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Euroleague Power Ranking #3 | I valori si consolidano, il Real resta lassù

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Euroleague Power Ranking dopo 21 Round. Madrid sempre al top, salgono Fener e Pana, qualche problema per Oly, Monaco e Partizan.

Metà gennaio, 21 turni in archivio ed è tempo di una nuova edizione del nostro EUROLEAGUE POWER RANKING, la terza che proponiamo in questa stagione dopo quelle di inizio ottobre e di inizio dicembre.

Poco meno di due terzi di stagione giocati dipingono già un quadro sufficientemente valido per poter fare qualche valutazione già in ottica postseason. Giova, come sempre, ricordare che un POWER RANKING non è una classifica, poichè quella è nota a tutti, ma una valutazione che tiene conto, rispettivamente, dei seguenti fattori: profondità e talento del roster, esperienza ed allenatore, il tutto parametrato a quanto visto e confermato dai risultati nei primi tre mesi e mezzo di competizione, dato ovviamente fondamentale. Tra parentesi la posizione nel ranking di inizio stagione.

Chi è favorito per il successo finale?

Chi ha il potenziale da FINAL 4?

Chi potrà lottare per i PLAYOFF?

Chi ha come primario obiettivo la possibilità di partecipare ai PLAY IN?

Chi al momento non pare competitivo per la postesason?

Abbiamo diviso le squadre in 4 blocchi, partendo dal fondo, come segue:

pag 2 – Possibilità praticamente inesistenti

pag 3 – Obiettivo principale Play-In

pag 4 – Squadre da Playoff

pag 5 – Le favorite per il titolo

(1/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

POSSIBILITA’ PRATICAMENTE INESISTENTI

Poco o nulla da sperare per Asvel ed Alba, una minima speranza per lo Zalgiris, basata più che altro sulle doti da “portatore di miracoli” di Andrea Trinchieri, sebbene il 10/3 che servirebbe per sperare ci paia decisamente fuori portata.

#18 ASVEL (prec. 17) – record 4/17

4 vittorie e 30 sconfitte nelle ultime 34 gare di Eurolega, compresa la striscia di 0/13 che ha chiuso il 2022/23.

L’Asvel è tutto qui, in una confusione gestionale completa sottolineata ancorata volta da quanto accaduto con Gianmarco Pozzecco. Qualcosa di inaccettabile.

C’è una nuova, splendida arena che meriterebbe di essere frequentata da un club con un’organizzazione ben diversa. Spiace perchè il basket francese oggi è molto di più e molto diverso dall’Asvel.

A livello tecnico solo la stagione di Timothe Luwawu-Cabarrot ci dice qualcosa. Ma che fosse un buon giocatore lo sapevamo già.

#17 ALBA (prec. 18) – record 4/17

Siamo alle solite, ovvero ambiente eccellente tanto da avere più di 10000 anime a palazzo ogni gara, crescita dei singoli molto interessante ma competitività che latita come in tutte le recenti stagioni.

In sostanza ci pare logico pensare che l’Alba debba decidere cosa vuol fare da grande e probabilmente l’attesa di un’eventuale licenza pluriennale non aiuta in questo senso.

Johannes Thiemann, Matteo Spagnolo e Gabriele Procida sono belle notizie. Talento e futuro che meritano un’occasione competitiva.

#16 ZALGIRIS (prec. 16) – record 7/14

Da inizio stagione sosteniamo che questa squadra non fosse competitiva per la lotta Play-In, figuriamoci per quella Playoff.

Le varie mosse in stagione non si sono capite, a partire da quel buyout incassato per cedere Brazdeikis e mai utilizzato per un vero, importante sostituto.

L’esonero di Maksvytis non ci trova minimamente d’accordo: cosa doveva fare questo Coach più di quanto fatto lo scorso anno e comunque tentato di proseguire in questa stagione partita con possibilità assai limitate? Il tiramolla sulla separazione poi non ha certo portato grande stima verso la dirigenza lituana.

