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EUROLEAGUE PREVIEW 2021/2022: Zalgiris Kaunas

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Il basket in Lituania è una religione e il profeta è uno e uno solo: lo Zalgiris Kaunas.

La Mecca della Zalgirio Arena è tappa fondamentale dell’itinerario di pellegrinaggio dei templi d’Eurolega e lo spettacolo che un luogo del genere offre è da sempre celestiale sia sul parquet sia sugli spalti.

Conosciamo la competenza infinita, millenaria dei dirigenti e la passione viscerale, identitaria del tifo baltico. Ancora una volta si tratterà di una realtà centrale del basket Eurolega, che parte a fari spenti e con budget contenuto, ma riesce sempre a sorprendere grazie a risorse che solo un luogo magico come Kaunas è capace di regalare.

E quest’anno ci sono anche dei motivi in più per tenere d’occhio la banda di Schiller

Roster

Leviamoci sin da subito il sassolino dalla scarpa: gli occhi di tutt’Europa sono puntati sul colpo dell’estate della dirigenza lituana, Emmanuel Mudiay. Sono tanti i profili attesi dal pubblico di Eurolega all’esordio stagionale, ma qui, come in pochi altri casi, il giocatore in questione può diventare davvero qualcosa di incredibilmente speciale.

La settima scelta assoluta al Draft 2015 si è trovata a un punto morto della sua carriera Nba, senza contratto, tra l’altro dopo un anno di stop, ma non stiamo parlando di un giocatore che, come spesso accade, sceglie l’Europa in seguito a una carriera di panchina a stelle e striscie. Il play congolese ha giocato, eccome.

Titolare con 12,8 e 11 di media il primo biennio ai Nuggets, un anno di purgatorio e poi 14,8 due anni fa ai Knicks, per chiudere con un solido contributo da back-up point-guard ai Jazz. Proprio nello Utah c’era un rampante Martin Schiller ad allenare la succursale di G-League di Salt Lake City: ecco che la connection è subito servita.

E’ ancora molto giovane, potenzialmente devastante e con tutte le possibilità di integrarsi nel sistema Zalgiris, guidato da un coach che lo conosce e che ha una formazione cestistica forgiata anche oltreoceano. La punta di diamante della rosa e il vero ago della bilancia della stagione.

Emmanuel Mudiay in azione in preseason

Per il resto, sono tanti i volti nuovi a fronte di partenze sanguinose. Walkup, Grigonis, Hayes e Jokubaitis erano fenomenali uomini simbolo della squadra dello scorso anno e non solo, ma, tanto per cambiare, si aggiungeranno alla lista di cestisti che lo Zalgiris ha lanciato nell’olimpo di questa lega.

I greens hanno risposto con un interessante combinazione tra veterani, scommesse e giocatori dal potenziale inespresso.

Innanzitutto si è confermata l’importanza della componente lituana, che, come chiaramente ha raccontato Schiller, è punto di partenza imprescindibile nella costruzione della rosa.

E allora ad aggiungersi a Lekavicius, ai diabolici veterani Milaknis e Jankunas, alla truppa dei giovani Blazevic, Lukosiunas e Rubstavicius, ecco i grandi ritorni di Kalnietis e Ulanovas. I due, non sempre irreprensibili nelle rispettive esperienze fuori dalla Lituania, sono stati sinonimo di garanzia in maglia biancoverde ed aggiungono esperienza e solidità.

A questo pacchetto di giocatori navigati della competizione annoveriamo anche la conferma di Lauvergne, che si è rilanciato dopo le annate fisicamente opache al Fener con una stagione, la scorsa, alquanto positiva, in cui si è reso punto di riferimento del team, e l’arrivo, a rinsaldare il “manico” green di un altro giocatore in cerca di riscatto, Janis Strelnieks, cecchino lettone finito ai margini del CSKA Mosca.

Josh Nebo

Josh Nebo è invece, insieme a Mudiay, l’altro nome in ascesa da tenere d’occhio, un vero colpaccio visto l’interesse che ha destato il suo profilo sulle scrivanie dei GM europei negli ultimi mesi (ricordiamo l’avvicendamento mancato con l’Olimpia). Centro sottodimensionato da 13,5pt e 9,9rim ad allacciata di scarpe in Israele, a Kaunas ha tutto per esplodere.

Infine sono prese oculate quelle di Cavanaugh e Giffey, due giocatori che hanno già assaggiato l’Eurolega, ma senza lasciare un segno marcato. Entrambi ex Alba, il primo ha giocato per Schiller in G-League ai tempi di Salt Lake City, il secondo è stato quattro anni al servizio di Aito. Potrebbero beneficiare dell’aria della Zalgirio Arena per una crescita miracolosa, che non sarebbe la prima a verificarsi da quelle parti.

Una cosa è certa, la rosa dello Zalgiris si presenta come un cocktail intrigante dal potenziale sorprendente.

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Forza e debolezza

I tanti temi interessanti da sviluppare sulle peculiarità della squadra di Schiller devono partire dal presupposto di un organico rinnovato fortemente che avrà bisogno di assestarsi e trovare i propri equilibri nel corso della stagione.

Per giunta è una rosa che non ha a disposizione talento diffuso in tutte le posizioni, per questo dovrà ovviare a queste carenze con l’uso di un sistema ben congegnato, che potrebbe quindi, se riesce bene, essere il vero valore aggiunto della squadra come da un po’ di stagioni a questa parte.

Da considerare anche che il roster è relativamente ristretto nei numeri, con soli 14 effettivi, dei quali 3 sono giovani ancora mai spesi a livello Euroleague.

