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L'Olympiacos si assicura il primo posto nell'ultima uscita stagionale

L'epilogo dell'Euroleague di due grandi protagoniste di quest'annata si realizza nella vittoria dell'Olympiacos, che, dopo aver avuto ragione del Baskonia per 86-78, agguanta la corona tanto attesa di re della graduatoria.

Cala il sipario sulla regular season di due delle rappresentative che hanno offerto il basket più frizzante della competizione.

Olympiacos beats Baskonia - Eurodevotion

Ultima, puntuale analisi di RS per Eurodevotion nel racconto del duello della Peace and Friendship Arena.

Un match a salde tinte biancorosse

Gli ospiti, va detto, non hanno mai mollato, ma è altrettanto onesto ammettere che sia stato l'Olympiacos a farla da padrone per tutto il corso della contesa.

Il Pireo è sornione già nella prima parte di gara, quando qualche minuto di pallacanestro non effervescente consente di ammantare i ritmi di gioco ospiti di polverosa sonnolenza. Il Baskonia attacca a metà campo, senza risultare efficace, i greci agiscono con calma e progressivamente individuano i punti deboli della difesa avversaria da colpire grazie alla circolazione di palla, dall'accoppiamento vantaggioso allo show esagerato del lungo.

Vezenkov Oly 23+10 contro Baskonia - ED

E' Markus Howard l'unico uomo in grado di spezzare la balbettante offensiva vitoriana, grazie alle sue proverbiali uscite dai blocchi, che pennellano pallacanestro e risultano l'unica fonte di gioco giocando tanto 5vs5, senza troppe risposte della squadra di casa. Comincia uno sforzo titanico e anche un po' solitario, che sarà base di una cronica rincorsa.

A metà secondo quarto, la mancanza di alternative si fa sentire e l'Olympiacos assurge ad uno dei suoi momenti di boria cestistica. Sloukas taglia la difesa in due, perorando la causa in penetrazione centrale, da lì è il movimento sinuoso di tutta la squadra a scuotere il match e segnare un primo vero spartiacque (45-33).

Sloukas perfora il Baskonia - ED

Il copione è più o meno simile ad inizio ripresa, con i greci in preda a qualche nervo teso di troppo e il folletto da Morristown che piazza una derapata cestistica delle sue, macina falli e dispensa spettacolo sul perimetro, costringendo i reds all'ennesima reazione di contenimento. Vezenkov è goccia cinese, monotono esecutore del trionfo di squadra.

Ancora una volta, la fiammata basca è preludio di una nuova mareggiata nel porto del Pireo, grazie alla premiata ditta formata dal bulgaro e dai due Kostas (un illegale Papanikolau, ineluttabile 4/5 dai 6,75), che imperversa. Divina triade di salvifico apporto.

L'Olympiacos e l'ipnotica monotonia

I greci, in una vittoria di spessore e di valore, ma non di sbrillucicante qualità, si fanno notare ancora per la portata dirompente dei suoi momenti di basket celestiale. Momenti regali, che hanno reso l'Oly tale e che ne fanno il più meritorio depositario del primo posto, oltre che candidato di grido per la volata finale.

Quando la palla danza tra le mani dei ragazzi di Bartzokas, è ipnotico inferno biancorosso. Una punizione diabolica che arriva sempre preceduta da una placida e quasi monotona continuità di gioco, pronta a sbocciare prima o dopo nell'estasi completa. Un'estati che galvanizza se stessa e i suoi più grandi interpreti, che ne traggono e vi imprimono straordinaria energia.

I tre di ieri li abbiamo già citati, l'MVP in pectore, che chiude con un 23+10 tanto per gradire, l'ammiraglio Sloukas (15+6) e il capitanissimo 'K-Pap' (16+9).

Papanikolau cecchino da tre contro il Baskonia - ED

In questa gara la pecca maggiore è stato qualche problema di troppo con le palle perse (16-7 il paradossale dato comparato), con più di qualche superficialità e disattenzione, che non è mai mancata. Anche nei momenti decisivi dell'ultimo quarto, dove il Baskonia è stato in grado di rifarsi sotto, grazie a qualche concessione in transizione ed a un rintuzzato ritmo. Nonostante questo la barra è rimasta dritta e la trireme di Bartzokas è giunta in porto.

Baskonia, la consolazione della speranza

Le leggerezze, infatti, sono state fatali ai baschi che, dopo aver curato molto bene il pallone per l'intero match, hanno poi concesso banali possessi agli avversari nel minuto finale. Oltre a non essere riusciti ad aggirare la rocciosa roccaforte domestica nel tentativo dell'assalto definitivo, possono infatti recriminare sia sull'errore di Giedraitis - che non si intende con Kotsar e spedisce il pallone oltre la linea di fondo- , ma anche sullo slalom spericolato di Marinkovic in transizione...

Su questo si può recriminare, e su una prova che poteva essere un po' più dirompente, sì. Ma, a conti fatti, su ben poco d'altro.

Costello stoppa Bolomboy - ED

Perdere con i primi della classe dell'Olympiacos senza affondare non è disonorevole, seppure la qualificazione ai playoff risulti ormai compromessa. Rimane la speranza, probabilmente vana, che il Bayern possa sgambettare lo Zalgiris padrone del proprio destino all'Audi Dome.

La realtà è che gli uomini di Penarroya hanno disputato un'Eurolega di altissimo livello rispetto alle aspettative, giocando una pallacanestro sfrontata e divertente, con picchi celestiali da élite della competizione (un dicembre folle e indimenticabile!). Hanno sofferto probabilmente da un certo punto in poi l'incapacità di portare a maturazione definitiva un sistema che ha visto un po' l'incancrenirsi di alcuni punti deboli specifici.

Howard 29 punti al Pireo - ED

Non potevano che chiudere la loro recita stagionale con un altro masterpiece - stavolta più mesto, perché solitario - di un giocatore di culto come Markus Howard, epitome di tutti gli atleti straordinari che Baskonia ha valorizzato. Dopo un periodo di rabbuiata discontinuità, 29 punti di arroganza e di indomito orgoglio al Pireo. Sipario!

Photo credit: Olympiacos BC Facebook, euroleaguebasketball.net

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