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Musa schiaccia contro Malaga
Musa al ferro - Real Madrid Basket

La Jornada 24 della Liga Endesa si chiude con il piatto forte del turno, al Martin Carpena arriva il Real. Madrid strappa una vittoria tanto importante quanto laboriosa espugnando Malaga 105-107.

Non saranno le prime due della classe (la classifica dice Tenerife alla due), non sarà Barça-Real, ma se si parla di baloncesto, le ultime stagioni, l'attuale in particolare, ci dicono che Malaga-Real è una classica di Acb. E lo spettacolo di oggi lo conferma. 

La cronaca del match

Chus Mateo regala il primo coup de théâtre, di cui sicuramente avrebbe fatto a meno. Fuori dai 12 Ibaka ma soprattutto Facu Campazzo, nel giorno del suo compleanno, non al 100%. L'ultima double week di Euroleague, così decisiva, non fa prigionieri neanche per un big match così atteso.

Il messaggio che arriva dalla camiseta blanca tuttavia è tutt'altro che remissivo. L'inizio è uno scambio di colpi in linea con lo storico stagionale delle squadre. Ritmo alto, condivisione  e tiro da tre per Malaga, altrettanta transizione, fisicità da usare sui due lati del campo per il Real

Garuba e Abalde sono i protagonisti dell'incipit. L'ex Nba dà il solito apporto di energia, con pochissimi bassi di frenesia e mostra l'apporto che a Madrid contavano di aver sin da inizio stagione. Abalde è all'opposto per continuità. Affidabilità pura, il suo apporto arriva da quel che serve alla squadra. 7 punti utili per andare anche sul +6. 

Lato padroni di casa si intuisce subito che al ferro potrebbe esser un problema concludere. Tavares e Garuba fanno da intimidatori e allora si gira al largo. E Malaga non se ne lamenta. Osetkowski inaugura il match con 9 punti, frutto di tre bombe. 22 per lui con 6/7 dall'arco.

Il Real non cede la leadership e Musa entra bene nel match mettendo la tripla del 25-21 perfettamente coerente con la sirena di fine periodo. Oltre gli ingressi di Musa e Hezonja, gli ultimi possessi del primo quarto salutano la zona madridista. Riproposta allungata a tutto campo, sembra una buona scelta dopo la tripla di Hezonja stesso (23-30).

Malaga ritrova il canestro da fuori e rimane in scia del Real che ha un Tavares fondamentale sia per il carico di rimbalzi che per la doppia cifra già prima di metà gara e non ultimo per gli straordinari in campo per via dell'infortunio di Fernando.

Prima dell'intervallo Malaga è incandescente. 4/4 dall'arco. Osetkowski, Ejim e Tillie sul buzzer regalano la testa della contesa ai padroni di casa 48-46. 12/20 da 3 per Malaga e solo +2. Merito di un Real allacciatissimo.

L'entusiasmo dei padroni di casa si trascina oltre la pausa lunga. I due Tyson provano a madare K.O. il Real, ovviamente con due triple e con la spettacolare schiacciata di Perez su Tavares per il 56-48 casalingo.

I Cajisti, supportati dal 60% dei primi venti minuti, esasperano la ricerca dei tiri da lontano. Le percentuali non abbandonano gli andalusi e il Real barcolla arrivando al -12 (67-55). Anche perchè l'attacco trova un'Hezonja in versione sparatutto ma non per forza preciso (2/7 nel quarto). Il Real regge grazie alla lunetta. Malaga si carica di falli e sarà un costante fino alla fine.

Gli ospiti rimangono vivi, soprattutto grazie ai rimbalzi ma l'ottimismo regna alla Carpena, con i verdeviola avanti (78-68) entrando negli ultimi dieci minuti, tirando il 58% dall'arco (18/31) e con Perry ancora a quota 0.

L'ottimismo viene spazzato via dall'impatto di Musa e Garuba. I due sfruttano il vantaggio fisico per mettersi spalle a canestro e permettono al Real di tornare  a -5 e di esser già in bonus con oltre 7' da giocare. Malaga fatica a trovare stop difensivi, il Real aumenta la sua intensità senza palla e arriva un parziale di 15-3 per le merengues chiuso dalla tripla del sorpasso di Hezonja sull'87-88. La partita diventa bellissima.

Dal 91-90 Unicaja, tre sequenze stupende per qualità delle giocate e dei singoli. Tripla Musa, tripla Diaz (su assist principesco di Kravish) e tripla Hezonja. Spettacolo. Un peccato saltare una singola azione. Musa fugge in contropiede dopo una palla recuperata, Tyson Carter finalizza una circolazione perfetta. Mancano 3' e il Real è a +2. 

Il finale

Malaga sporca l'attacco madridista ed è Feliz a trovare un gioco da 3 punti per il +5 ospite. Osetkowksi, ovviamente dall'arco riavvicina i suoi. Carter non è preciso per due attacchi e il Real sembra aver stritolato gli andalusi. +5 Madrid, possesso e ultimo minuto da giocare.

Una palla persa di Musa non sembra pesare troppo e lo stesso bosniaco porta i suoi sul +6 dopo il libero sbagliato da Kravish. Ora sembra davvero finita. Ma l'Unicaja davanti ad una Carpena vestita a festa non molla. Carter fa 2+1 a 8'' dalla sirena e all'improvviso tutto è riaperto. 

