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Eurolega 2023/24, a che punto siamo? Tutti i 18 roster sotto la lente

Roster eurolega
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Agosto è alle porte, oltre un mese di mercato intenso e incandescente è passato e allora è già ora di vederci chiaro e dare un’occhiata ai roster delle 18 squadre tra compagini che hanno già quasi completato l’organico per la stagione a venire ed altre che sono ancora lontane dalla struttura definitiva.

ALBA BERLINO

Solo dieci giocatori a contratto: squadra ancora in alto mare. Ad oggi i nomi che possono essere considerati titolari sono quelli di Thiemann, Koumadje e del nuovo arrivato Justin Bean, oltre a Gabriele Procida, atteso ad una stagione da ulteriori passi avanti. Tutti gli altri sono seconde linee e mancano diversi pezzi per vedere la squadra completa.

In ogni caso, con pochi dubbi, stiamo parlando della squadra che con l’Asvel starà presumibilmente negli ultimi due posti della classifica.

ANADOLU EFES

L’Efes è stata una delle squadre che si sono mosse più rapidamente sul mercato e hanno completato il roster pochi giorni dopo l’inizio del brulicare estivo.

Thompson-Larkin-Clyburn-Willis-Jones con Beaubois, Bryant, Zizic e Pleiss dalla panchina. Nove nomi di primissimo livello e le seconde linee a completare.

Il mercato dei turchi è stato estremamente intelligente e mirato. Si è risparmiato in alcuni ruoli (Willis, Jones e coach Can) senza rinunciare alla qualità e all’idea del progetto per mettere il grosso su un nome importante (Thompson) che farà girare tutti gli altri. Molto bene.

AS MONACO

WalkerJames-Lloyd-Brown III-Motiejunas il primo quintetto se si va “small”; Okobo-Tarpey-Diallo-Cornelie-Hall il secondo, con Strazel, Blossomgame e Jaiteh come ulteriori opzioni.

Qui, a scuotere l’estate monegasca, è arrivata la bomba Kemba Walker, uno che è stato 4 volte All-Star NBA. Gli esterni del Principato sono qualcosa di incredibile e, senza dubbio, sono da considerare come tra i migliori della competizione. Sicuramente hanno il più alto numero di giocatori capaci di creare un vantaggio, per sé o per gli altri. Walker, James, Lloyd e Okobo garantiscono un numero infinito di punti.

Intelligentemente, però, si è costruito un reparto lunghi molto solido ed affidabile per compensare lo straripare di talento tra gli esterni. E’ un roster molto lungo con due quintetti di altissimo livello. Ci sono pochi dubbi sul fatto che la squadra del Principato sarà una delle più belle da vedere durante la prossima stagione, senza dimenticare che viene da una crescita costante e progressiva tra un titolo di Eurocup (2021), una gara 5 di Playoff (2022) ed una Final 4 con sconfitta in semifinale (2023).

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BASKONIA

Offseason non semplice per i baschi che hanno perso tanti pezzi pregiati dalla scorsa stagione e che hanno dovuto ripensare gran parte del roster.

Miller McIntyre-Howard-Mannion-Rogkavopoulos-Marinkovic-Diez-Moneke-Kotsar-Costello-Diop, con Raieste e Sedekerskis è un roster che è cambiato molto dalla passata stagione e che, per ora, ha una lacuna importante nel ruolo di ala piccola. Probabile che Penarroya proverà a giocare con tre piccoli in campo.

Paiono essere rientrate le sirene su Markus Howard: l’Olympiacos sembrava potercisi fiondare prepotentemente, ma credibilmente ha virato su altri profili.

La pallacanestro affascinante offerta nella stagione passata potrà essere estremizzata con questa nuova struttura, con equilibri però ancora tutti da trovare.

STELLA ROSSA

Mercato sontuoso e dalle dimensioni inaspettate quello condotto dalla Stella Rossa che ha creato un reparto esterni tra i più interessanti della competizione.

Napier-Nedovic-Giedraitis-Tobey-Bolomboy come primo quintetto; Teodosic-Dos Santos-Hanga-Mitrovic-Simonovic come secondo quintetto, sebbene le rotazioni dei lunghi possano portare a soluzioni differenti.