Un primo elemento che balza all’occhio è che ci saranno tanti handler che possono gestire il pallone, dato un reparto guardie che si affida a giocatori che possono giostrare entrambe le posizioni di 1 e di 2, ovvero Mudiay, Lekavicius, Kalnietis e Strelnieks. Considerando che anche Ulanovas e Lauvergne possono dare una mano nella cucitura del gioco, lo Zalgiris possiede molteplici fonti di gioco in interpreti che potranno impostare e facilitare l’azione offensiva.

D’altra parte, la mancanza di un 2 di ruolo, laddove lo scorso anno c’era Grigonis, potrebbe creare qualche problema in termini di pericolosità offensiva e per questo l’affidamento quasi totale su Mudiay nella ricerca del volume di realizzazioni sarà tremendamente condizionante. L’assenza di scoring diffuso potrebbe infatti essere un problema per una squadra che già l’anno scorso è stata il terzultimo attacco della lega.

Una caratteristica invece molto comune nell’organico dello Zalgiris è lo shooting, che è trasversale a tutti i ruoli, se escludiamo i due 5. Schiller ha espressamente detto che un giocatore come Cavanaugh è stato preso proprio per la ricerca di questa qualità tra le ali, assieme a Giffey.

Tyler Cavanaugh (da championsleague.basketball)

Oltre all’ala ex Wake Forest (52,8% in Champions da tre), sono tanti gli specialisti, dal già noto Milaknis, a Strelnieks (42,3% in carriera in Euroleague), ad Ulanovas (40% al Fener), a Giffey (41,8% all’Alba), ma anche allo stesso Lekavicius, che esce da un’annata col 50% da dietro l’arco.

Insomma, una tendenza specifica che si riconferma in una squadra che lo scorso anno era pura eccellenza di categoria in Eurolega, al primo posto per percentuali da fuori con il 42,14% di squadra, e che sarà di importante interesse nel momento in cui la stella della squadra è un penetratore elité come Mudiay.

Non sembra essere infine molto spiccato il tasso d’atletismo, al di là del play congolese e di Nebo, nè particolare la presenza di fisicità e di individualità difensive eccezionali, per questo sarà vitale, ancora una volta, la creazione di un sistema che possa portare la squadra là dove non arrivano i singoli.

Il punto di partenza è comunque un ottimo 12esimo posto nella classifica dei punti subiti nella scorsa edizione di Euroleague, per questo possiamo avere fiducia che il coach austriaco possa replicare uno Zalgiris con un livello difensivo più che dignitoso.

Al contrario, a un team non scintillante a rimbalzo lo scorso anno pare non possano bastare Nebo e Lauvergne, a meno che non usati in contemporanea, per non dover ovviare con una collaborazione di squadra, vista la mancanza di interpreti particolarmente solidi nel fondamentale nelle altre posizioni.

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Coach ed obiettivi

Se l’Eurolega è la lega degli allenatori, lo Zalgiris parte sicuramente da ottimi presupposti. Schiller è uno dei coach più interessanti della competizione e la scorsa stagione si è fatto conoscere per idee e atteggiamento davvero impressionanti per essere alla prima esperienza su una panchina di alto livello. Dietro ai grandi “santoni” del pino, c’è sicuramente lui tra i nomi più in ascesa delle panchine europee.

Il tecnico austriaco, che ha detto di aver imparato moltissimo nella sua stagione da rookie dal punto di vista tecnico, ci lascia pensare che progredirà sempre di più visto lo spirito e l’attenzione con cui si è presentato fin dall’inizio della sua esperienza in Eurolega.

La squadra quest’anno è stata plasmata dalla dirigenza in piena simbiosi con i suoi dettami, per inseguire i quali si è speso anche come reclutatore nell’acquisizione di giocatori che già conosceva come Mudiay o Cavanaugh.

Lo Zalgiris avrà bisogno, per avere successo, di sfoggiare nuovamente un sistema di livello, in mancanza di una rosa con le individualità necessarie ad eccellere già in partenza e lui è l’uomo giusto, dopo aver già cucito un’oliatissima organizzazione la scorsa stagione, per condurre i greens a stupire ancora.

Coach Schiller

La pre-season è stata travagliata e costellata di qualche sconfitta di troppo, ma ci vuole pazienza perchè lo staff possa lavorare sui nuovi giocatori e perchè l’ambiente di Kaunas possa aggiungere la solita magia.

Si riparte da quel record del 50% di vittorie dello scorso anno che può essere legittima ambizione, nonostante le partenze. Un realistico obiettivo infatti, dato il livello delle avversarie che si è alzato ancora di più, è semplicemente quello di ben figurare e di provare in tutti i modi ad agganciare la lotta playoff.

Se mi dovessi sbilanciare e fare un pronostico, però, avrei qualcosa in più da dire. E’ una situazione difficile da inquadrare, perché la qualità del roster è senza dubbio inferiore a quella di molte altre, e rispetto allo scorso anno Oly e Maccabi saranno agguerrite, e ci sono in più variabili impazzite come Monaco o Unics.

Sappiamo bene però che tra i team proiettati nella lotta playoff qualcuno inevitabilmente stecca, così come sappiamo che è abitudine certificata quella dello Zalgiris di andare oltre i propri limiti e le aspettative di tutti.

Non mi sorprenderei quindi, nel caso in cui qualcuno falisse, le scommesse si rivelassero tutte azzeccate e Mudiay si imponesse di prepotenza nell’elité della lega, se – remota possibilità – potessimo godere dello spettacolo della Zalgirio Arena anche oltre Marzo…

Photo credit: BC Zalgiris Kaunas Twitter

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