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Shengelia cerca la giocata in mezzo al traffico

Real Madrid-Virtus è partita dalle due facce. Sfida senza esclusione di colpi in un primo tempo equilibratissimo in cui sfavillano gli attacchi; seconda metà di gara dove invece le vu nere non riescono a stare al passo delle merengues che scappano nel punteggio e vincono comodamente 

Ci sarebbero due partite diverse da commentare per definire la partita della Segafredo. Tuttavia, la premessa doverosa è che il Real Madrid di questa sera - anche per demeriti della difesa virtussina che ha concesso troppo agli avversari - è stato una squadra totalmente diversa da quella vista a Milano.

Dall'altra parte l'attacco Virtus ha funzionato per 20 minuti, poi ha finito le energie. La difesa invece non ha praticamente mai funzionato per tutta la partita e questo ha permesso ai blancos di trovare il ritmo giusto per portare la gara sui binari desiderati. 

Tutto un altro Real Madrid

A Milano per la squadra di Chus Mateo non aveva funzionato nulla e Madrid aveva giocato una delle gare più brutte degli ultimi anni. Stasera, invece, ha funzionato quasi tutto. Prima di ogni altra cosa le percentuali: 15 triple segnate con il 42.9%, ma la percentuale è stata del 50% a lunghi tratti. Tante triple aperte, ma tante anche forzate.

Poi il pick&roll Campazzo/Tavares che è stato un rebus irrisolvibile per la retroguardia virtussina. 14 punti e 9 assist per il fenomeno argentino che anche stasera ha dominato la partita, così come in ogni circostanza in cui il Real ha vinto nelle ultime settimane. 

Se queste due cose coincidono con la serata in cui il talento celestiale di Hezonja non incontra ostacoli e anche Rathan-Mayes vede andare in fondo alla retina le proprie forzature e riesce quindi a trovare ritmo, allora va davvero tutto bene per Madrid. Questi due siglano rispettivamente 20 e 17 triple e combinano per 12 triple su 18 tentativi. 

Con questi numeri e queste situazioni anche questo Real in crisi non può mai perdere.

Lotta sotto il ferro tra Hezonja e Zizic

La (non) difesa Virtus e le energie ridotte

La base del successo di Belgrado era stata una difesa ruvida e solida per 40 minuti. Questa sera, invece, la difesa bianconera è stata disattenta e scostante fin dalla palla a due: poca comunicazione, raddoppi portati male, penetrazioni e canestri facili concessi e via dicendo. 

Per vincere in trasferta in Eurolega su un campo difficile la prima cosa da fare è difendere forte e concedere pochi canestri facili. La Virtus ha fatto l'opposto. Nel primo tempo è riuscita a pareggiare le scorribande madrilene con 20 minuti offensivamente di primo livello, ma giocare con il Real Madrid a chi fa un canestro in più è sempre un'attività poco conveniente.

Nel secondo tempo, poi, sono venute meno le energie. Coach Banchi, già nella conferenza stampa post-partita contro il Maccabi, aveva sottolineato il timore per un calendario che vedeva la Virtus giocare ogni 48 ore. Non a caso nel terzo quarto sono finite le batterie e Bologna non ha più avuto la forza di seguire le accelerazioni avversarie e di rispondere colpo su colpo. 

Quando nel terzo quarto i buoi erano già scappati, sapendo che fra 48 ore si tornerà in campo contro il Pana, Banchi decide di dare del riposo extra in panchina a quei giocatori chiave le cui energie sono assai preziose: Shengelia e Cordinier, fino a quel momento, come al solito, straordinari. 

In nemmeno 25', il georgiano fa 25 punti con 3/3 dall'arco, 5 rimbalzi e 2 assist. Passerà forse in secondo piano, ma non ce ne sono tanti di giocatori dotati di questo talento unito alla professionalità e all'attaccamento alla squadra.

Campazzo supera Clyburn

Clyburn, Tucker, Grazulis: parliamone

Risolto un problema, se ne presenta un altro. Nelle ultime settimane pare che la Virtus abbia ritrovato un Ante Zizic competitivo, utile e in fiducia. 

Allo stesso tempo, però, ci sono altri giocatori che rimangono corpi spaesati o che, da quando sono arrivati, ancora non hanno dato nulla o quasi.

Grazulis continua a rimanere in fondo alla panchina e non sembra ancora nella condizione fisica opportuna per dare qualcosa alla causa. Tuttavia tutto questo è normale a metà novembre?

Clyburn - nonostante i 15 punti di stasera arrivati da forzature che, come entrano, possono uscire - rimane, a ben vedere, un corpo spaesato in questa squadra. Se non gli viene data palla in mano per i suoi isolamenti in post basso o in punta, non viene mai coinvolto nelle azioni d'attacco e sparisce dalla partita. E' possibile inserirlo dentro la squadra, renderlo parte integrante della manovra e, soprattutto, il giocatore vuole e riesce a farlo?

Infine, iniziano a farsi largo i dubbi su Rayjon Tucker, e chi scrive era uno dei suoi sostenitori della prima ora. Mai decisivo e, ultimamente, ogni qual volta vede il campo, produce decisamente molte più cose negative che positive. La sensazione, anche per lui, è simile a quella per Clyburn: isolato, testa bassa, frenetico, scostante, umorale. Stasera ha avuto più minuti, ma invece di crescere di condizione, ha solo aumentato il caos che ha prodotto. 

Il resto della Virtus, invece, sale di condizione e sale di coesione. La squadra è in crescita, il calendario è spietato, ma la sensazione è che venerdì si possa produrre un'ottima prova collettiva. Certo che tutte le questioni irrisolte di cui sopra rimangono.

I giocatori della Virtus a raccolta

 

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