Firmare Andrea Trinchieri è stata la miglior cosa possibile dopo aver fatto un disastro ma il grandissimo Coach milanese, seppur uno che ha portato il Bayern a giocarsela sino all’ultimo possesso di gara 5 contro una Milano che valeva 10 volte di più, a che livello di miracoli dovrebbe arrivare per provarci in ottica Play-In con questo Zalgiris?

Piuttosto, e di questo ne siamo abbastanza sicuri, sarà determinante in negativo per chi cadrà contro i lituani, perchè è certo che qualche scalpo eccellente verrà preso.

Keenan Evans è ad un passo dall’essere una delle stelle di questa lega: chapeau! Dopo quell’infortunio nulla era scontato. Sumner molto interessante.

(2/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

OBIETTIVO PRINCIPALE PLAY IN

I margini di errore sono molto, molto risicati per questo gruppo di squadre. I record di oggi possono essere ribaltati in un amen, ma è chiaro come, soprattutto per chi è attualmente sotto la 50% di vittorie, servano strisce vincenti importanti. I Play-In sono lo scenario più realistico. Agganciare i Playoff diretti francamente molto complicato.

6 squadre sostanzialmente per un posto, a meno di grandi sconvolgimenti, poichè oggi è difficile pensare che le prime 9 mollino.

#15 – BAYERN (prec. 12) – record 8/13

La squadra c’è, c’è sempre stata, ma ha gettato al vento diverse gare per dettagli e gestione finale.

Restiamo convinti sia un brutto cliente per tutti e l’immagine più chiara dei bavaresi riteniamo siano le 2 L recenti di Bologna ed Istanbul. Grandi partite, a lungo in controllo, poi la caduta per errori pesanti.

Piace la struttura di gioco ed affascinano diversi protagonisti come Edwards, Weiler-Babb, Bonga e Francisco. I limiti di Bolmaro sono verso il cielo (ma deve dimostrare che sia così), mentre Obst ed Ibaka sono la magìa e la bellezza del gioco.

Un calendario gradevole può rilanciare la squadra di Laso, ma agganciare il decimo posto oggi ci pare richieda una serie di W estremamente complicata.

#14 – VALENCIA (prec. 14) – record 10/11

Quando pensi che i “taronja” siano sul punto di crollare eccoli che riemergono, quando li vedi con possibilità concrete ecco che perdono gare assurde.

La doppia “prodezza” di Brandon Davies, prima contro il Pana e poi contro lo Zalgiris, è costato due sconfitte sanguinose. Il supplementare di Madrid, miracolo sì ma a favore dei “blancos”, ha completato il disastro.

Dovevi e potevi essere 13/8, ora sei 10/11 ed arriva una sorta di spareggio con Milano, comunque più decisivo, in caso di sconfitta, per i biancorossi.

Pangos può dare la spinta decisiva, spostando Chris Jones in guardia? E’ “la mossa” per Mumbrù?

Il talento c’è, l’esperienza pure, ma serve continuità. Il calendario non è per nulla semplice e serve arrivare 13/13 alla sosta per poi provarci sino in fondo.

#13 – EFES (prec. 11) – record 8/13

Adda passà a nuttata” dicevamo a dicembre e la nottata è stata lunga e terribile. ma l’Efes delle ultime settimane c’è, anche grazie al recupero di alcuni protagonisti importanti.

Sia chiaro, se sei 8/13 serve più di un miracolo, ma guardando al calendario la speranza c’è. Il margine di errore non esiste più, e nemmeno per grandi colpe proprie, quindi sotto anche con le grandi che è necessario battere in diverse occasioni.

Barcellona, Monaco, Milano e Maccabi inframezzate dalla trasferta con lo Zalgiris: 4/1? Sì, altrimenti la nottata si allunga ulteriormente.

Tecnicamente un miglior rendimento di Darius Thompson ci pare la chiave. Il giocatore c’è, assolutamente, e deve solo trovare continuità, cosa che è mancata in generale e che è dovuta alle tante, troppe assenze. Molto interessante la coppia esplosiva Jones-Oturu, con quest’ultimo grande ed inattesa sorpresa. Poi se Larkin fa il Larkin allora sperare è lecito.

