FIBAWC 2023 | “Oh my Bogi!” Una Serbia perfetta è in finale, il Canada non può nulla

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FIBAWC 2023 nel giorno delle due semifinali. La Serbia supera il Canada dopo una sfida controllata dall’inizio con un Bogdanovic superlativo.

Il grande giorno delle semifinali in FIBAWC 2023 si apre con la sfida tra SERBIA e CANADA che dà ai balcanici l’accesso alla finale di domenica dopo una sfida controllata sin dalla palla a due e chiusa sul 95-86. Bogdan Bogdanovic ancora una volta stellare.

Se era ovvio che una semifinale mondiale avesse presupposti di grande rilievo, lo era ancor di più grazie al fascino di una sfida del tutto inedita tra la grande scuola balcanica ed una nazionale decisamente nuova per questi palcoscenici ma in grado di schierare molti protagonisti di alto livello dalla NBA.

Due squadre sino ad oggi brillantissime offensivamente (98,2 ppt i serbi, 96,2 i nordamericani) con i due RATING migliori della competizione, rispettivamente 127,5 e 126,5 punti segnati per 100 possessi.

Anche sul lato difensivo non si scherza come valori. Gi uomini di Pesic secondi solo agli USA e quelli di Fernandez quinti, preceduti anche da Germania e Spagna. E proprio il Canada ha spesso impressionato per la durezza nella propria metà campo, dove Dillon Brooks la fa da padrone. Ma la Serbia che ha distrutto la Lituania ha destato un’impressione notevole.

Se la squadra serba si è decisamente dimostrata più lunga, quella rivale ha mostrato degli “alti veramente alti”, guidata da quella poesia cestistica che risponde al nome di Shai Gilgeous-Alexander.

E proprio SGA di fronte a Bogdanovic rappresentava uno dei momenti più attesi della competizione. Così diversi, così dannatamente belli ed efficaci da far innamorare chiunque abbia un cuore che batte per il pallone che rimbalza sul legno duro.

La gara di Manila ha detto SERBIA e lo ha detto in una forma che non ha lasciato alcun dubbio sulla costante crescita della squadra di Pesic nel torneo.

Il nome di Bogdanovic resterà scolpito nella memoria di questa sfida, con l’obiettivo della gloria definitiva da ricercarsi domenica contro chi uscirà vincitore dal duello tra USA e Germania, altrettanto affascinante.

LA GARA

8-1 Serbia cui risponde il 12-2 del Canada: si scatta con dei bei parziali nei primi 5′. Brooks faccia faccia con Bogi, ma anche SGA difende concentratissimo su Jovic. Un suo fallo in attacco è il primo, serio, problema canadese, essendo secondo penalità: è panchina per l’MVP sino ad oggi. Subito secondo anche per Powell. Ennesima magata di Bogdanovic a rimbalzo su tiro libero e 2+1.

Nikola Jovic confeziona il 7-0 serbo, altro parzialone. Bogi impazza ed è il secondo fallo anche per Brooks: guai seri e “run” serba estesa a 9-0 prima che Avramovic dica 11-0 dopo una rotazione difensiva di squadra eccellente. Olynik ferma l’emorragia dalla lunetta per il 15-21.

Il primo periodo si chiude con la squadra di Fernandez che passa a zona. Avramovic, perfetto, con due liberi confeziona il 23-15 del mini riposo. Vantaggio strameritato, l’impressione è che la gara sia in mano ai balcanici.

Si segna ripetutamente alla ripresa del gioco, c’è anche qualche pasticcio di troppo da entrambe le parti: al 15′ è +10 Serbia, poi arriva il secondo fallo anche di Olynik, dopo quello di Alexander-Walker. Idiozia di Brooks su Milutinov: è il suo terzo. Ancor più stupida la spinta di N.Jovic sul tiro libero del centro dell’Olympiacos. Regali da non farsi a questo livello, si possono pagare pesantemente.

SGA prova ad entrare in partita con tutto il suo talento ma Dobric è splendido in difesa mentre Bogi continua a dominare con tutta la sua classe unica. I falli sono l’incubo canadese: 2 anche per Barrett poi clamorosa ingenuità si SGA che commette il suo terzo cercando inutilmente il pallone. Grande “T” per Fernandez: il 17-11 fischiato dai grigi non è gradito.

