Il ritratto della leggenda, greca e non solo, Dimitris Diamantidis.
Kastoria, 6 maggio 1980.
Ci troviamo in un paesino di poco più di 30mila anime, situato nella parte settentrionale della penisola greca e bagnato da una parte dell’immenso Lago di Orestiada.
Un comune ricco di storia, il cui nome deriva dalla parola κάστορας, ovvero castoro.
Il mercato delle pellicce dell’animale costituisce infatti una risorsa economica preziosissima per la zona.
Preziosa già, preziosa come un diamante.
Un Diamante che quel 6 maggio prese vita, e rese orgogliosi i suoi concittadini e non solo.
Le origini
Da piccolo Dimitris non aveva le idee limpide sul suo futuro, era indeciso su quale impronta dare a quella che sarebbe stata la sua vita.
Dubbio che resiste fino a quando non vide per la prima volta la palestra del suo comune (che verrà rinominata “Palestra Dimitris Diamantidis” in suo onore), situata a pochi metri dalla sua abitazione.
Ed è qui che nacque la scintilla con la palla a spicchi.
Amore che raggiunge il suo apice nel 1999, quando riceve la chiamata dell’Iraklis, club che risiede nella città di Salonicco.
Qui inizia a comprendere che la strada intrapesa è quella giusta.
Nella perla dell’Egeo vi rimarrà per cinque stagioni. Quinquennio che vedrà prima consacrarlo come ottimo difensore e poi come leader, tanto da vincere il titolo di MVP della lega greca nel 2004.
2004 che si prospetta bollente per il mondo ellenico ma anche per lo stesso Diamantidis.
Tra il successo storico del calcio ad Euro 2004 e le Olimpiadi di Atene infatti si inserisce l’approdo di questo giovane 24enne al Panathinaikos, fortemente voluto da Zeljko Obradovic.
Sin da subito il coach serbo gli affida le chiavi della regia biancoverde, ed i risultati sono ottimi. Basti vedere il minutaggio: 27 minuti di media per un esordiente all’interno di una delle squadre più forti d’Europa.
Ed iniziano ad arrivare i primi riconoscimenti in ambito Eurolega.
Nell’anno da rookie infatti, il Diamante guida il Pana al terzo posto finale e conquista il premio di difensore dell’anno della massima rassegna continentale.
Riconoscimento che vincerà per altre 5 stagioni, di cui 4 consecutive.

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