Il Real Madrid e le difficoltà da 3 punti: quali le ragioni?
Real in difficoltà di recente nel tiro dall'arco. Molto del futuro degli uomini di Chus Mateo passerà da un ritrovato feeling con le triple.

Il Real Madrid sta attraversando un periodo assai negativo nelle percentuali dall'arco e la cosa sembra essere il problema principale in una stagione che non è ancora decollata e che vede le #merengues alle prese con una lotta durissima per raggiungere la postseason di Eurolega.
I numeri del real Madrid dall'arco in Eurolega
Nel massimo torneo continentale le percentuali dicono 32,8% globalmente, ovvero il sedicesimo dato tra le 18 protagoniste. Nelle vittorie Madrid tira col 37% (10,7 su 28,8), mentre nelle sconfitte si cade al 28% (7,7 su 27,7). Non si può quindi dire che nelle serate negative si abusi particolarmente delle triple, visto che il numero dei tentativi scende addirittura, seppur leggermente.
Nelle ultime 5 gare, con un record di 2W e 3L, si sono susseguite medie decisamente negative: 8/30 contro l'Efes, 6/22 contro il Fener, 9/28 contro il Barça, 3/26 contro il Pana ed infine 5/20 nel successo di Bologna. In pratica soltanto nel #clàsico vinto alla Movistar Arena si è superata la soglia del 30%, ovvero a quel 32,1% che è poi molto vicino alla media stagionale (32,8%).
Se poi ci si limita alle tre gare disputate dopo la sosta delle coppe e delle nazionali i numeri sono terribili: 17/74, pari a poco meno del 23%. In queste sfide hanno sparacchiato Hezonja (5/18), Llull (3/12), Garuba (1/8) e Campazzo (3/10) coi soli Abalde (3/9) e Musa (entrambi 3/9) sopra la soglia del 30% comunque toccata dal Facu.
A livello di statistiche avanzate giova ricordare come il Real sia la squadra che ricorre meno alla soluzione dei cosiddetti “corner 3s”, ovvero quella zona del campo da cui sembrerebbero ricavarsi maggiori dividendi secondo tante teorie del gioco attuale. Col 2% di occasioni di tiro che si concludono in quel modo ed 1 solo punto per tripla tirata la squadra madrilena si trova lontanissima da numeri di rivali come il Fener (primo al 4.9% e con 1,28 punti) piuttosto che Milano (ottava col 4% ma primissima con 1,60 ricavati da ogni tripla).
Madrid invece terzo col 31,5% se parliamo di possibilità di tiro che si chiudono con un tripla, da qualunque parte del campo (primo il Bayern al 33,45 e seconda Parigi al 32,7%).

I numeri del real Madrid dall'arco in Liga ACB
Differente la storia se ci limitiamo alle gare di Liga Endesa.
Dopo 23 gare di cui 19 vinte (11 di file la striscia aperta) la percentuale è del 36,1%. Nelle vittorie siamo al 37,3%, mentre nelle sconfitte ci si ferma al 35,8%.
Addirittura in tre delle gare perse si è tirato una volta col 38% e due col 39%, scollinando oltre quota 40%, quella dell'eccellenza, ben otto volte nelle vittorie. Inoltre solo due volte, nel successo su Manresa (28%) così come nella sconfitta di Valencia (27%) si è rimasti al di sotto del 30%, peraltro in quest'ultimo caso in una delle migliori gare giocate, indipendentemente dal risultato.
Tuttavia se ci fermiamo a quanto avvenuto dopo la sosta anche in patria non si brilla assolutamente. 6/32 contro Gran Canaria, 7/33 contro Murcia e 10/29 contro Baskonia: 23/94 che vuol dire 24,4%.
Se infine vogliamo considerare il dato globale Eurolega + Liga dopo la ripresa dell'attività da fine febbraio il totale dice 40/168, ovvero un poco lusinghiero 23,8%, perfetto specchio del rendimento momentaneo dei #blancos dall'arco.
Cosa ci ha risposto Chus Mateo riguardo le difficoltà attuali della squadra dall'arco
In occasione della recente vittoria di Bologna abbiamo chiesto a Coach Mateo come valutasse l'ennesima serata stiticamente molto particolare: 21 assist e sole 10 perse, dato ottimo, ma ancora 5/20 dall'arco.
La risposta di Chus è stata molto completa ed al solito assai trasparente, con un chiaro messaggio di fiducia alla squadra.
«Questo succede a volte nel gioco. Ciò che è più importante per me non è segnare o meno, perchè lo faremo di certo se ci passeremo la palla come abbiamo fatto stasera. Abbiamo messo 3 triple col Pana e 5 oggi, non molte, ma ci alleniamo per segnarle, non siamo cattivi tiratori come dicono le cifre attuali, e se creeremo spazi come quelli di oggi i canestri arriveranno. La cosa più importante è capire che il gioco è dentro-fuori, dobbiamo toccare la palla in area ed avere conclusioni coi lunghi così come in penetrazione: se avremo questo equilibrio il problema si risolverà, è l'obiettivo del nostro attacco. Non mi preoccupa il dato di oggi, non abbiamo segnato, è vero, ma abbiamo mosso ben la palla ed abbiamo dato 21 assist, capendo che non abbiamo bisogno di giocare 1v1 sempre. Dobbiamo giocare di squadra in attacco come in difesa e lo abbiamo fatto oggi».

Nella conferenza stampa precedente la partenza per il capoluogo emiliano il Coach aveva parlato di ansia e precipitazione in generale ed a domanda precisa di Pilar Casado (Movistar Cope) se ciò fosse giustificazione per le scarse percentuali da tre aveva risposto così: «In parte sì. Abbiamo sempre cercato di giocare una pallacanestro che ci permettesse di far circolare la palla con pazienza per arrivare a tiri ad alta percentuale. Questa ansia ci ha portato a prendere anche dei brutti tiri, ovviamente a bassa percentuale, cosicché anche di fronte tiri aperti li abbiamo sbagliati per via degli errori precedenti. Dobbiamo goderci di più la pallacanestro che giochiamo, cancellando la sofferenza che spesso ci attanaglia. Come risultati e come gioco».
Ha poi proseguito Chus sottolineando l'aspetto mentale del momento: «Sicuramente sto cercando di parlare con la squadra anche a livello mentale, non solo tecnico, per aumentare la fiducia. Quando abbiamo avuto l'opportunità di fare il passo avanti richiesto non lo abbiamo fatto, ma proseguiamo nel lavoro per farlo, cercando la soluzione».