Errore di Avramovic, il primo, due facili canadesi si va all’intervallo lungo sul 52-39.

Dominio serbo sull’asse Bogdanovic (15+2+3 con un solo errore al tiro) – Milutinov (11+6). L’unico dato che può preoccupare Pesic è che i suoi sono 13/18 da due e 5/10 da tre: con queste percentuali si sarebbe potuto essere anche più avanti del +13. Canada confuso, nervoso e troppo falloso, ancora vivo solo per il 5/12 da tre, comunque non male.

Nordamericani con un’altra faccia, arrivano due triple di Brooks ed una difesa più attenta a non regalare contatti inutili, ma Bogi è diabolico e si porta a casa il quarto proprio di Brooks ed è sempre +10 (55-45) al 23′. Jovic penetra, è 2+1 (non convertito) e quarto anche per Olynik.

Ora il Canada fa canestro ma gli avversari rispondono colpo su colpo, resistendo nel momento sino ad ora più difficile. Guduric diventa protagonista, Dobric è letale in tutto quello che fa ed una tripla di Marinkovic sigilla il 75-63. La “remuntada” dev’essere rinviata agli ultimi 10′ se il Canada vuole la finale.

Guduric fa +17 con dedica a Brooks: in 86 secondi è 7-2 serbo. Timeout “colorito” di Fernandez: «Dovete combattere insieme, non da soli, non con questo linguaggio del corpo!». ATO con tripla di Brooks, è -14.

Avramovic tira scema tutta la difesa canadese, Milutinov è solidità pura.

A 5’09” dal termine è +10 serbo con un significativo 29-17 a rimbalzo.

“Oh my Bogi!” Capolavoro in slalom e tripla fenomenale, è 91-78, è magìa assoluta. Gli uomini di Fernandez continuano a forzare, sempre più confusi, stampandosi sulla difesa serba che risale di colpi. 95-79 a 2’12”, è finita ed il Coach sconfitto ne cambia 5, “dandola su”.

Dopo 21 anni Pesic torna in finale ai Mondiali. Indianapolis è meno lontana di quanto si pensi.

LE CHIAVI

I falli inutili canadesi, con problemi sin dall’inizio, hanno indirizzato la gara. Qui va detta una cosa, a parziale discolpa dei nordamericani: sino ad oggi tutti quei contatti sono stati loro permessi, con relative lamentele degli avversari. Se dopo 6 gare cambia diametralmente il metro di giudizio, si può anche subire la cosa senza eccessive responsabilità, che sono tutte di una classe arbitrale scarsissima a questi mondiali come lo era stata agli europei dello scorso anno.

I rimbalzi, col dominio totale 33-22 di Milutinov (10) e compagni. Nessun canadese ha raccolto più di tre palloni.

Le percentuali serbe: 71,1% da due, 45% da tre. Ingiocabili, anche per chi ha comunque tirato il 58% da due ed il 37% da tre, roba di tutto rispetto.

46 a 30 i cosiddetti “points in the paint”, 30 a 18 quelle dalla panchina: testimonianza di superiorità interna e di maggior ampiezza di roster.

MVP

Che domanda è? Mr Bogi, al secolo Bogdan Bogdanovic. 23, 8/12 dal campo, 4/5 in lunetta, 4 rimbalzi e 3 assist in 28’45”. Ma come al solito i numeri dicono poco o nulla su questo giocatore, che ha la bacchetta magica in mano, che può slalomeggiare tra le difese avversarie con leggerezza assoluta, che sa rilasciare il pallone da 1 metro come da 7 con una musicalità totale. “Bogi” è la pallacanestro.

Da non dimenticare il partitone di Avramovic, che ai nipotini racconterà della rubata a SGA, quello di Milutinov, dominante, quello di Dobric, giocatore completo come pochi, e gli sprazzi chiave di Guduric e Nikola Jovic, quest’ultimo però con qualche passaggio a vuoto.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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