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Eurolega 2022/23: come stanno Barça, Valencia e Zalgiris

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Eurolega 2022/23 che vede le 18 squadre completare progressivamente i propri roster. Oggi diamo un’occhiata alla situazione di blaugrana, taronja e lituani.

Seconda parte del nostro viaggio tra le 18 squadre di Eurolega. Dopo Efes, Alba e Stella Rossa, oggi tocca a Zalgiris, Valencia e Barça.

ZALGIRIS KAUNAS

La situazione in casa lituana resta al momento abbastanza complicata.

Dopo una stagione da ben 3 allenatori, iniziata con la sciagurata decisione che ha portato all’allontanamento di Martin Schiller, il grande popolo cestistico di Kaunas conserva diversi dubbi sui movimenti estivi del club.

Confermato in panchina Kazys Maksvytis, coach della nazionale, sinora sono 5 i nuovi arrivi, che si sommano ai rinnovi di Lekavicius ed Ulanovas.

Webster, Strelnieks, Giffey, Nebo, Miniotas, Blazevic ed il ritirato Jankunas, leggenda già in forza come dirigente, sono i giocatori che hanno lasciato la squadra, con la posizione di Arturas Milaknis ancora da definire al pari di quella di Tomas Dimsa, dopo i prestiti tra Gran Canaria e Treviso.

Keenan Evans porta freschezza come PG, Butkevicius e Bradzeikis danno una certa pericolosità tra le ali con una discreta iniezione di tiro, Roland Smits è solidità pura mentre Birutis rientra da positive esperienze spagnole.

Sul centro ex Obradoiro si potrebbe aprire un capitolo a parte. Se è vero che la Liga riconsegna un giocatore pronto e capace, è difficilmente comprensibile come si sia lasciato Mark Blazevic, giovane di buonissime prospettive su cui un club come quello lituano non capiamo come non possa puntare.

Lauvergne e Cavanaugh, soprattutto il primo, si sa quanto possano dare in certi contesti che vanno ripercorsi. Le voci di una loro uscita, intense ad inizio mercato, sembrano oggi azzerate.

Di certo manca ancora qualcosa nel ruolo di 1-2 a livello di creazione e certamente un centro atletico che vada a sopperire alla partenza di Josh Nebo, volato a Tel Aviv.

In sostanza a Kaunas si deve semplicemente riprendere il filo del discorso tecnico e gestionale portato avanti alla perfezione negli anni scorsi ed improvvisamente smarrito nel 2021/22.

La folla della Zalgirio Arena attende con la passione di sempre, fattore che aiuterà moltissimo.

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VALENCIA BASKET

Dopo la delusione di Eurocup, mitigata dalla “wild card” ricevuta per la partecipazione al torneo del piano di sopra, Valencia riparte da un nuovo allenatore capace e tecnicamente assai preparato come Alex Mumbrù, mago delle spaziature come pochissimi altri ed artefice dei ripetuti miracoli di Bilbao. La separazione con Penarroya ha sancito la fine di un rapporto mai nato.

Jonah Radebaugh e Chris Jones sono tema interessante. Intrigante il primo, da valutare in EL, una certezza il secondo dopo la grande stagione a Lione. Van Rossom e Hermansson completano un reparto guardie che sembra volersi sbarazzare di Dimitrijevic, offerto al momento qua e là in prestito (Badalona?).

Il ritorno di Prepelic sarà determinante, così come la crescita di Lopez-Arostegui, in un settore che probabilmente necessita di un iniezione atletica e tecnica.

Jaime Pradilla è ormai presente oltre che futuro, e sarà aiutato dall’esperienza di Claver e dalla solidità dell’ex Murcia James Webb.

Rivero, capitan Dubi ed il neo arrivato Kyle Alexander sono un terzetto in grado di reggere l’impatto con i centri di EL? Questa è una domanda chiave, oltre a quell’alla che manca di cui si parlava sopra.

Oggi Valencia difficilmente può essere considerata pienamente in lotta per i Playoff ma il mercato può dare ciò che manca per provarci fino in fondo.

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FC BARCELONA

Un altro anno di grande pressione in Catalunya da affrontarsi con una squadra che, se possibile, però pare molto migliorata rispetto alla scorsa stagione.

Sappiamo bene come a Jasi non piaccia sentir parlare proprio di quella pressione, tuttavia la stampa e l’ambiente cestistico in generale caricano anche il 22/23 di tutto ciò, ritenendolo in partenza un anno in cui il titolo di Eurolega è considerato come un obbligo.

Idiozie! Sì, perchè mai come quest’anno ci sono tante aspiranti a quella coppa ed è assolutamente incompetente pensare che di fronte al successo di una sola, la stagione di chi non solleverà quel trofeo sia da considerarsi fallimentare. Sono logiche del tutto fuori dallo sport con le quali purtroppo dobbiamo convivere.

Satoransky, Vesely, Kalinic, Tobey e Da Silva, in attesa dell’ufficialità di Oriol Paulì, sono un “upgrade” rispetto alle uscite di Calathes (ancora da perfezionare), Davies, Hayes-Davis, Smits ed Exum. Forse solo quest’ultimo non era proprio da perdere.

Non va dimenticato che si parte da una base dotata di gente come Laprovittola, Higgins, Kuric, Abrines, Mirotic, Sanli accompagnati da Sergi Martinez e dai giovani Caicedo e Nnaji.

Jasi è la chiave? Sì. Il finale di stagione complicato con diverse situazioni di tensione e qualche parola di troppo sarà la base da cui ripartire. Il Coach è un grande Coach, la gestione dello spogliatoio e dei rapporti coi giocatori in gara può e deve migliorare e non vediamo perchè non dovrebbe accadere.

Ci sono domande o dubbi su questo Barça? Sì, come ovunque.

Vesely sarà totalmente integro e lontano dai diversi infortuni subiti nelle recenti stagioni? Se sì è nettissimo miglioramento rispetto a Brandon Davies. Il ceco questa lega l’ha dominata in lungo ed in largo quando è stato bene.

L’infortunio di Mirotic è una tegola? Dipende da durata ed intensità, che oggi conosciamo parzialmente. Ma i mesi di sua assenza possono portare ad una crescita generale del gruppo per poi magari ritrovarsi il campione fresco e pronto per il semestre decisivo.

Higgins sarà completamente recuperato dopo i problemi e l’intervento per fascite plantare? Se sì vale il discorso di Vesely, dominio…

Ma oltre a questi dubbi una, tra le tante, grande certezza che si chiama Nikola Kalinic. Se esiste un giocatore perfetto per il gioco di Saras, questo è il serbo. Difesa, multidimensionalità, gioco spalle a canestro da numero uno assoluto, carisma ed esperienza.

In fondo, chi se non Efes e Real possono pareggiare un quintetto Satoransky, Higgins, Kalinic, Mirotic e Vesely con Laprovittola, Jokubaitis, Kuric, Abrines, Da Silva, Tobey e Sanli dalla panchina?

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