Prontissimo fallo. Llull dalla lunetta. A segno il primo, sul ferro il secondo e Carter, mattatore di serata palla in mano con 6'' per ribaltare il tutto. Ovviamente tiro da lontano e ferri beffardi, nonostante siano di casa. Giro sul ferro, bacio al tabellone e ancora ferro. Sirena, sipario. Si è stato uno spettacolo. Vince il Real, ma onore alle due squadre, ci aspettavamo un grande match, non siamo rimasti delusi.

Le chiavi della partita

Rimbalzi, fisicità e tiri liberi. Il Real, e lo vedremo dai numeri, l'ha vinta qui. 42-28 sotto i tabelloni, 13 offensivi, sono la punta dell'iceberg. Tavares e Garuba hanno giocato un ruolo fondamentale nelle due metacampo. Il ferro degli ospiti è stato sin dalle prime battute, durissimo da raggiungere. 

Al contrario, l'area andalusa è parsa ben presto un ottimo terreno di conquista per il Real. 44-20 i punti nel pitturato, ovviamente strettamente legati anche al già citato dominio a rimbalzo. Questo divario, abbinato all'uso della zona di Madrid, ha condotto Malaga a giocare molto sul tiro da fuori (43 tentativi su una media di 28 a partita). Non ci si può di certo lamentare delle percentuali, ma è rimasto praticamente il solo piano, parola tanto cara a Navarro. 

Le difficoltà in area, hanno in parte azzoppato il grande equilibrio che di solito esprime Malaga nei suoi attacchi, muovendo splendidamente palla tra interni ed esterni.

Per le merengues anche un ottimo apporto dalla tanto discussa panchina. Ultimo quarto che, esclusi Musa ed Hezonja (panchinari per modo di dire), ha visto sul parquet Feliz, Rathan-Mayes e Garuba, tutti oltre i 9'33'' di utilizzo. E tutti senza venir meno ai loro compiti, di gregariato certo, ma tanto importanti quando le partite sono sul filo.

I numeri del match

Match speciale, numeri altrettanto. Malaga batte il record di triple in una singola partita per la Liga Endesa. 23 triple a segno (su 43 per il 53%) superano le 22 di Valencia contro Gipuzkoa risalenti al 2018. Fun facts o idiot stats, aziendalmente parlando. Malaga sale sul gradino più alto del podio di questo specifico record, togliendo a Valencia il primato ma diventando anche l'unica squadra al di fuori dei taronjas tra le prime tre posizioni. Curiosamente le prime due posizioni per Valencia erano state registrate entrambe contro Gipuzkoa. I baschi saranno almeno contenti di non incrociare questa Malaga per questa stagione.

Numero molto meno positivo per i malagueni è sicuramente il 39 sul tabellino dei punti subiti nell'ultimo quarto. 15 dei 27 liberi totali del Real assegnati nel quarto finale e un 12/15 dal campo che lascia poco scampo agli uomini di Ibon Navarro. Tanti falli per Madrid, ma stranamente ingenua Malaga a concedere molto presto il bonus specialmente nei due quarti conclusivi.

Mvp e protagonisti

Mvp del match, Dzanan Musa. Numericamente e per aver preso il controllo della gara man mano che ci si avvicinava il clutch time. 24 punti (12 nel quarto periodo), 9/9 dalla lunetta, 6 assist e 37 di valutazione. Leadership nei momenti chiave e gestione anche del pick and roll con Tavares in contumacia Campazzo. Caratteristiche che non sempre gli son state riconosciute, non per forza a torto, ma che stasera hanno portato la vittoria in Castiglia.

I numeri di Musa contro Malaga
Musa, mvp del match - Real Madrid Basket X

Prova monstre anche di Garuba, 18+8 rimbalzi. Il Garuba che  si erano immaginati al momento della firma estiva. Troppo tardi nella stagione per dire che si sia sbloccato ma oggi una delle chiavi del successo. Intensità, rimbalzi (4 offensivi), pochi errori e controllo dei nervi. 18 anche per Hezonja, numeri alla mano fondamentali, soprattutto per i 10 nel quarto decisivo. Prima piuttosto su un'isola, non sottraendosi a nessun tiro, ma forse poco lucido. 14+10 rimbalzi per Tavares, pesante ben oltre i suoi comunque positivissimi numeri.

Per Malaga, Tyson Carter e Dylan Osetkowski. 24 con 5/11 da 3 per l'ex Zenit, 22 (17 nel primo tempo) con 6/7 dall'arco per l'ex Asvel. Il numero peggiore però è lo 0 di Kendrick Perry, leader dei verdeviola, da subito ostacolato dai falli e sempre fuori dalla partita e forse nella gestione finale, piuttosto frenetica, è mancato il suo sangue freddo.

E ora?

E ora si va alla volata finale. Il Real resta primo in solitaria, alla 12ima vittoria consecutiva, con la solita Tenerife ad una sola vittoria di distanza. Testa all'Euroleague, probabilmente alla sua settimana decisiva.

Per Malaga una complicazione non da poco. Certo mancano ancora 10 partite e il quarto posto sembra blindato (3 vittorie di vantaggio sul Barcellona) ma l'obiettivo pare esser proprio evitare l'attuale seed. Perchè? 

Ad oggi il percorso playoffs di Malaga sarebbe questo. Prima serie vs il Barcellona quinto, per poi nell'eventualità incontrare il Real primo. Insomma un percorso che volentieri eviterebbero dalle parti della Martin Carpena. E allora testa a Gran Canaria, prossima trasferta, dimenticando velocemente questa domenica di Acb, cosa che, ci perdoneranno in Andalusia, noi da imparziali avremo negli occhi per molto tempo.

 

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