è sfumato nella notte, dopo la firma dell’australiano con gli Spurs, quindi serve virare altrove. Non stupirebbe che si pensasse ad un 4/5 con bidimensionalità arco/ferro, anche perchè va ricordato che tra i desideri di Ataman c’era un profilo alla Papapetrou, quindi comunque un ala.

Possibile anche che arrivi qualcosa a livello di giocatori turchi per allungare le rotazioni in ottica lega nazionale.

Ataman per il “back-to-back”

1 – CSKA

Mercato intelligentissimo ed assai efficace, con l’arrivo di un profilo di alto livello come Grigonis ed una serie di rinnovi fondamentale come Voigtmann, Lundberg, Kurbanov ed Ukhov, molto cresciuto nei Playoff di VTB.

Si attende la decisione sulla “pointguard”, con la possibilità Pangos apertissima ed uno Shved che potrebbe arrivare indipendentemente dal canadese-sloveno

Il migliore acquisto, tuttavia, sarà Nikola Milutinov: finché c’è stato lui sano, i moscoviti dominavano. Ed a proposito di stare sani, se i vari Shengelia, Hackett e Clyburn non avranno i grandissimi problemi che hanno dovuto affrontare in stagione, il limite dell’Armata non si conoscerà.

Nikola Milutinov, stare bene per continuare a dominare

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