Mike James contro Wilbekin e tutti i motivi per guardare Monaco-Fener

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Stasera comincia la serie playoff tra Monaco e Fener, ecco cosa sarà determinante per noi

Dire che è la serie più combattuta tra tutte sembra una mancanza di rispetto alle tante altre che sono così degne di attenzione e d’interesse, ma la sfida tra Monaco e Fenerbahce ha ben poco di banale.

Il Monaco è una squadra da Final Four da diversi anni, che porta con sè esperienza e volontà di rivalsa, il Fener invece è una finta sesta: da mesi ormai ha tutta la stoffa delle prime della classe.

La classifica le ha opposte sulla strada delle Final Four e noi proviamo a intravvedere i temi d’interesse in vista dell’apertura delle ostilità di questa sera. Gara 1 si giocherà oggi al Salle Gaston Médecin di Montecarlo alle 19.

Monaco vs Fener - Eurodevotion

Appunti dal passato

Il passato e la storia entrano sempre in campo quando si tratta delle fasi più decisive dell’Euroleague. E hanno un ruolo.

Il Monaco approccia questa post-season avendo giocato due serie playoff nella sua storia, proprio negli ultimi due anni. Ne ha vinta una e ne ha persa un’altra, entrambe per 3-2. Il Fener, che ha uno storico nella competizione ben più nutrito, non vince una serie da sfavorito – ovvero senza il fattore campo – dal 2017. In quel caso, concluse vincendo l’Euroleague.

Proprio l’anno scorso, però, il Fener di Itoudis si inchinò solo in gara 5 all’Olympiacos.

La stagione in corso aggiunge indicazioni interessanti su come possa pesare il vantaggio nel fattore campo consegnato al Monaco. Il palazzetto di Montecarlo potrebbe sembrare pregiudizialmente molto meno in grado di condizionare l’atmosfera della partita rispetto alla Ülker Sports Arena, secondo i dati stagionali però, considerando solo le sfide contro le otto qualificate ai playoff, il Fener ha un record in casa di 7-0 e in trasferta di 1-6, il Monaco rispettivamente 6-1 e 2-5. Non particolarmente difformi.

Se allarghiamo ulteriormente al record complessivo, poi, il quadro è ancora diverso: in trasferta la squadra di Obradovic è 10-7, mentre quella di Jasikevicius è ferma a un tragico 5-12. Il Fener ha il peggior record fuori casa di tutte le squadre playoff.

Intrecciando questi discorsi, un 3-2 per il Monaco con sole vittorie casalinghe potrebbe essere uno scenario molto plausibile. Tuttavia, una vittoria in trasferta del Fener a sopresa nelle prime partite potrebbe avere un peso particolare.

Le chiavi tecniche

Tornando a ricordare le sfide stagionali tra le due compagini, la prima gara di Jasikevicius sulla panchina del Fener è stata una vittoria in casa proprio contro il Monaco, conquistata con un trionfo difensivo nel terzo quarto, fino a un corposo +12 finale a favore dei turchi. In quel caso, i turchi hanno superato gli 80 punti.

Il Monaco invece ha vinto la gara di ritorno tra le proprie mura, con un +7 su ben più bassi punteggi. Ancora una volta, vediamo equilibrio.

In entrambi i casi il Fener ha distrutto il Monaco a rimbalzo, andando oltre le 40 carambole. Sono parecchie le variabili che non hanno inciso sul risultato generale della gara. Ciò che invece è cambiato molto tra il Fener vincente e quello perdente è stata indubbiamente l’attenzione alla creazione di gioco: 21/9 l’assist-to-turnover ratio nella vittoria e 14/20 nella sconfitta.

Il Monaco è la squadra che meglio è capace di limitare lo spreco di palloni e di costruire attacco efficace e produttivo senza registrare caterve di assist, anzi, al contrario. Per questo una chiave importante sarà la gestione e la lucidità con cui i backcourt affronteranno le rispettive manovre.