Con realismo, ovviamente, perché le possibilità sono poche e vanno coltivate gara dopo gara senza più lasciar indietro nulla.

#12 – OLIMPIA (prec. 13) – record 9/12

Parlare di Milano è veramente complicato. Le incognite sono tante, le delusioni pure, le situazioni inspiegabili si sono moltiplicate ma tant’è, oggi l’Olimpia ha vinto molto meno del 50% di gare giocate. Rispetto a tutte le squadre che la seguono e la precedono di poco in questo “ranking” ha l’aggravante di essere partita con ambizioni ed aspettative ben diverse, dovute ad uno sforzo finanziario illimitato da parte della proprietà.

Inutile tornare sugli errori, è palese come la Milano di oggi, alle prese con 4 assenze le quali hanno ognuna un peso differente dall’altra, abbia la sua arma principale nel far giocare male gli avversari. Se riesce a fare quello compete, altrimenti notte fonda.

Serve il Napier dello scorso anno, non quello invisibile, se non dannoso, visto sinora, e serve soprattutto il rientro di Shavon Shields, uno che sta nei primi 10 di questa lega se guardiamo ai due lati del campo.

E non si può prescindere da un 3/2 prima della sosta, poichè ripartire a fine febbraio da un eventuale 11/15 (se quel 3/2 diventasse anche solo un 2/3) sarebbe una condanna prima ancora del processo, con sole 8 gare da giocare. Valencia fuori, Barça in casa, Pana ed Efes fuori ed infine Real in casa: vengono i brividi a guardare il calendario in modi dotati di un certo realismo. Ma se c’è una squadra che può provarci è proprio la Milano di Messina, spessissimo spalle al muro in questi anni ed altrettanto spesso pronta a reagire.

#11 – STELLA ROSSA (prec. 15) – record 9/12

Mesi deludenti, situazioni complicate come quella legata a Shabazz Napier, diversi infortuni chiave, tuttavia Belgrado, sponda Stella, è lì e ci può ancora provare.

Nulla di strano se alla sosta per le coppe nazionali fosse 13/13, dopo furiosa rimonta. Baskonia, Alba, Valencia e Zalgiris lasciano speranze, poi c’è il Barça, altra faccenda ma da gestire nella cornice della Stark Arena, dove tutto è possibile.

Il club ci crede ed è intervenuto prontamente dopo l’infortunio di Nedovic. Oggi le gerarchie sono più chiare soprattutto nel reparto guardie e di questo ne beneficia tutta la squadra, a partire da quel Bolomboy che potrebbe anche essere in lizza per il premio di “most improved”.

Giedraitis e Hanga restano due pedine chiave. Il primo per rendimento in termini di punti e rimbalzi, il secondo come equilibratore in coppia con Milos e Yago, alternati. Lazic è l’agente speciale che deve mettere la museruola ai talenti avversari.

#10 – BASKONIA (prec. 10) – record 11/10

Inizio pessimo, scatto da 7/1 dopo l’arrivo di Dusko e poi diverse difficoltà, culminate nella terribile mancata qualificazione alla Copa del Rey, roba che in patria pesa come un macigno.

I baschi sono 3/5 nelle ultime 8 e quel decimo posto inizia a vacillare. La squadra resta troppo corta per due competizioni come EL e Liga, questo è un punto che può risultare decisivo col progredire della stagione. Per assurdo quel neo del non essere a Malaga in Copa può dare respiro e ricarica a parecchi atleti non impegnati nemmeno con le nazionali. Servirà un grade Dusko in quel periodo ed una squadra che gli vada dietro al 101%.

Ma prima della volata di marzo ci sono 5 gare di cui 3 in casa con Valencia, Maccabi ed Asvel, oltre alle trasferte con Zvezda e Bayern. 3 W sono imprescindibili, qualcosa di più sarebbe grande rampa di lancio, qualcosa di meno confermerebbe una tendenza preoccupante.

