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EUROLEAGUE PLAYERS 2006/07: Dimitris Diamantidis, il trifoglio del Partenone

Diamantidis
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Il ritratto della leggenda, greca e non solo, Dimitris Diamantidis.

Kastoria, 6 maggio 1980.

Ci troviamo in un paesino di poco più di 30mila anime, situato nella parte settentrionale della penisola greca e bagnato da una parte dell’immenso Lago di Orestiada.

Un comune ricco di storia, il cui nome deriva dalla parola κάστορας, ovvero castoro.

Il mercato delle pellicce dell’animale costituisce infatti una risorsa economica preziosissima per la zona.

Preziosa già, preziosa come un diamante.

Un Diamante che quel 6 maggio prese vita, e rese orgogliosi i suoi concittadini e non solo.

Le origini

Da piccolo Dimitris non aveva le idee limpide sul suo futuro, era indeciso su quale impronta dare a quella che sarebbe stata la sua vita.

Dubbio che resiste fino a quando non vide per la prima volta la palestra del suo comune (che verrà rinominata “Palestra Dimitris Diamantidis” in suo onore), situata a pochi metri dalla sua abitazione.

Ed è qui che nacque la scintilla con la palla a spicchi.

Amore che raggiunge il suo apice nel 1999, quando riceve la chiamata dell’Iraklis, club che risiede nella città di Salonicco.

Qui inizia a comprendere che la strada intrapesa è quella giusta.

Nella perla dell’Egeo vi rimarrà per cinque stagioni. Quinquennio che vedrà prima consacrarlo come ottimo difensore e poi come leader, tanto da vincere il titolo di MVP della lega greca nel 2004.

2004 che si prospetta bollente per il mondo ellenico ma anche per lo stesso Diamantidis.

Tra il successo storico del calcio ad Euro 2004 e le Olimpiadi di Atene infatti si inserisce l’approdo di questo giovane 24enne al Panathinaikos, fortemente voluto da Zeljko Obradovic.

Sin da subito il coach serbo gli affida le chiavi della regia biancoverde, ed i risultati sono ottimi. Basti vedere il minutaggio: 27 minuti di media per un esordiente all’interno di una delle squadre più forti d’Europa.

Ed iniziano ad arrivare i primi riconoscimenti in ambito Eurolega.

Nell’anno da rookie infatti, il Diamante guida il Pana al terzo posto finale e conquista il premio di difensore dell’anno della massima rassegna continentale.

Riconoscimento che vincerà per altre 5 stagioni, di cui 4 consecutive.

Diamantidis in azione nella finalina con l’Efes

(1/3, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

La stagione 2006/2007

Dopo tanti double, e dopo tanti successi sfumati in ambito europeo, è arrivato però il momento di conquistare la vetta più alta del continente.

Lo step forse più difficile da compiere per un giocatore nell’arco della sua carriera, quel gradino che separa il mondo degli ottimi giocatori da quello dei campioni vincenti.

Dimitris però la stoffa sembra avercela, eccome se ce l’ha.

Ed il destino gli riserva un palcoscenico d’èlite come prova finale.

Ci troviamo nella stagione 2006/2007, un’annata che ha come unico simbolo il dominio del trifoglio e che trova la sua miglior celebrazione nel termine “assolutismo cestistico“.

Ed allora, quale miglior sfida finale se non quella contro i migliori?

A casa sua, OAKA, e di fronte al CSKA di un certo Theo Papaloukas, che in Grecia dovrebbero aver conosciuto.

I presupposti per entrare nell’album della storia ci sono tutti.

Diamantidis giocherà una finale eccezionale, non sbagliando nessun tiro dal campo all’interno dei suoi 15 punti (di cui 2 bombe pesantissime) , 3 rimbalzi, 3 assist e 2 recuperi in 28 minuti di gioco.

Con questa stat-line, con la sua ermetica difesa e con la sua leadership trascina nella bolgia di OAKA il Panathinaikos al successo al termine di 40 minuti infuocati.

Weekend da favola che si chiude anche con la nomina di MVP delle Final Four.

Diamantidis con il trofeo di MVP delle Final Four

(2/3, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

La carriera

Nel corso della sua carriera, Diamantidis ha mostrato con estrema naturalezza una capacità difficile da notare e risaltare, ovvero “switchare” tra i momenti di assolo offensivo individuale e quelli in cui riesce a mettere in condizione i compagni senza snaturarsi minimamente.

Un suo grande amico che ha giovato molto delle sue mani è stato senza dubbio Mike Batiste.

Il lungo, visto in Italia a Biella, non è mai stato un realizzatore puro, ma con Diamantidis tutto è cambiato.

Con l’aiuto della statistica infatti, possiamo notare come col play greco Batiste non sia mai sceso sotto il 58% da 2, contrariamente al 47% senza Dimi.

Con i punti abbiamo sempre un incremento costante, soprattutto nel periodo prime di Diamantidis, quello compreso tra 2009 e 2011.

In questo arco arriveranno altre 2 Euroleghe di cui una da MVP.

L’intelaiatura dei roster è sempre quella all’incirca, ma il Diamante migliora le sue performance offensive e Batiste altrettanto.

E’ vero, la partenza di Spanoulis ha aiutato sicuramente Diamantidis, ma c’è da dire che gran parte dei meriti son del giocatore.

Questo breve periodo rappresenterà però il turning point verso la discesa del play greco.

Diamantidis lascerà la pallacanestro nel 2016, dopo 286 partite con la maglia del Panathinaikos ed un palmarès infinito.

9 campionato greci, 10 coppe greche e 3 Euroleghe, mentre a livello individuale 1 MVP di Eurolega, 2 MVP delle F4 di Eurolega, 3 MVP della lega greca, un argento al Mondiale e un oro all’Europeo del 2005.

Una sola parola, grazie.

Diamantidis nell’ultimo match della sua carriera in Eurolega

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