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Lukas Lekavicius, il nuovo vero volto lituano dello Zalgiris Kaunas

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DATI E CARRIERA

A 28 anni, nel pieno della sua maturazione, Lukas Lekavicius disputerà la sua nona stagione in Eurolega, la settima con la canotta dello Zalgiris Kaunas. Nell’ultimo biennio di recessione della corazzata lituana, balbettante dopo l’addio di coach Sarunas Jasikevicius, è stato il volto local di un gruppo che ha assoluta necessità di ritrovare la sua pura anima baltica.

Lekavicius cresce nelle giovanili dello Zalgiris, passa per la seconda squadra satellite, e viene inserito nel team vero e proprio dal 2014. Dopo tre stagioni di sviluppo e successi (tre titoli nazionali e l’inserimento nel miglior quintetto del campionato lituano nel 2017) affronta il grande salto sul massimo palcoscenico internazionale trasferendosi in Grecia, al Panathinaikos Atene, scelto da coach Xavi Pascual.

Nei Greens ha la chance di affinare conoscenza ed esperienza nel gioco coprendo il ruolo di back-up di Nick Calathes. Vince due titoli e una coppa nazionale ma sceglie di ritornare all’ovile dopo due stagioni, quando il Panathinaikos entra in un periodo di transizione e ricostruzione.

Lukas Lekavicius in palleggio nella partita tra Bayern Monaco e Zalgiris Kaunas

Nella sua seconda tranche allo Zalgiris, vive l’ultima annata da head-coach di Jasikevicius, interrotta dalla pandemia di coronavirus, e diventa poi uno dei pilastri della squadra post-Sarunas assieme ai grandi veterani Paulius Jankunas e Arturas Milaknis.

Una curiosità. È soprannominato Žaibas Makvynas, l’equivalente lituano di Saetta McQueen, il protagonista del film di animazione Cars, per la sua velocità guizzante. Ma anche l’Isaiah Thomas della Lituania, a causa delle somiglianze condivise dall’ex-star dei Boston Celtics (bassa statura, mano mancina, canotta biancoverde).

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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL GIOCATORE

Žaibas Makvynas è un nick-name che ne riassume alla perfezione le caratteristiche principali. Lukas Lekavicius è una vera saetta, una scheggia. Il primo aspetto che colpisce è la rapidità, intesa sia come primo passo bruciante che come tremenda capacità di accelerazione in tempi e spazi brevissimi. Quando mette palla a terra, è molto difficile da contenere. Così come quando ha la possibilità di spingere in transizione da una situazione di recupero difensivo. D’altronde, la sua struttura fisica (180 cm per 78 kg) è quella classica di un brevilineo scattante.

Nel primo anno di ricostruzione dello Zalgiris post-Jasikevicius, all’interno del sistema super-moderno costruito da coach Martin Schiller, la sua velocità, unita a quella dell’allora “gemellino” Rokas Jokubaitis, avevano reso la formazione lituana una delle più temibili in contropiede, capace di affettare le difese avversarie anche da semplici situazioni di ripartenza da rimbalzo difensivo.

Lukas Lekavicius in palleggio nella partita tra Zalgiris Kaunas e Maccabi Tel Aviv

Lo scorso anno ha registrato le sue cifre migliori della carriera in Eurolega, chiudendo a 7.0 punti e 2.5 assist di media. Sono numeri discreti per un playmaker di riserva, ma certamente migliorabili all’interno di un processo di crescita e sviluppo che dovrebbe toccare il suo apice nelle prossime due stagioni. Lekavicius è un grande costruttore di gioco dal palleggio, capace di spezzare con costanza la prima linea difensiva sul perimetro, ha un tiro rispettabile da fuori, preso soprattutto in situazioni di pull-up, ma, ovviamente, lacune fisiche che non gli permettono di essere particolarmente efficace al ferro.

Nella passata stagione, promosso a un ruolo di maggior rilievo per le difficoltà nel trovare un vero playmaker titolare di spessore e gli infortuni sofferti da Mantas Kalnietis e Janis Strelnieks, ha mostrato progressi interessanti sul piano della personalità e delle letture, migliorando il decision-making nel traffico e nei momenti di maggior pressione in partita. Non a caso, è stato grande protagonista in quella mini-striscia vincente di quattro successi in cinque gare costruita tra febbraio e marzo, quando lo Zalgiris, ultimo in classifica, ha dato un colpo di coda violento battendo anche Real Madrid e Barcellona.

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LUKAS LEKAVICIUS, RUOLO E IMPATTO PREVISTO NELLO ZALGIRIS KAUNAS

Considerando i progressi vissuti nella scorsa stagione, Lekavicius dovrebbe coprire un ruolo ancora più importante nello scacchiere del nuovo Zalgiris Kaunas, deciso a costruire una squadra con una chiara identità lituana (il mercato ha già portato due new-entry molto intriganti come Ignas Bradzeikis e Arnas Butkevicius). In questo momento, Lekavicius dividerebbe la cabina di regia con Mantas Kalnietis, ma tutto lascia supporre che possa essere l’anno buono per un cambio della guardia, con retrocessione dell’ex-Olimpia al ruolo di back-up.

Lekavicius potrà esprimere il suo massimo potenziale se inserito in un contesto favorevole, con giocatori forti in pick’n’roll (e qui è interessante l’arrivo di Kevarrius Hayes) ma anche tiratori da innescare sul perimetro dopo aver spaccato la prima linea difensiva in palleggio (Arturas Milaknis è sempre una sicurezza, da valutare l’impatto di Kenaan Evans dopo il suo anno da rookie con il Maccabi Tel Aviv).

Lukas Lekavicius attacca Zan Sisko in palleggio

Ma, soprattutto, sarà determinante l’assetto che il nuovo coach, Kazys Maksvytis, riuscirà a dare alla squadra. Lo Zalgiris è in netta crisi d’identità dopo l’addio di Jasikevicius, a livello di gioco, di personalità in panchina, spogliatoio e gestione del gruppo. Nelle ultime due stagioni è traballato tra il sistema visionario di Martin Schiller, portatore di concetti assorbiti nella sua esperienza in G-League, e la violenta retromarcia inserita da Jure Zdovc per un basket più tradizionale e affine alla cultura sportiva lituana. In una situazione così caotica, il ruolo del playmaker è il più delicato. Ma anche il più complesso da impersonare.

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