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L’Olympiacos vince facilmente contro un brutto Efes

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Tutto troppo facile per l’Olympiacos che, pur senza eccellere, si sbarazza di un Efes scialbo e sostanzialmente mai in partita. I greci partono a rilento, poi crescono nel corso della partita e controllano senza problemi le operazioni. Al Peace and Friendship Stadium finisce 75-57.

La partita

L’inizio non è dei migliori, entrambe le squadre partono a rilento e faticano a trovare il canestro. I greci appaiono fin da subito meglio organizzati dell’Efes, le percentuali però non aiutano la squadra di Bartzokas. Nel secondo quarto l’Olympiacos prova a scappare e tocca anche il +12, ma sul finire del primo tempo i greci rallentano e l’Efes torna sotto la doppia cifra di svantaggio. Dopo 20 minuti il punteggio dice 33-25.

I turchi però costruiscono pochissimo in attacco e si affidano troppo alle giocate dei singoli. La difesa non è tanto meglio. La partita sfugge velocemente dalle mani dell’Efes, nonostante un Olympiacos non irresistibile, ma sicuramente migliore su entrambi i lati del campo, e finisce già nel terzo quarto, che si chiude sul 61-43. Gli ultimi dieci minuti non sono altro che garbage time.

L’Olympiacos è concreto

Seconda vittoria consecutiva per l’Olympiacos che dimostra di essere concreto e capace di sfruttare al meglio quello che gli avversari gli concedono, come si è visto questa sera.

Nel primo tempo, quando il tiro dalla lunga distanza faticava a entrare, i greci hanno sfruttato la poca consistenza difensiva dell’Efes, soprattutto vicino a canestro, e hanno servito molto i propri lunghi. Dentro l’area infatti, la difesa turca non riusciva a contenere Milutinov e Fall se non commettendo fallo.

Un’altra situazione dalla quale la squadra di Bartzokas è riuscita a trarre profitto riguarda i mismatch che si creavano nelle situazioni di transizione. I greci correvano bene il campo e non davano all’Efes il tempo di accoppiarsi difensivamente come avrebbero voluto. Questo chiaramente ha creato molti vantaggi nell’attacco dei Reds che potevano andare spalle a canestro contro giocatori più piccoli.

La capacità dell’Olympiacos di trarre vantaggio da queste due situazioni è stata fondamentale per rimanere in controllo del match nonostante le basse percentuali al tiro pesante. Quando poi il tiro da tre è entrato non c’è più stata partita. La superiorità dei Reds è stata troppo evidente ed è bastata una raffica di triple all’inizio del terzo quarto per chiudere i conti.

Impossibile non sottolineare anche l’ottima prova difensiva dei greci. I 57 punti concessi spiegano molto bene il lavoro fatto da Walkup e compagni nella propria metà campo, ma anche i demeriti dei turchi sono tanti. L’Efes ha prodotto pochissimi attacchi di qualità e questo ha sicuramente reso la vità più facile alla difesa dell’Olympiacos.

L’Efes non può essere questo

L’Efes visto questa sera è troppo brutto per essere vero, ma cerchiamo di capire quali sono le difficoltà della squadra turca in un inizio di stagione non facile.

Thompson sta facendo molta fatica a confermarsi il playmaker che avevamo visto nella passata stagione al Baskonia. Questo pesa molto sulla squadra che sente la mancanza di un giocatore capace di dettare i ritmi e questa sera lo si è visto chiaramente. La palla si è mossa pochissimo e troppe volte i tiri sono stati forzati e senza ritmo.

Scaricare tutte le colpe sull’ex Brindisi, però, sarebbe sbagliato. In questo avvio di stagione Clyburn è troppo incostante e quando le cose vanno male lui stesso è parte del problema, quando invece dovrebbe essere il giocatore, insieme a Larkin, capace di invertire la tendeza negativa della squadra nel corso della partita. Se poi, come questa sera, nemmeno il numero zero brilla, diventa quasi impossibile per l’Efes portare a casa il risultato.

Can è parso molto preoccupato in panchina, ma chiunque lo sarebbe dopo una prestazione del genere. Sarà importante capire se è stato solamente un passo falso o se si tratta di qualcosa di più grave.

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