In primo luogo c’è stato il grande ritorno a casa di Milos Teodosic, poi due prese intelligenti sotto canestro come quelle di Tobey e Bolomboy, ed un ottimo acquisto come quello di Giedraitis, uno dei migliori 3 per versatilità d’Europa.

La bomba di mercato con la notizia della presa di Shabazz Napier ha scosso tutto l’ambiente biancorosso. E’ una presa di valore assoluto che certifica un backcourt di altissimo livello che può alternare nel ruolo di playmaker due giocatori come Napier e Teodosic. Accoppiarli a Hanga è idea perfetta e la presa di Dos Santos è altrettanto intrigante. Come nel caso del Monaco siamo davanti a un reparto esterni che in quanto a “creazione” non invidia nulla a nessuno.

E’ squadra che lotterà per i playoff.

OLIMPIA MILANO

Siamo davanti a uno dei roster più profondi della competizione. Soprattutto tra i lunghi l’Olimpia vanta una varietà di opzioni che forse nessun altro ha nella lega (forse il Real Madrid?). Al momento in cui si scrive non è ancora ufficiale l’arrivo di Nikola Mirotic, ma la totale concordanza delle fonti e la mancanza di reali alternative, fa pensare che Milano sia la destinazione del montenegrino. E questo rappresenterebbe un colpo che cambia, e di parecchio, le prospettive milanesi.

Pangos-Baron-Shields-Mirotic-Melli e subito dopo Lo-Hall-Ricci-Voigtmann-Kamagate con altre soluzioni di lusso come Poythress, Tonut e Hines oltre a Bortolani e Caruso. L’eventuale arrivo di un’altra ala piccola, una soluzione alternativa a Shields, pare oggi secondaria rispetto alla firma di Mirotic.

Per quanto riguarda il tanto discusso ruolo di play, a questo punto, la permanenza di Pangos sembra essere la soluzione più probabile – nonostante a inizio mercato fosse dato come partente -, con dietro di lui Maodo Lo e Diego Flaccadori (il secondo non ufficializzato, ma “done deal”).

Il pezzo mancante, ad oggi, è una PG di valore assoluto che crei vantaggi: se Pangos sarà quello vero ammirato tra Kaunas e San Pietroburgo, il problema potrà essere secondario, altrimenti la faccenda potrebbe complicarsi.

La forza di questa squadra risiede in un reparto lunghi profondissimo che vede (contando Mirotic) 6 grandi nomi per due posti. Coach Messina potrà sbizzarrirsi con le combinazioni. L’unico dubbio è sulla gestione delle gerarchie tenendo a mente che quattro (Mirotic, Melli, Voigtmann, Poythress) sono giocatori ad alto minutaggio, uno (Hines) è una leggenda della competizione e se si prende un giocatore come Kamagate è perché gli si debbono affidare minuti importanti per verificarne la crescita.

In ogni caso l’Olimpia ripartirà con le stesse, alte ambizioni della passata stagione.

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BARCELLONA

Doveva essere ridimensionamento e invece il Barça rilancia. Satoransky-Laprovittola-Abrines-Parra-W.Hernangomez il primo quintetto; dietro di loro Jokubaitis-Higgins-Kalinic-Da Silva-Vesely e poi altri ottimi giocatori come Brizuela, Pauli e Nnaji.

La situazione di alcuni, però, è ancora in divenire. Higgins non è certo di restare e tra chi è sotto contratto è quello più in dubbio. Situazione simile per Kalinic, con forti sirene per un ritorno alla Stella Rossa. Tuttavia, più passa il tempo più la loro permanenza aumenta di probabilità. Qualche rumor si è mosso pure attorno a Laprovittola (soprattutto lato Partizan), ma ad oggi non sembra esserci nulla di concreto. Normale che il Barça proverà a trattenerli dato che sono giocatori non facilmente rimpiazzabili, soprattutto a questo punto dell’estate.

