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Olympiacos 2023/24: roster, forza, debolezze ed ambizioni

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L’Olympiacos della stagione 2023/24 nasce sotto il segno di un importante cambiamento, più qualitativo che quantitativo.

La più bella pallacanestro delle ultime due stagioni”.

Non si possono aver dubbi su questa affermazione, condivisa non tanto dai commentatori, quanto dai protagonisti stessi di Eurolega, allenatori e giocatori.

La semifinale 2022 persa per la tripla di Micic sulla sirena, la finale del 2023 per il capolavoro di Llull: la bellezza del gioco sta anche nella sua crudeltà, ma sta soprattutto nella sua natura ed è ciò che Bartzokas ed i suoi ci hanno regalato in questi due anni. Non c’è il nome dei “reds” negli annali, ma è stampato nella memoria di chi ha passione sconfinata per la palla che rimbalza sul legno duro.

Persi Vezenkov e Sloukas, non esattamente due qualunque, oltre a Black e Bolomboy, che si fa al Pireo? Si ridimensionano le ambizioni? Certamente no.

Ecco Williams-Goss, Milutinov, Sikma ed infine anche Brazdeikis, oltre giovane centro Tanoulis.

L’Oly cambia pelle ma lo fa all’interno di un sistema rodato e vincente, senza cambiare di un minimo le prospettive.

Pronti, via ed è stata subito Supercoppa nazionale, come a dire “noi siamo sempre qua”.

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pag 2 – IL ROSTER

pag 3 – LA FORZA

pag 4 – LE DEBOLEZZE

pag 5 – LE AMBIZIONI

(pag 1/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire nella lettura)

IL ROSTER

Il mercato sembrava sul punto di regalare Kendrick Nunn, pista ancora apertissima, quando è arrivato il colpo Brazdeikis, tanto inatteso quanto importante. E’ ovvio che dovesse arrivare l’ex Heat si tratterebbe di un ulteriore salto verso l’alto.

G – Walkup, Willimas-Goss, Canaan, Lountzis, Larentsakis, McKissic, Papas

F – Brazdeikis, Papanikolaou, Peters, Tsamis, Abosi

PF/C – Sikma, M.Fall, Milutinov, Tanoulis

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LA FORZA

Milutinov e Sikma, oltre al sistema già chiarito come solido e vincente, per due specifiche ragioni. Il centro serbo, in salute, è sempre stato forza dominante ed aggiunge una dimensione interna che non era presente. Il figlio del “martello”perchè in un’organizzazione dai migliori concetti di pallacanestro porta un IQ assoluto, finalmente con la possibilità in carriera di giocarsi titoli importanti.

Il resto della forza deriva da Bartzokas, dal suo gioco e dai suoi interpreti confermati. A partire dalla leadership tecnica ed emotiva di Papanikolaou.

Thomas Walkup, basta il nome: uno dei primi tre migliori difensori della competizione.

Non sottovaluteremmo Williams-Goss, parso molto maturato nel finale di stagione scorsa col Real.

(pag 3/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire nella lettura)

LE DEBOLEZZE

L’addio di Vezenkov e di Sloukas non può non essere un problema a prescindere. Grandi giocatori che è sempre difficile sostituire, sebbene lo si sia fatto al meglio almeno sulla carta.

Forse manca qualcosina a livello di apporto punti e creatività degli esterni ed in quell’ottica sono arrivati i contatti con Nunn.

Avere Milutinov è una forza, ma il sistema dovrà adattarsi a fornirgli ripetutamente palloni importa, cosa che prima non accadeva troppo spesso.

L’adattamento dello stesso Sikma ad un livello che è ben diverso da quello di Berlino potrebbe richiedere un po’ di tempo, così come quello di Brazdeikis ad un contesto che non è Kaunas.

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LE AMBIZIONI

Alte, altissime, come sempre nelle ultime due stagioni.

L’Oly gioca questa Eurolega per vincerla e lo fa consapevole che guadagnarsi l’accesso diretto ai Playoff con magari il vantaggio del fattore campo, determinante nelle serie contro Monaco e Fener tra il 2022 ed il 2023, è importantissimo.

C’è tutto per essere lì a lottare per i primi posti e c’è soprattutto un grandissimo allenatore, poco personaggio ma superiore alla stragrande maggioranza dei colleghi per come fa giocare la sua squadra.

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