Sì, se lo pensate è vero: Markus Howard deve fare i bambini coi baffi e Tadas Sedekerskis deve proseguire la sua stagione incredibile che oggi lo vede vero MIP. Poi da sotto canestro deve arrivare qualcosa di assai concreto, altrimenti diventa durissima.

(3/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

SQUADRE DA PLAYOFF

6 squadre che si distaccano da quelle che seguono per maggiore qualità e completezza dimostrata sino ad ora. Poco dietro quelle che precedono, ma anche poco avanti a chi segue, in un quadro di equilibrio totale che può cambiare da un momento all’altro.

#9 – PARTIZAN (prec. 8) – record 11/10

Inizialmente più avanti rispetto allo scorso anno, nelle ultime settimane ha fatto un po’ la strada del gambero, con qualche segnale non straordinario.

Il fatto che tutto sia nelle mani di Obradovic è garanzia di tranquillità per tutto l’ambiente serbo e se dovesse restare in queste posizioni potrebbe diventare cliente scomodissimo per chi arrivasse primo (e si sa chi è…) o secondo in fase di Playoff.

PJ Dozier in costante crescita e con un potenziale da paura, Kaminsky sta effettivamente soffrendo un po’ più di quanto ci si potesse attendere a livello di adattamento a questo torneo.

La rimonta col Maccabi potrebbe avere fatto svoltare definitivamente verso l’alto? Difficile dirlo, ora tre trasferte tra Oaka, la Gaston Medecin e la Segafredo Arena ci diranno parecchie cose. Per volare lassù servono imprese e questa squadra le ha nelle proprie corde.

Tecnicamente attacca con una certa efficacia e modernità, a testimonianza di quanto attuale sappia essere un Coach che lo è da oltre 30 anni, mentre in difesa urge un po’ di maggior sacrificio individuale volto al rafforzamento di un sistema che deve ancora dare il massimo. Ovvio che le caratteristiche di diversi singoli possano un po’ cozzare con questo ragionamento. Ecco, ci penserà Zeljko.

#8 – MACCABI (prec. 9) – record 12/9

Applausi straconfermati, a partire da Coach Kattash che sta facendo un lavoro dal valore emozionale altissimo, oltre a quello tecnico sotto gli occhi di tutti.

E’ inutile girarci attorno, la situazione resta particolarissima, drammatica per certi versi, quindi essere 12/9 è qualcosa di straordinario.

Il rientro a pieno regime di Wade Baldwin può essere la carta vincente, mentre il fatto che ci siano 8 trasferte da affrontare nelle ultime 13 gare è ovviamente uno scoglio serio, sebbene in realtà si sia giocata un’intera Eurolega sostanzialmente in trasferta.

Bonzie Colson sempre più su, Josh Nebo fattore, Lorenzo Brown un filino sotto l’eccellenza cui ci aveva abituato. Anche la sua crescita può diventare una chiave per vedere un Maccabi in alto.

#7 – VIRTUS (prec. 13) – record 14/7

E’ una squadra, vera ed esaltante, ben oltre ogni più rosea aspettativa.

Si è partiti con l’obiettivo Play-in, si è perfettamente in corsa per quello Playoff, flirtando addirittura col fattore campo: serve altro per definire il cammino Virtus sino adoggi?

Perchè allora alla #7 quando la classifica dice che è terza forza europea? Perchè l’Eurolega è una brutta bestia che presenta regolarmente conti salati che divengono salatissimi se il tuo roster non ha tutta l’ampiezza necessaria per affrontare 34 gare che contano, tutte.

Bologna ha giocato la miglior pallacanestro dell’intera lega per qualità ed è squadra che ha bisogno di farlo per vincere: non può speculare sugli altri, deve guardare dentro se stessa e lo ha fatto sinora in maniera enorme.

La sensazione, con davanti 13 gare in sequenza abbastanza complicata, è che le prossime 5, prima della sosta, ci diranno a quale gruppo di lotta apparterranno le V nere nella volata finale di marzo.