Coach Grimau, esordiente, avrà comunque a disposizione una squadra di primissima qualità con un roster profondo e davvero qualitativo. L’arrivo di Willy Hernangomez ha alzato di tanto l’asticella e, come se non bastasse, fatto completamente dimenticare la partenza di Nikola Mirotic.

BAYERN MONACO

La firma di Pablo Laso come nuovo allenatore a lungo termine aveva fatto pensare a un innalzamento delle ambizioni del club bavarese. Invece, per ora, il mercato dei tedeschi è stato coerente e intelligente, ma non eclatante.

Francisco-Edwards-Bonga-Lucic-Booker e Bolmaro-Weiler Babb-Obst-Giffey-Gillespie i primi due quintetti con dopo Wimberg, Brankovic e Harris.

Con tutta probabilità non saranno questi i due quintetti definitivi, perché manca ancora più di qualcosa per completare la squadra. Di certo il reparto esterni è completo, mentre mancano minimo due giocatori fra le ali dove l’unico veramente di livello è Lucic, e sotto canestro dove serve stazza e qualità.

Giudizio ancora in sospeso, quindi, per il nuovo ciclo targato Laso.

FENERBAHCE

Fener attivissimo sul mercato con tanti mutamenti e ammodernamenti rispetto al roster della scorsa stagione. Calathes (?)-Guduric-Pierre-Hayes Davis-Motley seguiti da Madar-Wilbekin-Dorsey-Bjelica (?)-Sanli con un terzo centro di lusso come Papagiannis e dietro di loro Hazer, Mahumutoglu, Biberovic, Birsen e Sestina.

Il punto di domanda riguardo Calathes è molto importante: l’arrivo di RAUL NETO è cosa pressochè fatta e l’uscita del greco risulta molto probabile ad oggi.

Stessi dubbi sulla posizione di Bjeliça. Il campione serbo è stato fuori praticamente tutta la stagione e, visto il contratto decisamente pesante, è posizione che va valutata con estrema attenzione.

Proprio il tridente di lunghi Motley, Sanli e Papagiannis rappresenta, molto probabilmente, il reparto più completo, versatile e “camaleontico” della competizione.

Roster di grande qualità che ha saputo aggiungere i pezzi giusti alla squadra della scorsa stagione, soprattutto con un innalzamento del livello nel reparto lunghi.

Il roster comunque c’è ed è praticamente completo.

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LDLC ASVEL VILLEURBANNE

De Colo-Jackson-Noua-Lighty-Fall seguiti da Lee-Dallo-Kahudi-Ndiaye-Egbunu con Lauvergne come terzo centro (da verificare il recupero). Servirà ancora qualche aggiunta, ma per il resto è sempre il solito Asvel.

Obiettivamente sarà ancora una squadra da bassifondi della classifica con poche e rarefatte punte di talento concentrate in De Colo e in Frank Jackson, il giocatore che sarà più interessante attenzionare. Intrigante, poi, la staffetta Fall-Egbunu sotto canestro.

MACCABI TEL AVIV

Brown-Baldwin-Webb III-Colson-Nebo: questo il primo quintetto. Poi Blatt-Cleveland-DiBartolomeo-Rivero-Sorkin.

Gli israeliani avevano lavorato bene durante la scorsa stagione centrando un grande risultato ed estendendo i contratti del duo Brown-Baldwin. Poi però il mercato e le scelte sono andate più a rilento del previsto. Le uscite sono state tante: Adams, Hollins, Ziv, Martin, Bramoh, Hilliard e Poythress. Numericamente serve puntellare ancora un poco il roster, visti i soli 12 a contratto.

Si registra un raffreddamento della pista che porta a Frank Kaminsky, costosa ed oltretutto con l’atleta che vorrebbe fortemente ancora la NBA. La presa recentissima di Rivero è significativa in quest’ottica.

La squadra c’è, ma visto quanto fatto ottimamente lo scorso anno ha stupito un po’ il notevole cambiamento, soprattutto l’uscita di nomi come Martin e Poythress.

