Notte di gala. Monaco e Fenerbahce per le Final 4: la preview di Gara 5

Ste Loz
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Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più. Pur con un buon grado di certezza che Mogol e Battisti non si riferissero ai Playoffs di Eurolega, il testo della omonima canzone, sembra accostarsi coerentemente a Gara 5 tra Monaco e Fenerbahce, di scena stasera alla Salle Gaston Medicin.

Fenerbahce avanti 2-1 e matchpoint alla caldissima Ulker Sport Arena, con il vento in poppa dell’inerzia dei primi tre episodi, il compito a cui era chiamato Monaco, aveva assunto i contorni di un’impresa. Impresa o no, i monegaschi in gara 4 son stati in grado di ribaltare il paradigma della serie a cui fin li erano rimasti aggrappati con fatica, inseguendo la vena offensiva dei turchi. E allora la chiave è stata trovata nella metacampo di solito meno celebrata del Monaco, quella difensiva.

Trovando la partita con punteggio più basso degli interi playoffs, grazie ad una difesa strenua e fisica, per la terza volta in tre partecipazioni alla post-season, Monaco si è guadagnata gara 5, in casa, dove la statistica corre in soccorso.

L’inquitante record nelle gare 5 per le squadre di casa – photocredit: Turkish Airlines EuroLeague Facebook

Simbolo della piccola rivoluzione copernicana, capitan Ouattara, 0 minuti nelle prime tre gare. Da lì, quintetto, intensità fisica e difensiva (specialemente su Calathes) e 5 punti consecutivi fondamentali per metter la testa avanti nel terzo quarto, venerdì. Una leadership by example degno del grande specialista ma assente, John Brown.

L’attacco ti fa vendere i biglietti, la difesa ti fa vincere i titoli valeva per la NFL secondo John Madden, per contagio anche altri sport hanno adottato questo adagio e vale la pena sottolinearlo anche per gara 5. John Brown sarà ancora in game time decision e sicuramente averlo anche non al meglio potrebbe esser una variabile non da poco. Per il Fener, sicuramente sarà propedeutico continuare la grande “gabbia” intorno a Mike James, ancora lontano parente dal giocatore della regular season, ma decisivo con la zampata da dietro l’arco in gara 4. Non c’è dunque da fidarsi.

Al pari di John Brown, il solito dubbio in casa Fener. Motley ancora una volta scioglierà le riserve in prossimità della palla a due, ma questa volta, l’ottimismo pare maggiormente giustificato, dagli allenamenti (e dal compleanno) svolti con la squadra. Motley potrebbe davvero risultare immediatamente importante, anche con eventuali minuti contingentati, nell’affiancare Papagiannis nella battaglia sotto i ferri contro Motiejunas, fin qui grande protagonista, e dall’atletismo di Donta Hall, importante nell’ultimo episodio, sponda Monaco.

Non ultimo e da non sottovalutare, l’aspetto emotivo. Un elimination game ha sempre un suo peso. Difficile dire, chi possa subirlo maggiormente, tra chi ha appena trovato una via per risollevarsi quando sembrava nel baratro e chi invece, ora il baratro lo vede sinistramente ad un passo.

Chiudendo il cerchio aperto nel nostro incipit, per chi sembrava in controllo (per quanto possibile in questi contesti di massima competizione) come il Fener, non sarà agevole resettare e giocarsi il tutto negli ultimi 40 (o più) minuti che separano da Berlino. Jasi e i suoi ragazzi, dovranno esser forti mentalmente da cancellare la delusione (e il nervosismo, più ambientale) post gara 4.

In attesa della palla a due di stasera alle 19, riviviamo la serie con le sue migliori giocate, certi di un grande e imperdibile spettacolo.

photocredit: AS Monaco Basket X

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