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Facundo Campazzo batte il proprio uomo

Al Real Madrid serviva una vittoria come l'aria e una vittoria è arrivata. Per scacciare la crisi, per dimenticare la bruttissima prova di Milano e per vedere la classifica dall'alto almeno in Liga Endesa.

Al WiZink Center c'era un avversario scomodo contro Gran Canaria. Che tutto sommato gioca una pallacanestro simile a quella dei blancos, ovvero fatta di tanta transizione e corsa. 

Ne è uscita, infatti, una gara di una intensità pazzesca, fatta di tante palle perse, contropiedi fulminanti, frenesia, incapacità di fermarsi a pensare e ritmi decisamente fuori dall'ordinario. 

Ha vinto Madrid per pochissimo, ai dettagli: 83-77. Ha vinto Madrid perché aveva in squadra un certo Facundo Campazzo

L'MVP di Real Madrid-Gran Canaria

Facundo Campazzo. La sua è stata una partita oltre il superlativo: assatanato, famelico su ogni pallone, ha corso forse il corrispettivo di chilometri della maratona, ha servito cioccolatini ai compagni, ha preso diversi sfondamenti decisivi in difesa e non si è fermato un singolo secondo.

Probabilmente senza di lui il Real Madrid avrebbe perso la partita. Infatti coach Mateo ha dovuto tenerlo in campo ben oltre i 30 minuti. Alla lunga questo diventerà un problema: l'argentino non potrà giocare con questo minutaggio a lungo anche le gare in campionato. I madrileni sono corti: hanno bisogno di nuovi innesti. E infatti forse qualcosa si sta muovendo…

16 punti, 3 rimbalzi, 9 assist, 3 rubate e 28 di valutazione. Sono i numeri di Campazzo, che non raccontano nemmeno minimamente il suo dominio del campo. Se potessero, a Valdebebas, lo clonerebbero.

I giocatori del Real Madrid nel riscaldamento

Gli altri protagonisti della partita

Ottima la prova di Gran Canaria. Questa squadra ha sicuramente dei limiti, ovvero il fatto di essere troppo legata al tiro dall'arco. Oggi le percentuali hanno spesso sfiorato il 50%, ma in altre circostanze la squadra di Lakovic avrebbe forse perso prima la partita.

Certo, in pochi giocano a questa intensità e con questi ritmi: forse proprio solamente il Real Madrid ci riesce. Ma non avere gioco interno e non avere dei playmaker che riescano a mettere ordine è un handicap non da poco. Albicy e Alocen sono i due portatori di palla: nessuno dei due è un playmaker vero e proprio e le difficoltà in fase di costruzione sono evidenti. Da lì tutte le palle perse, alcune delle quali anche banali.

Lato Real, si registra un Edy Tavares ancora spaesato e in palese difficoltà: sbaglia due schiacciate consecutive solo in mezzo all'area e conferma il momento negativo già ampiamente mostrato a Milano.

Buoni spunti arrivano da Rathan-Mayes (che offre presenza difensiva e qualche canestro importante), ma soprattutto da Alberto Abalde che rimane in campo quasi 30 minuti e segna 14 punti. I blancos hanno bisogno di lui e del suo contributo soprattutto in Liga: averlo a questo livello è una boccata d'ossigeno per un reparto, quello degli esterni, povero di soluzioni.

Gaby Deck afferra un pallone volante

Le prossime partite del Real Madrid

La vittoria era determinante, per il Real Madrid. Sofferta, complicata e agognata. 

Una vittoria che ha dimostrato che l'anima della squadra è viva, ma ha anche confermato i limiti strutturali del roster e la sua (non) profondità. Serve cambiare qualcosa al più presto: altrimenti il cammino europeo potrebbe essere più impervio del previsto e il record è già negativo (3-5).

Ora arriva un doppio turno di Eurolega tutto casalingo contro Virtus ed Efes. Servirebbero due vittorie. Nel caso non arrivassero - e si dovrà guardare anche al modo in cui arriveranno o non arriveranno - qualcosa dovrà sicuramente cambiare. 

 

 

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