Il Partizan non stecca: Alba regolata a Berlino

Ste Loz
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In una Uber Arena gremita, missione compiuta per il Partizan che batte l’Alba 94-83, in una gara sempre in controllo, anche oltre i propri meriti. La squadra di Obradovic tiene vivo l’obiettivo play-in in attesa delle partite di venerdì.

The Big Partizan

Non è banale la trasferta di Berlino per i club di Belgrado. Una sola vittoria nelle ultime nove tra Zvezda e Partizan, e la sonora sconfitta nel round 1 della scorsa Eurolega 100-84. Aggiungiamo quattro sconfitte nelle ultime cinque partite, una corsa ai play-in che non concede più passi falsi e lo zaino per la tappa berlinese, si carica di una pressione non indifferente. L’Alba, dal canto suo, non ha obiettivi sensibili, ma una vittoria, per scongiurare le voci che la vogliono “retrocessa” in Eurocup, perorebbe la causa.

Partizan contro la cabala berlinese

Il Partizan recupera Leday, subito fondamentale in ABA League a Podgorica, mentre l’Alba deve ancora rinunciare ai nostri connazionali, Spagnolo e Procida, ma ritrova Thiemann. Il quintetto ospite svela le intenzioni bianconere. Smailagic affianca Leday e Kaminsky, con Dozier da guardia insieme a Punter. Fisicità, controllo dei rimbalzi per limitare la transizione Alba e creare vantaggi per stressare la non brillante difesa di casa.

3 dei primi 4 canestri ospiti, nascono da rimbalzi offensivi, Dozier-Hermansson è un accoppiamento favorevole, Kaminsky in punta o dal gomito è un quesito irrisolvibile per il pur combattivo Wetzell, e sui tagli dei compagni l’ex Badgers smazza un paio di assist di pregevole fattura per canestri facili.

Frank x PJ

Sterling Brown dalla panca da una buona scossa, e aggiunge pericolisità al gioco di penetra e scarica Hermansson-Thomas, abbastanza prevedibile e inefficace. L’Alba pareggia a quota 15. Leday lucra liberi e punti (10 nel primo quarto), Avramovic ci aggiunge la tripla, parziale di 8-0 e l’Alba è già tramontata.

Un altro paio di fiammate di Dozier e il Partizan, trova la doppia cifra di vantaggio. Le triple di Brown e Thomas e Thiemann dal post, tengono l’Alba in partita, ma l’avvento di Nunnally ristabilisce le distanze. Il terzo assist di Kaminsky, frutto di controllo del corpo impensabile per le sue dimensioni e di una circolazione di palla, non troppo spesso comune all’attacco bianconero, viene coronato dalla tripla del +16 di Nunnally stesso, che chiude un secondo quarto da 11 punti.

Alba fioca

I tedeschi aggrediscono meglio i secondi venti minuti. Hermansson (8+8 assist alla fine) riesce a dare maggior ritmo ai suoi, la transizione praticamente castrata nel primo tempo, finalmente emerge, le percentuali aiutano e l’Alba taglia lo scarto fino al -5. Il Partizan si ritrova all’improvviso nello stesso guado che l’ha visto arenarsi con l’Olympiacos. Perse, giocate superficiali, tiri forzati, ma per fortuna di Obradovic e soprattutto di Punter e compagni, l’Alba non è l’Oly.

La difesa di coach Gonzalez viene spesso battuta con grande facilità e andare al ferro è gioco da ragazzi, e l’altrui superficialità è ricambiata dai gialloblu, che non riescono così mai a instillare un reale dubbio di rimonta alla pur fragile psiche dei serbi.

Smailagic con 5 punti consecutivi, ridà la doppia cifra di vantaggio, con Thiemann, il più solido, a tenere l’Alba a sfiorare il Partizan. Koumatje è la fotografia dei berlinesi. Non fa in tempo a far una giocata utile che arriva un errore puerile a vanificare il tutto. Poi se anche Andjusic alla prima comparsata entra e ti segna in faccia l’ennesimo +10, vuol dire che per il lungo camerunense e per Berlino tutta, non deve esser una gran serata.

Hustle Smailagic

Il finale

La partita non è proprio armonica, e mentre nel tennis qualche colpo sbagliato può dare vita a scambi e punti spettacolari, la mole di errori e giocate superficiali, consente all’Alba di non prendere un ventello e al Partizan di non esser rimontato.

L’antisportivo di Caboclo per liberarsi di Thiemann, regala un parziale di 7-2 che riporta sotto l’Alba sul – 4 con la rubata di Samar su una palla superficiale di Andjusic. L’Alba alza la pressione e Nunnally fa un coast to coast da canestro subito che rasserena i suoi.

Proprio l’ex mvp della LBA con Avellino, chiude la contesa con la tripla del +12. Thiemann è l’ultimo ad arrendersi e chiude la sua ottima partita con 9 punti consecutivi, che non bastano ad evitare la doppia cifra di scarto, suggellata dalla schiacciata finale del solito Nunnally.

La festa degli “ospiti”

L’Alba saluta la Uber Arena, con una prestazione volenterosa ma che non tira acqua al mulino del club della capitale tedesca. Troppe imprecisioni, errori banali, amnesie difensive, che se non supportate da un attacco estremamente produttivo, non possono che condannare alla sconfitta o ancora peggio alla decima sconfitta consecutiva.

Non è guarito il Partizan. Vince e questo non è poco, ma accanto a ritrovati momenti positivi nel match, continuano ad emergere sinistri difetti. Palle perse evitabili, giocate “molli” e una superficialità imperdonabile con avversarie più solide. Che tuttavia non sembre esser Valencia, ultima sfidante in una Stark Arena che sappiamo si starà già preparando per spingere la squadra nell’ultimo km della sfida play-in.

Protagonisti

Mvp, Nunnally, 19 punti e tutti molto pesanti per fiaccare le cariche dei padroni di casa. Buon ritorno di Leday, 14+6 rimbalzi. Punter, mvp per valutazione, 15+6 rimbalzi, e Dozier, 15 anche per lui, ma entrambi meno decisivi di Nunnally. Kaminsky un po’ dimenticato nel finale, ma 6+4 rimbalzi+3 assist in 18 minuti e molto funzionale nei momenti buoni dell’attacco Partizan. Avramovic, 11, con qualche errore si, ma anche la solita sferzata di energia.

Grande partita per Thiemann. Il campione del mondo, al rientro, 20+11 rimbalzi e 9/9 ai liberi per 29 di valutazione. Discrete prove per Brown, 14, e Thomas, 16.

photocredit: Sport Klub X

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