OLYMPIACOS

I reds, la miglior squadra della passata stagione seppur non quella che ha alzato il trofeo, hanno perso i due dei loro migliori giocatori: Vezenkov e Sloukas. Da qualunque punto la si guardi è una situazione delicata, perché non è facile rimpiazzare il valore di quei due interpreti; anzi, è praticamente impossibile.

Walkup-Canaan-Papanikolau-Sikma-Milutinov, Williams Goss-Larentzakis-McKissic-Peters-Fall. Ottime le conferme di Canaan e Peters, intelligente il ritorno di Williams-Goss e importante quello di Milutinov che rafforza il reparto centri portando con sé anche soluzioni diverse.

Luke Sikma è giocatore perfetto per fare parte di questo sistema: non abbiamo dubbi che si integrerà velocemente. In ogni caso, probabilmente arriverà qualche altro colpo per cercare di portare il livello a quello dello scorso anno, se non migliorarlo. I greci stanno sondando diversi nomi per aumentare il numero di punti nelle mani, tutti di caratura molto elevata e diversi provenienti dal mondo NBA.

Va ricordato, comunque, che dietro questa squadra c’è un sistema solidissimo a guida Bartzokas che porterà a prescindere in alto quelli del Pireo.

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PANATHINAIKOS

Dopo anni di buio è arrivato Ergin Ataman e ha portato la luce. Il Pana, ad oggi, è il dominatore assoluto del mercato d’Eurolega con la ciliegina dello smacco agli eterni rivali dell’Olympiacos con la presa di una loro bandiera, Kostas Sloukas, e con l’eccezionale colpo Juancho Hernangomez. Ma quasi tutti i nomi (ben 11) arrivati dal mercato estivo sono profili da grande squadra che vuole tornare in un amen sul palcoscenico che conta.

Sloukas-Vildoza-Papapetrou-Juancho-Lessort è un primo quintetto esplosivo e, obiettivamente, da squadra che punta alle Final Four. Grant-Guy-Grigonis-Mitoglou-Balcerowski è un secondo quintetto altrettanto di valore con Kostas Antetokounmpo e Kalaitzakis come ulteriori soluzioni. L’impressione è che il reparto esterni sia fortissimo e soprattutto che raccolga al meglio esperienza, leadership, qualità, punti nelle mani … insomma, c’è tutto.

Il reparto più fragile e corto era quello delle ali e il colpo recente di Juancho ha cambiato parecchio le prospettive anche a queste latitudini del roster. Sarà impossibile togliere al Pana lo scettro di “re” del mercato 2023; sarà un grande lavoro quello che attende Ergin Ataman nell’assemblaggio di un tale numero di protagonisti.

PARTIZAN

Importantissimi i rinnovi di due pilastri come Kevin Punter (che è anche il miglior giocatore di uno contro uno della lega) e Zach LeDay. Le perdite di Dante Exum e Mathias Lessort sono state pesanti e sui loro sostituti aleggia ancora oggi un ampio mistero.

X-Punter-Ponitka-LeDay-X e Jaramaz-Avramovic-Nunnally-X-Smailagic con Andjusic, Trifunovic e Koprivica come ulteriori soluzioni. Sembrava cosa fatta l’arrivo di Nikola Mirotic ma poi è arrivata la smentita diretta del giocatore e la sua retromarcia a cui è seguita piccata risposta ufficiale del club.

E’ difficile capire quale sarà la squadra di Obradovic per il prossimo anno e dove sarà indicativamente nei ranking. Manca totalmente l’asse play/pivot titolare e un’ala forte di livello che possa fare staffetta con LeDay. Mancano nomi importanti, ma il mercato europeo ad oggi non offre molto: si guarderà principalmente oltreoceano per riempire quelle caselle mancanti.

REAL MADRID

Ad oggi è confermatissimo il roster che ha vinto l’Eurolega 2022/23 con il solo Campazzo come movimento in entrata e diversi, secondari, in uscita (Randolph, Hanga, Cornelie e Williams-Goss). Campazzo-Musa-Deck-Yabusele-Tavares, Rodriguez-Llull-Fernandez-Hezonja-Poirier con Causeur, Abalde e Ndiaye come jolly. Per Alocen probabilmente sarà prestito.

