Murcia gode, il Real si lecca le ferite

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Murcia stende il Real nella sfida del mezzogiorno in Liga Endesa. Arriva il secondo stop nazionale per i “blancos”.

Real Madrid di scena a Murcia dopo l’ennesima settimana vincente in Eurolega che è però costata i due pesanti infortuni di Sergi Llull e Walter Tavares, i cui tempi di recupero non paiono essere brevi, anzi.

Murcia sta giocando una stagione eccellente, come prevedibile per un roster costruito benissimo: 10/7 in campionato e 5/1 in BCL, con qualificazione diretta tra le migliori 16. Manca Birgander, splendido a inizio stagione ma infortunatosi alla caviglia ed assente per almeno 4 mesi, tanto che è arrivato prontamente Todorovic per coprire la falla.

“Palacio” ovviamente esaurito da 7500 spettatori, abituale ovazione per il Facu, uno che da queste parti ha lasciato un ricordo indelebile, e via ad una gara che vede assenti anche Dzanan Musa, Rudy Fernandez e Vincent Poirier.

Il finale, 73-61, premia giustamente Murcia che ha voluto più del Real questo successo. Non tragga ininganno il +12, la gara è stata vinta sostanzialmente di un possesso prima dei liberi nei secondi finali.

LA GARA

Il primo tempo è il più classico degli effetti di un doppio turno di Eurolega, ancor più chiaro se quel doppio turno ne ha seguito un altro.

Murcia c’è, sotto la talentuosa guida di Ludde Hakanson, ma il Real fa 8/29 dal campo, più precisamente 7/17 da due e 1/12 da tre. 9 perse e quattro o cinque appoggi facilissimi mancati sono l’immagine evidente di quanto accade. 36-26 dopo 20′ è il minimo score madrileno in tutta la stagione a metà gara. E Murcia dà l’impressione di aver perso una buona occasione per chiudere il discorso da subito. 11 di un perfetto Dustin Sleva.

Non cambia la musica in apertura di ripresa: differenza di energia abissale e 44-29 con TO di Coach Mateo.

All’improvviso piovono triple per le”merengues”: 2-14 e questa volta il TO è di Sito Alonso sul 46-43. Tutto riaperto. Causeur pareggia a quota 46 dopo un miracolo di Hezonja che stoppa Ennis.

L’ultimo quarto scorre molto fluido, col primo fallo fischiato dopo oltre 4′. Deck dalla lunetta fa 56-57 con 5’03” da giocare.

Causeur da una parte, Ennis dall’altra e siamo ancora pari negli ultimi 120 secondi, quando sembra non voler segnare nessuno.

Possesso chiave dopo IRS a 54″ assegnato a Murcia, troppo poco chiare le immagini per cambiare la decisione. Gancetto di Rodions Kurucs per il 63-61 locale, TO di Chus. Brutta persa del Facu che non trova Deck, non c’è fallo: mancano 27’8″ e l’indicazione dalla panca madridista è di fare fallo, non su Ennis. Detto, fatto, su Sant-Roos, immediatamente.

Gli arbitri lo trasformano in antisportivo, solita guerra tra logica e regolamento: finisce tutto qui, con la “casa blanca” innervosita. Espulso Causeur, tecnici a Facu e Hezonja. Termina 73-61, Murcia in festa.

LE CHIAVI

I tagli murciani, decisivi e puntuali per scappare nel primo tempo. Madrid non difende e sanguina di fronte a questo movimento di uomini e palla.

Quando, dopo l’intervallo, la squadra di Coach Mateo disattiva queste soluzioni, Murcia va in difficoltà e pare non segnare più, sino a quando è Ennis a levare le castagne dal fuoco.

La percentuale madridista fa il resto: in fondo quando iniziano ad entrare i tiri da tre arriva il parziale e pare fatta, se non ci si inceppasse ulteriormente nel finale.

MVP

Si potrebbe dire Dylan Ennis per le cifre: 18 con 4 assist e 3 rimbalzi.

Tuttavia ci pare che Ludde Hakanson vada ben otre le cifre nel dettare i ritmi della gara e nell’essere causa, diretta od indiretta, di molti errori rivali. Pointguard moderna con momenti di gioco che sarebbero stati interessantissimi anche nei decenni scorsi.

Per Madrid la carica la suonano il Facu e Causeur, senza però brillare eccessivamente.

Nessun dramma per i “blancos”, solo al quarto stop stagionale tra Liga ed EL, tuttavia la certezza che 5 giocatori ( e che giocatori!) non si possono regalare nemmeno se hai il roster migliore e più profondo d’Europa.

Murcia celebra una W che non fa che confermare una stagione sin qui splendida.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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