“Must win”, ma complicata per struttura fisica dell’avversario, con l’Asvel, poi due viaggi in cui la cosa più importante è dimostrare di stare con Fener e Barça, oggi due candidate serie all’atto finale, infine il doppio casalingo con Partizan e Monaco, entrambe battute a domicilio. Ecco, se dovesse uscire un 2/0 da questi ultimi impegni, oltre naturalmente alla W coi lionesi di domani sera. si potrebbe guardare molto in alto, poichè avere il doppio successo con due rivali così improntati e vicine in classifica avrebbe un peso fondamentale.

#6 – MONACO (prec. 3)record 11/10

Continua a rimbalzare tra grandi prestazioni ed altre senza esprimere valori particolari ma rimane squadra dal potenziale infinito. Ovvio che però, dopo 21 gare, ci si attendesse parecchio di più.

Con un James assolutamente da MVP, forse al meglio in carriera, è probabilmente mancato l’apporto di Jordan Loyd, alle prese con mille problemi fisici. Dovesse tornare in piena efficienza l’ex Stella Rossa, probabilmente rivedremmo la squadra da F4 dello scorso anno.

Okobo resta un mistero, con scelte che mettono i brividi, mentre Alpha Diallo è assai vicino alla consacrazione da grande in questa lega.

La pattuglia di lunghi sta facendo mancare un apporto più incisivo: è un altro lato della medaglia che se dovesse migliorare ci ridarebbe la squadra del principato tra le favoritissime.

#5 – OLYMPIACOS (prec. 4)record 11/10

Non è la squadra che abbiamo osservato ammirati per due stagioni. La qualità inarrivabile della pallacanestro mostrata dagli uomini di Bartzokas è oggi abbastanza lontana e non si è vista se non a brevi sprazzi.

Quando sembrava tornata sulla strada maestra ecco alcuni passaggi a vuoto, come il secondo tempo di Vitoria ad esempio, che ne certificano le difficoltà.

I problemi fisici di Sikma hanno causato un ritardo nella costruzione di un sistema che sostituisse l’efficenza di Vezenkov, sebbene Peters sia splendido da inizio anno, mentre la trasformazione del duo Walkup/Williams-Goss in uno Sloukas si è dimostrata impossibile.

Serve una PG creatrice di vantaggi, dovesse arrivare entro la deadline del Round 26 cambierebbero tante cose. Pur con immutata stima nel giocatore, non abbiamo compreso a fondo l’arrivo di Petrusev, mentre da Milutinov ci si aspettava molto, molto di più. Ora, con Fall fuori sino alla ripresa del torneo, il duo serbo peserà moltissimo.

Resta la nostra #5 poichè squadra in grado di fare il passo necessario verso l’eccellenza, disponendo di una guida tecnica favolosa e di qualità ed esperienza notevoli.

(4/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

LE FAVORITE PER IL TITOLO

Oggi ci sembrano 4 le squadre maggiormente candidate al titolo, con una che pare ingiocabile e le altre fortemente determinate a ridurre quella distanza senza dimenticare che la formula delle Final 4 rimette tutto in gioco in partita secca.

#4 – PANATHINAIKOS (prec. 6) – record 13/8

Gli alti e bassi paiono un ricordo ed oggi il Pana vola.

Ataman sembra aver già determinato le gerarchie senza fare sconti a nessuno: chi vuole tornare protagonista deve guadagnarselo sul campo senza scorciatoie. Se leggete il nome di Juancho o Vildoza in questa descrizione non siete lontani da quanto il Coach turco pensa. Soprattutto lo spagnolo, campione vero, non ci stupirebbe se diventasse fattore chiave nel finale di stagione. Non può essere quello di oggi.

Kendrick Nunn ha cambiato il volto del Pana da ogni punto di vista, Jerian Grant non sai se considerarlo MIP o guardare più in alto, essendo un segreto ben poco ignoto visto come sta giocando sui due lati del campo.

Lessort e Mitoglou sono garanzie eccellenti, Sloukas, beh, basta il nome. Dal resto arrivano cose spesso positive (Grigonis) ed essere tornati a riempire Oaka è stata normalissima conseguenza.