In ogni caso, i due quintetti sono terribilmente forti: quelli che hanno vinto a Kaunas. Al Real non resta che allungare il roster e formare le solite rotazioni infinite dei blancos. Sicuramente manca una guardia tiratrice, che da mesi sembrava potesse essere Kyle Kuric, prima di un raffreddamento dell’interesse che ha portato il giocatore allo Zenit. Possibile si faccia qualcosa anche nel ruolo di 4/5 per allungare ulteriormente le rotazioni.

Considerazione semplice: la squadra che ha vinto lo scorso anno ha aggiunto il miglior playmaker d’Europa.

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VALENCIA

Jones-Lopez Arostegui-Ojeleye-Claver-Davies e subito dopo Hermannsson-Robertson-Inglis-Pradilla-Toure con Puerto, Ferrando e Jimenez ad allungare le rotazioni. Già così la situazione è interessante.

I taronja sono partiti fortissimo ufficializzando già tanti giocatori nei primi giorni di mercato. Poi tutto si è quietato. In ogni caso, come si diceva, già il roster sembra buono e solido (da lotta per il play-in) e manca giusto qualcosa perché sia limato.

Dopo l’ultimo arrivo di Kassius Robertson che porterà punti tra gli esterni, le attenzioni maggiori saranno eventualmente rivolte sotto canestro dove manca un terzo centro. Il pacchetto di ali sembra invece già ben strutturato.

Certamente è stata rivoluzione, con l’addio ad 8 giocatori di cui due profili storici come Van Rossom e Dubljevic.

VIRTUS BOLOGNA

Hackett-Smith-Cordinier-Shengelia-Mickey e Pajola-Belinelli-Dobric-Polonara-Cacok con Abass, Mascolo e Bako ad allungare le rotazioni.

La Virtus 2023/24 sarà diversissima da quella della passata stagione: sia come nomi che come identità. Si è chiuso un ciclo e se ne sta aprendo un altro, anche alla luce della riduzione del budget di cui si è ampiamente parlato. Meno colpi altisonanti, ma più mirati.

In questa senso l’idea di squadra che la Virtus sembra voler creare è molto fisica, rapida, da ritmi alti e transizione. Molte gerarchie sono ad oggi fluide come quelle sotto canestro: i titolari non sono fissi ma l’impressione è che le coppie saranno appunto Shengelia/Mickey e Polonara/Cacok. Bako, salvo imprevisti, anche se è stato inserito qui sopra, dovrebbe salutare in direzione Kazan. Al suo posto sembra cosa fatta l’arrivo di Bryant Dunston.

Per quanto riguarda gli esterni c’è solo un nodo da risolvere. Com’è noto, è in bilico la posizione di Lundberg che il club vorrebbe cedere, ma non è certo che riesca a farlo. Dal mercato arriverà un altro playmaker/guardia che possa aumentare la dose di esplosività e pericolosità offensiva. Prima, però, si sta aspettando l’uscita del danese che, comunque, rimane opzione delicata.

La posizione, tanto discussa, di Toko Shengelia pare oggi molto più tranquilla rispetto a qualche settimana fa. E’ sempre mercato, nulla si può dire sino alla fine dei giochi, tuttavia oggi sembrano esserci maggiori certezze.

ZALGIRIS KAUNAS

Evans-Dimsa-Bradzeikis-Smits-Hayes e Mitrou Long-Giedraitis-Ulanovas-Manek-Birutis con Lekavicius da jolly e l’opzione Butkevicius. Da verificare tempi ed efficacia del recupero di Evans, reduce da un bruttissimo infortunio: da quanto abbiamo appreso il giocatore dovrebbe essere pronto per ricominciare da subito, tuttavia l’effettivo rientro in piena forma potrebbe non essere immediato.

L’ossatura c’è ed è in gran parte quella che ha compiuto il miracolo della scorso anno; miracolo che sarà assai difficile replicare. Molto interessante la presa di Manek che forma una bella coppia di “4” insieme a Smits. La squadra è fatta e, anche se non è sempre tempo per i miracoli, i lituani saranno ancora dannatamente solidi e insidiosi.

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