Sono due squadre che giocano a un pace piuttosto simile, nè troppo basso, nè troppo alto. Sono entrambe in grado di gestire il gioco e il ritmo, non c’è una chiara direzione di numero di possessi che possa facilitare una delle due: si giocherà tutto sull’applicazione con cui i possessi verranno gestiti.

Il Fener da quando c’è Jasi ha nettamente il miglior offensive rating dell’Euroleague – 122,9 – e anche uno dei migliori defensive rating: sebbene al di fuori della più ristretta élite nelle ultime partite di stagione regolare ha messo in mostra una difesa progressivamente sempre più granitica. Il Monaco è meno efficiente offensivamente, altrettanto efficace difensivamente, stando alle advanced stats.

Se però vogliamo applicare le statistiche a casi più concreti, considerando l’era Jasi, il Fener è la squadra che tira meglio da tre (41%) e anche che tira di più dall’arco. Il Monaco è invece quarta per percentuale dall’arco subita dagli avversari nella competizione.

Appare chiaro quindi che il tiro da fuori turco potrebbe far malissimo ai monegaschi, per questo ci si potrebbe attendere che diventi un importante tema tattico. Tuttavia, nei due precedenti stagionali, il Fener ha vinto tirando il 30% da tre e ha perso tirando il 32%: una performance simile, due risultati opposti.

I personaggi

Cominciamo dai coach, Jasi e Sasa. Da un lato il maniaco del controllo che ha saputo adattarsi e calarsi nella nuova realtà, dall’altro il controllore silenzioso, che lascia mano libera ma non rinuncia alla gestione. Si sono visti alle Final Four dello scorso anno e hanno partecipato entrambi alla finale tra perdenti, tra terzi e quarti, oggi solo uno dei due avanzerà.

Forse il Fener ha un leggero vantaggio in termini di spessore del proprio condottiero, ma i due possono senza dubbio guardarsi negli occhi alla stessa altezza.

Gli esterni saranno fondamentali per impostare la sfida nei termini in cui ne abbiamo parlato nel punto precedente e, in particolare, lo sarà la sfida tra Mike James e Scottie Wilbekin. Quello tra i due americani è un testa a testa stellare, ma parecchio sbilanciato. La stella del Principato è in stato di grazia e maturità suprema, la guardia del Bosforo dovrà ancora una volta affrontare i suoi evidenti limiti in termini di comprensione e lettura del gioco.

James è andato oltre i 20 punti in entrambe le sfide stagionali e rappresenta la solidità estrosa del backcourt monegasco. Godrà del supporto di Okobo – sempre ben oltre la doppia cifra in tutte le sfide stagionali – e rimarrà difficilmente marcabile. Jasi dovrà mettere fisicità e aggressività sugli handler di Obradovic, per frenarne le risorse e le comfortevolezze tecniche. Lo potrà fare utilizzando i corpi di Calathes, di Guduric, sarebbe stuzzicante se provasse anche qualche ala fisicata e versatile per oscurare la visuale di MJ.

Il Fener ha poi nel suo backcourt un’infinità di ingredienti desiderabili, da Wilbekin a Calathes, fino a Dorsey. Il trucco del Monaco può essere quello di isolare tutti gli ingredienti ed esporre i limiti dei singoli interpreti gialloblu, che possono rappresentare la loro condanna se non sintetizzati a dovere e con costanza.

Infine, per chiudere con un altro esempio, Hayes-Davis sarà un’importante risorsa per il Fener – ha segnato 23 punti ed è stato decisivo nel primo dei due precedenti, nullo nel secondo – ma il Monaco ha alcuni strumenti per arginarlo. Da Diallo, passando per l’onnipresente John Brown, alter ego biancorosso del soldado di Saras, ci sarà un’interessante conflitto su quelle zolle di campo.

Le altre decine di temi che una serie così complessa e combattuta può regalare, li svilupperemo nel corso di questo meraviglioso quanto sfuggente viaggio il cui inizio è imminente. Buon Monaco-Fener a tutte e a tutti!

Photo credit: euroleague.net

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