L'orgoglio di Llull non basta in Gara1. L'Olympiacos domina un opaco Real Madrid
L'Olympiacos annichilisce un molle Real per oltre 25 minuti. Llull prova a risvegliare i suoi ma al Pireo i padroni di casa controllano e si portano sull'1-0.

Gara1 è un no contest. Al Pireo, l’Olympiacos si assicura la vittoria 84-72 contro un Real Madrid per lunghi tratti agghiacciante e apparso in totale balia dell’avversario e del contesto. Venerdì una gara2 piena di insidie per i greci, occasione di riscatto per gli spagnoli.
La cronaca
Il 2-0 di Tavares è la più classica rondine che non fa primavera nonostante aprile inoltrato. L’Olympiacos mette in campo la sua pallacanestro, un’intensità formato playoffs e il proverbiale supporto della Peace&Friendship Stadium. 10-0 di parziale. I reds trovano subito la doppia cifra di vantaggio, compagna per il resto della serata. I biancorossi non si fermano e flirtano con il +20 già nel primo quarto (25-8). Vezenkov è subito protagonista.
La difesa del Real complica l’assunto. L’area madridista è terra di conquista. Vero che le leve di Tavares permettono ottimismo, ma neanche il centro capoverdiano può nulla con la mole di penetrazioni facili lasciate passare.
I ragazzi di Bartzokas tirano male dall’arco (7 su 27), ma non sembra esser un problema. Il Real sembra sopito, nervoso, quasi sorpreso della fisicità dei padroni di casa. Chus Mateo è furibondo. Pistola fumante, i due tecnici, uno per tempo, che lo porteranno al rientro negli spogliatoi con largo anticipo ad inizio secondo tempo.
Il Real non riesce ad organizzare una reazione e anzi la ripresa porta subito al massimo vantaggio di serata. La tripla del solito economico Vezenkov (23 finali con 11 tiri) regala il +21 (50-29). La partita piatta del Real non trova la scossa neanche dalla suddetta espulsione di coach Mateo e l’Olympiacos si adegua, permettendosi di calare la concentrazione.
Il Finale
E chi se non Llull? Il veteranissimo indica la via ispirando il parziale di 7-0 che nel finale del terzo quarto, allunga ombre scure ma ancora accennate, sulla partita. Il Real torna a -11 se non fosse che l’ennesima penetrazione solitaria, consenta a Fournier di ridare un margine tranquillizzante.
In una partita ben lontana dal somigliare ad una contesa tra due squadre di questa portata, una minima accelerazione dell’Olympiacos riporta la distanza sul +17 con 7 minuti da giocare. Tranquillizzante se non si aggirasse appunto Sergio Llull per l’arena ateniese.
Il match winner della finale 2023, segna due triple consecutive che riportano i suoi a -11. Saranno 16 finali, 11 nell’ultimo periodo, ma non saranno sufficienti per spaventare davvero l’Oly. Anche grazie alla tripla di Walkup. L’americano di passaporto greco, rientrante dopo 3 mesi di stop (20 gennaio l’ultima giocata), segna il suo unico canestro con una tripla senza ritmo nel momento di massima difficoltà dei suoi.

Il Real prova ad approfittare della possibile ansia, ma l’Oly respinge ogni tentativo di riavvicinamento, comunque mai sotto la doppia cifra, con l’unica tripla di Fournier (1/8) e la seconda di Peters (2/3), protagonista di una ottima serata. Bartzokas scaccia i cattivi pensieri e ora ci si proietta verso gara2 con Vezenkov e compagni in vantaggio 1-0.
Le chiavi del match
L’Olympiacos e il Real non sono due squadre dello stesso livello. E’ quello che ci ha detto la stagione, è quello che ci ha mostrato questa partita. Il +12 finale è piuttosto bugiardo rispetto al dominio mostrato dai greci per praticamente 3 quarti. La serata infelice di Fourner e compagni dall’arco ha tenuto in piedi il Real.
Il recupero di Walkup non è banale e va ad allungare un roster che anche stasera ha messo in mostra, oltre al solito Vezenkov pressochè perfetto, diverse armi a disposizione di Bartzokas. Molto positiva la partita di Peters 10 in 17 minuti. Non perfette, oltre i numeri, le partite di Milutinov e Fournier. 11+8 rimbalzi per il lungo serbo, con 11 tiri e diverse conclusioni in cui è mancata precisione e atletismo. 13 con 5/6 da 2 ma 1/8 da 3 per Fournier da cui ci si aspetta maggior costanza anche se l’impressione è che sia presente sempre nel contesto di squadra, cosa non per forza scontata.
Una partita da Olympiacos, una partita da Pireo, per circa 25’. Grande pressione fisica ed emotiva sulla partita, ottima pallacanestro condivisa e capacità di creare vantaggi sin dalla transizione primaria. Poi qualche momento di pausa di troppo nel finale. Un tarlo da evitare se davanti c’è il Real. Bartzokas dovrà esser bravo a chiedere maggiore concentrazione lungo tutto il match, magari evidenziando la positiva resistenza di testa mostrata stasera nei momenti caldi.

Dall’altro lato è facile solidarizzare con l’arrabbiatura di Chus Mateo di stasera. Il coach madridista si è trovato di fronte una versione tra le peggiori del Real specialmente nel primo tempo. Grande arrendevolezza e distrazione. Non consoni con il blasone e l'importanza del match. Ne sono l’emblema le 19 perse di serata, alcune davvero banalissime. La difesa è stata totalmente inaccettabile, lasciando penetrazioni agilissime al ferro per tutta la partita, permettendo all’Oly di giocare sui vantaggi acquisiti. Pane per una squadra già maestra in questo particolare.
Il Real ha dimostrato lungo il corso di tutta la stagione di aver problemi atavici e ben radicati, ma anche di saper trovare risorse nei momenti di difficoltà. Oggi l’unica soluzione è stato l’orgoglio di capitan Llull, 16 di cui 11 negli ultimi 10 minuti. Poco incisivi Hezonja e Musa, 13 e 11 rispettivamente ma mai incisivi quando la partita lo richiedeva.
A legger la serata non si trovano specifiche ragione per esser ottimisti in casa Madrid ma è pur sempre vero che se c’è una squadra in grado di poter “rimbalzare” dopo una partita così è proprio il Real, magari sporcando di più la serie e accettando di metterla su un piano fisico, sfidando l’Olympiacos a trovare un piano alternativo per vincere, cosa che non sempre è stata banale per i ragazzi di coach Bartzokas.
Appuntamento quindi con gara2, sempre al Pireo, venerdì 25 aprile ore 20.30.