Conquistare il vantaggio del fattore campo può esser fondamentale, considerando che le potenziali rivali, se accadesse, potrebbero essere squadre come Monaco, Oly, Maccabi, Partizan o Virtus, diversi posti dove sarebbe meglio non andare a giocare una gara 5 eventuale.

Ma attenzione, perchè un’occhiata anche più su (Barça) si può dare.

E’ un Pana che piace, è un Pana entusiasta ed entusiasmante. Poi c’è Ergin, ha detto che vincerà lui…

#3 – FENERBAHCE (prec. 5) – record 13/8

Era la nostra scommessa con Itoudis, lo è oggi con Jasi.

Il cambio in panchina ha dato vitalità a dei rapporti che erano complicati. Solito discorso, non è che un allenatore sia un genio e l’altro un incapace, ma figuriamoci! Come in ogni settore della vita, ci sono rapporti che non decollano, manca la forza di avvicinarsi reciprocamente ed ecco che le cose possono non andare. Così è accaduto con Itoudis, bravo Jasi a girare le cose nella direzione che era necessario seguire.

Guardie che gestiscono (Calathes), che creano per sé e per gli altri (Wilbekin ed il rinato Dorsey), un campione come Marko Guduric, ali che giocano divinamente ed offrono sempre doppia minaccia (Pierre e Hayes-Davis), una batteria di lunghi camaleontica come nessun altro può schierare (Sanli, Motley e Papagiannis), un cast di supporto di estremo valore ed interesse: cosa ci vuole di più per considerare questo Fener squadra che può arrivare sino in fondo? Per noi nulla, è #yellowlegacy.

#2 – BARCELLONA (prec. 2)record 15/6

Lo confermiamo, “più si ritiene che il Barça non sia una contender, più si rende il Barça una contender”.

A fari spenti, con dubbi notevolissimi ed assai diffusi sulla guida tecnica, la “scommessa” Jabari tutta da verificare, un post Jasikevicius da valutare a fondo in tanti protagonisti: ebbene, per ora dimentichiamo tutto perchè i blaugrana ci sono alla grande.

Poche settimane fa un momento molto complicato pareva aver dato forza a tutti i dubbi iniziali, ma la reazione è stata perfetta, con un 4/0 che, sì, è stato facilitato da un doppio turno completamente casalingo, ma che ci ha riconsegnato il Barça brillante e deciso del primo bimestre di Eurolega.

Squadra che vuole correre, se trova l’equilibrio tra il volerlo fare ed avere una transizione difensiva efficace può farmace a chiunque.

E’ l’avversaria numero uno del Real? Ci sono anche altri nomi, ma qualcosa di importante ce lo dirà la Copa del Rey dove l’eventuale incrocio con le “merengues” arriverà solo in finale.

Vesely semplicemente straordinario, diremmo “fenerbahceggiante”.

#1 – REAL MADRID (prec. 1)record 19/2

Come un mese fa ben poco da aggiungere alla leadership madrilena.

Nelle ultime settimane la qualità è un poco scesa, peraltro situazione comprensibilissima anche perchè tra 4 settimane c’è la Copa del Rey, primo titolo importantissimo in palio in Spagna, competizione che viene tranquillamente considerata alla stregua di un grande traguardo se raggiunto.

Le tegole (qualcosa di più, qualcosa di meno?) Tavares e Llull sono un problema che il roster migliore d’Europa può gestire, anche grazie all’ampio vantaggio meritatamente guadagnato.

Soluzioni infinite ed un’intesa Chacho-Poirier che è forse la cosa più bella della stagione madridista insieme al rendimento spettacolare di Dzanan Musa e Mario Hezonja.

Le storie tese di mercato possono attendere, qua tra poco ci si qualifica matematicamente ai Play-In e poi ai Playoff, con incredibile anticipo.

Chus Mateo, con Luca Banchi, è Coach of the Year sino ad oggi: OK gli obblighi di vittoria tipici dei “blancos” ma cosa si aspetta per il rinnovo?

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