Il capolavoro di Banchi spegne OAKA: Panathinaikos rovesciato dall'Efes in G2!
Clamoroso ultimo quarto dei turchi, che espugnano OAKA e portano la serie sull'1-1 ad Istanbul

Clamoroso ad OAKA: il Panathinaikos si eclissa nell'ultimo quarto e cade in casa in una Gara 2 incredibile. L'Efes di Banchi espugna Atene e rovescia il fattore campo, con la serie che ora si sposterà ad Istanbul: i turchi sognano lo sgambetto ad Ataman ed ai campioni d'Europa, troppo incostanti
Tanto tuonò che piovve: il Panathinaikos crolla negli ultimi 10' e viene gelato da un Efes indomabile e glaciale, che ha rovesciato la contesa con le giocate di Larkin e Poirier, gelando OAKA e portando la serie ad Istanbul sull'1-1. Un vero capolavoro firmato da coach Banchi, che ora sogna di infiocchettare quello che sarebbe un miracolo, eliminando i Campioni d'Europa in carica del grande ex Ataman. Una partita per certi versi molto simile a Gara 1, ma girata al contrario: la partenza forte dei greens pare indirizzare il match, ma la reazione turca non tarda ad arrivare ed al 20' sarà -6. Nel secondo tempo l'ulteriore strappo dei padroni di casa mette Larkin e soci con la testa sott'acqua, la reazione targata Dozier arriva ma è il miracolo di Sloukas a far esplodere OAKA sulla sirena del 30': un gancio al mento che mette i viaggianti sotto di 10, ma anziché affondarli li accende definitivamente. Poirier, Dozier ed ancora Larkin confezionano la rimonta, la squadra di Ataman perde la bussola ed il siluro della stella turca mette a nudo definitivamente le fragilità del Pana: si va ad Istanbul sull'1-1.
Partita bellissima, con 7 giocatori in doppia cifra complessivi, di cui tre per il Panathinaikos e 4 per l'Efes. Coach Ataman ne ha 16 da Osman, uscito nel terzo quarto per un problema muscolare al polpaccio che sarà da valutare, 14 con 6/17 dal campo per un Nunn che fatica a prendere ritmo e 10 da un solido Yurtseven. Solo 4 dopo la super prova di G1 per Juancho Hernangomez. I turchi sono trascinati dai 20 con 5 assist di un Shane Larkin clutch, 16 con 10 rimbalzi di un Poirier sempre più dominante, 14 di un chirurgico PJ Dozier ed 11 di un Oturu molto presente nelle due metà campo. Finisce 76-79, con una tripla di Larkin a sigillare sorpasso e successo.

L'Efes espugna OAKA: Panathinaikos fragile ed incostante
Alla fine della fiera la sensazione che Panathinaikos ed Efes si portano via dalla Grecia verso la Turchia è che la formazione di Banchi sia più coesa, connessa e presente mentalmente nella serie rispetto a quella di Ataman. Gara 1 aveva lasciato l'amaro in bocca ai turchi, bravissimi per oltre 30' prima di cadere sotto i colpi di Hernangomez, Gara 2 restituisce quanto era sfuggito 48 ore fa con una rimonta tonante, concretizzata dal duo Larkin-Poirier, autori - in coppia - di 18 dei 29 punti di squadra negli ultimi 10'. Lo scrivevamo nella preview, lo confermiamo oggi al “campo campo” dopo le prime due partite di questa serie: i greens non hanno limato in nessun modo i limiti mostrati nella regular season, con la totale assenza di costanza, continuità e concentrazione per tutti e 40' i minuti che si ripercuote come un'ascia sul secondo atto, dando ai turchi il rovesciamento del fattore campo.
Il Pana è partito forte, dando forza a ciò che è successo negli ultimi 10' di Gara 1: difesa forte, ottimo impatto a rimbalzo (limitato notevolmente Poirier), triple in ritmo ed un flusso offensivo che l'Efes non è mai riuscito a limitare, incassando 29 punti in 10'. L'ingresso di Oturu porta quella dote di aggressività e presenza che i turchi cercavano, con Yurtseven che dopo esser stato un fattore viene messo alle strette dal centro di Banchi: il problema per Ataman è che Gabriel ha un impatto praticamente nullo e Mitoglou non riesce a garantire con continuità quella sua solita pericolosità nell'aprire il campo, ed ecco che arriva il primo segnale di scricchiolio. L'impatto di Sloukas, i tentacoli infiniti di Grant e le giocate di Osman danno energia ai greens, decisamente più concentrati e allacciati nel terzo quarto: sono loro a suonare la carica, tenendo i turchi a 14 punti in 10', anche se l'impressione generale è che la formazione di Banchi sia ancora dentro la partita, soprattutto grazie ad un'aggressività a rimbalzo diversa ed alle giocate di Dozier.
La differenza come in Gara 1 la fanno gli ultimi 10', stavolta al contrario: Hernangomez si innervosisce e subisce l'impatto fisico di un Poirier che finalmente diventa fattore determinante nei pitturati, dominando a rimbalzo e mettendo in ambasce i pari ruolo avversari, Gabriel conferma l'impatto azzerato con Ataman che non può fidarsi di lui e lo toglie presto. La benzina dell'Efes sembra superiore rispetto a quella dei greens, di nuovo tornati nel tunnel del primo atto: la precisione al tiro da fuori inizia a diminuire complice anche l'uscita di scena di Osman per infortunio, Nunn a parte un 2+1 non riesce ad incidere e spara a salve, i rimbalzi sono terreno di conquista turca e la paura attanaglia la formazione di Ataman, evidentemente poco tranquilla e soprattutto sconnessa nelle due metà campo, con difese morbide ed attacchi stagnanti, fatti di isolamenti costanti, anche per merito degli 1vs1 difensivi perfetti dei turchi. Tutto questo fa il gioco della squadra ospite, che trova fiducia dalla difesa ed in attacco riesce a punire con continuità gli errori greens: Larkin cortocircuita gli esterni greci, puniti puntualmente dalla qualità dello #0, Poirier continua la propria personale azione di dominio annullando i lunghi avversari.
Sarà una giocata dello stesso esterno turco a gelare OAKA, meritatamente: sinistro-destro e retina incenerita, è la giocata del campione a risolvere il match. Parliamo - però - della punta di un iceberg che trova la propria natura e consistenza nella pallacanestro di Luca Banchi: l'ex tecnico Virtus ha risposto sul campo, disattivando il Panathinaikos nelle due metà campo, con efficienza, ritmo, spaziature, la fisicità dei lunghi, la solidità di un Dozier importante ed il genio di un Larkin che può dominare. Ora la serie si sposta in Turchia, dove i greens saranno chiamati ad una risposta importante: i turchi hanno l'occasione per chiudere i conti e volare alle F4, Ataman deve trovare il bandolo della matassa per dare continuità ai suoi espugnando Istanbul, disattivando la forza di Poirier ed il talento di Larkin. Da valutare certamente Osman: che l'uscita del turco sia stata pesante è fuori discussione, ma è altrettanto certo e chiaro che la fragilità greens pesa più del problema del #16.
