Il Barça non brilla, ma impone la prima sconfitta a Tenerife al Palau

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Un’accelerata nel secondo tempo consente al Barça di avere la meglio sulla truppa di Vidorreta

Al Palau una sfida di qualità mediocre incorona la terza vittoria consecutiva del Barça in Liga, sebbene la squadra abbia confermato ancora, nella sua versione ‘turnover’, alcune difficoltà. La vittima è un similmente opaco Lenovo Tenerife, fino a poche ore fa capolista del campionato, che è costretto alla prima sconfitta della sua stagione.

Barça vince - Eurodevotion

Un inizio poco edificante offensivamente, ha visto un sciogliersi progressivo della fluidità offensiva, non certo esponenziale, finchè la maggiore qualità blaugrana del secondo tempo ha aperto uno strappo decisivo, da cui i canari hanno fatto difficoltà a riemergere, seppur lottando nel finale.

Le riflessioni di Eurodevotion sulla gara sono incluse nei consueti tre punti di racconto.

La qualità offensiva

Il matinée della Jornada 5 di Liga Endesa non è una sfida per esteti della pallacanestro, per palati fini del parquet. Riprendendo quanto scritto nella nostra analisi di Zalgiris-Barcellona in settimana, ciò che si è visto in campo sembra più un’espressione di faticosa esecuzione offensiva, di scarsa vena e vitalità degli attacchi, che di buona riuscita difensiva rivale.

Il punteggio dei primi 8′ è uno scarno 4-4. Il Barça cerca i vantaggi fisici, le soluzioni innumerevoli che ha in post, senza tradurli mai in successi realizzativi, Tenerife invece è molto pronta nei recuperi, si prodiga in difesa, ma è altrettanto inconcludente in attacco.

Solo i giocatori in uscita dalla panchina, tra l’altro tardiva, in particolare in Salin, Jokubaitis e Sanli, provano a dare una scossa ad un encefalogramma altrimenti eccessivamente piatto.

27-25 è il risultato nel primo tempo, che cresce sicuramente nel 40-40 della seconda metà. Tuttavia le pause e le imperfezioni sono state molte, a cominciare dalle percentuali dal campo. Non scintillanti neanche alla sirena finale, le statistiche da due delle due rappresentative non toccano nemmeno il 40% nel primo tempo…

In più, il dato più importante per definire il valore di una performance offensiva, ovvero il rapporto assist/turnover, recita 14/16 per il Barça e 10/11 per il Lenovo Tenerife.

Ci si poteva aspettare certo di più da questa sfida di vertice, se non altro le emozioni nel finale non sono mancate.

Barça, Lapro, Lapro e ancora Lapro…

Dinamitola è da tanto tempo a questa parte una delle grandi risposte del Barça di Jasi, laddove per ‘risposta’ intendo quel tipo di giocatore in grado di pagare la cauzione per tutti. Pienamente e saldamente consapevole del suo ruolo e delle sue capacità in questo Barcellona, cosa che gli era mancata a Madrid, è il principale esterno capace di quel guizzo, di quell’inventiva dal palleggio che può svoltare le partite.

Anche oggi in una gara che i suoi faticavano ad intrepretare con autorità, l’argentino ha saputo guidare i suoi. Benché le imprecisioni abbiano coinvolto anche lui (6 perse), nel terzo e nel quarto quarto la scossa realizzativa ha portato la sua firma nei momenti di maggiore svolta.

Per il former MVP dell’ACB sono 25 punti, 8 falli subiti, 3 assit, 4/9 da tre e 23 di valutazione.

L’unico momento di vivacità offensiva, prima di quella più eclatante di colore albiceleste, era arrivata, più timida, nel secondo quarto, dove una particolare situazione tattica mi ha colpito per efficacia nel creare punti in emergenza. Il pick and roll tra Jokubaitis e Nnaji, con il coinvolgimento di Laprovittola ha fruttato due/tre attacchi molto pragmatici dei catalani.

Laddove il secondo piccolo bloccava il difensore del bloccante e poi si apriva, si originavano spesso situazioni di difficile soluzione difensiva, a causa della triplice minaccia della regia del mid range del giovane lituano, della pericolosità perimetrale del folletto argentino e della verticalità come lob target del 2004 nigeriano. Una triangolazione davvero incisiva…

In qualche modo i blaugrana strappano un’importante vittoria contro una squadra molto lanciata, anche facendo un po’ di turnover.

Sasu Salin e le due facce della “perimetralità” di Tenerife

La squadra canaria è un team che fa grande affidamento sul tiro da fuori. Sebbene i tentativi scoccati a gara siano per quantità un dato piuttosto nella media della Liga – 26 triple a partita valgono il decimo posto in graduatoria -, Tenerife è anche la squadra che tira meno volte di tutto il campionato spagnolo.

E’ così facile conseguenza comprendere che il bilanciamento tra le conclusioni da fuori e dentro il perimetro sia uno dei più simmetrici della lega, con il numero di tiri diviso equamente a metà tra le due tipologie di conclusione. Oggi, infatti, sono stati 32 tentativi da due e 32 da tre, la metà speculare.

Se è vero che le triple, soprattutto nelle battute finali, abbiano trascinato il Lenovo, è anche vero che questa caratteristica legata alla squadra di Vidorreta rende il Barça un accoppiamento particolarmente sfavorevole. I ragazzi di Jasi sono i migliori a difendere sul perimetro, con la percentuale dall’arco più bassa concessa in tutta la Liga, il 28,4 % medio.

Si spiega così il 25% da tre odierno dei canari e la scarsa vena realizzativa, seppur la potenza balistica di uno straordinario Sasu Salin, che ha sentenziato un rovente 6/10 da tre, abbia dato un enorme boost al bottino ospite.

Il finnico è davvero un giocatore straordinario, con una velocità di esecuzione incredibile in uscita dai blocchi e non ha mancato di ricordarlo. Per intanto i canari raccolgono una prova comunque di lotta, che non impatta un ottimo inizio di stagione, ma bisognerà farsi trovare pronti per rimanere stabilmente nel gruppo di testa.

Photo credit: Liga Endesa, Barça Basket, Lenovo Tenerife Twitter

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