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Euroleague Power Ranking #2: qualcosa è cambiato

Euroleague Power Ranking
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Euroleague Power Ranking #2 per Eurodevotion. Ad un mese dalla prima edizione stagionale, alcune cose importanti sono cambiate nei roster.

Sono passate poco più di 4 settimane dalla prima edizione stagionale del nostro Power Ranking dedicato alla Turkish Airlines Euroleague ed è tempo di aggiornamenti, poiché diverse cose significative sono cambiate all’interno dei 18 roster.

I nuovi arrivi, le prime amichevoli, una maggiore conoscenza attraverso lo studio di tanti nuovi protagonisti, qualche aggiornamento sulla condizione di alcuni giocatori: tutti elementi che portano novità all’interno delle nostre previsioni.

Ed allora eccoci con l’edizione di inizio settembre, come sempre partendo… dal basso (tra parentesi la posizione di inizio agosto).

UNDERDOGS – Posizioni 18-16, tre squadre che dovrebbero fare un miracolo per stare in alto

#18 – AS MONACO (18)

La squadra è stata migliorata rispetto ad un mese fa, Motiejunas, a patto di vedere quello vero, potrebbe essere una grande aggiunta, tuttavia restiamo sul fatto che un numero di esordienti in doppia cifra sia un po’ troppo elevato per poter competere a certi livelli continentali. Curiosità su Alpha Diallo e, come già detto, su alcuni giovanissimi visti fare molto bene a livello junior. Che non è l’Eurolega però…

#17 – ALBA BERLINO (17)

La totale immobilità sul mercato sino a poche settimane fa ha lasciato il passo ad alcune mosse interessanti. Jaleen Smith è una delle situazione più interessanti di tutto il torneo, così come Yovel Zoosman, se sano, potrebbe rappresentare qualcosa di veramente importante. Questi sono i due profili che possono spingere l’Alba oltre i propri limiti, con l’ovvia certezza di Luke Sikma.

La transizione tecnica da Aito ad Israel Gonzalez potrebbe essere abbastanza tranquilla, sebbene un “maestro” sia sempre difficile da sostituire.

Gli infortuni che hanno recentemente colpito tutti e tre i centri non depongono a favore di un sistema tutto da rodare, seppur non nuovo alla maggior parte dei giocatori.

Jaleen Smith, la chiave dell’Alba

#16 – STELLA ROSSA (16)

La squadra è fatta, con l’eccezione di un centro che potrebbe essere Mathias Lessort, la trattativa col quale è in fase di stallo.

La guardia che serviva è arrivata, ovvero Austin Hollins, così come lo stesso nate Wolters è un vecchio leone europeo che ha comunque 3 stagioni e 70 gare a buon livello nella competizione. Saranno due atleti sufficienti, con l’imprescindibile Nikola Kalinic a garantire il salto di qualità alla Zvezda? Ad oggi diciamo di no, a meno che il centro che si cerca non sia di livello molto alto, ciò che non ci pare per i nomi che circolano oggi.

Un sistema difensivo capolavoro di Radonjic e l’anima serba già indicata nel primo “ranking” ci paiono le due armi necessarie per provare a scalare le posizioni, che in ogni caso difficilmente vedranno la colonna di sinistra della classifica.

Austin Hollins, basterà alla Stella?

(1/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

LA SPERANZA – Posizioni 15-14, la volontà di sorprendere

Due situazioni diverse. la rivoluzione Pana, conservando però l’asse chiave, ed un Asvel nato per sorprendere.

#15 – PANATHINAIKOS (15)

Confermiamo Oaka come fattore fondamentale e necessario per poter pensare alla lotta Playoff. Solo la garanzia di un rendimento eccellente tra le magiche mura amiche può portare su il Pana.

E proprio Oaka dovrà dare la spinta a gente come Perry, Macon e Floyd, tutti da testare in Eurolega, senza che ciò si trasformi in eccessiva pressione.

Le recenti belle parole spese da Pitino per il sistema difensivo di Coach Priftis possono sottolineare un punto di partenza importante.

L’asse Nedovic-Papapetrou-Papagiannis dovrà essere la base di tutto.

Nedovic, rimane decisivo per il Pana

#14 ASVEL (14)

Siamo sempre lì: reparto ali e centri molto intrigante, manca qualcosa a livello di guardie in termini di creazione di vantaggi. Lo stesso arrivo di Y.Fall aumenta quel divario tra i ruoli. Diot e Jones sono buoni giocatori, ma non dei “big”, Strazel è chiamato all’esplosione mentre su Okobo c’è ad oggi curiosità.

Non farà i Playoff, quasi sicuramente, ma resta una delle squadre da guardare. Sempre.

Victor Wembanyama, la grande attrazione

(2/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

OBIETTIVO LOTTA PLAYOFF – Posizioni 13-8

Una vera e propria tonnara, con 6 squadre che hanno molto per fare bene e che lotteranno, probabilmente fino alla fine, per la postseason.

#13 – UNICS (12)

Hezonja è certamente uno dei candidati a “top scorer” dell’intera manifestazione, la squadra è abbastanza completa e dotata di profili interessanti e testati a buon livello, tuttavia 8 giocatori nuovi, più l’allenatore, non sono facilmente trasformabili in qualcosa di competitivo nell’immediatezza.

Servirà tempo, ci si proverà sicuramente, ma ad oggi il famoso “eurino” sulla postseason non ce lo metteremo. A meno che Isaiah Canaan non deicida che l’Eurolega è casa sua.

Isaiah Canaan: vale un’alta Eurolega?

#12 – OLYMPIACOS (11)

Il problema della seconda operazione estiva che riguarda Hassan Martin non è cosa da poco. La speranza è che riguardi solo la parte strettamente iniziale della stagione.

Tyler Dorsey dà un’importantissima dimensione in più al reparto esterni, quello da cui dipenderà l’eccellenza dei “reds”. E torniamo proprio lì: la certezza Walkup e la speranza di vedere lo Sloukas vero, quello che sa essere una delle 2/3 PG migliori del continente. Se sarà così, il limite dell’Oly sarà molto in alto.

Grande attesa per Sasha Vezenkov, uno che intriga da anni e che sembra aver intrapreso un percorso di crescita notevole, cosa che peraltro si poteva facilmente immaginare sin da quando era giovanissimo.

Sasha Vezenkov, sempre più in alto?

#11 – ZALGIRIS (13)

Mudiay-Nebo: potremmo fermarci qui e contare i minuti alla prima gara dei lituani.

Andando più in profondità l’arrivo dell’ex prima scelta di Denver rappresenta potenzialmente qualcosa di veramente grosso per lo Zalgiris e per il torneo tutto. Con Shabazz Napier ed il rilascio al tiro di Troy Daniels è qualcosa che non vediamo l’ora di poterci godere.

A Kaunas hanno perso molto, perchè Grigonis, Jokubaitis, Hayes e Rubit non sono poca cosa, ma hanno lavorato, al solito, alla grandissima, nel rispetto delle possibilità finanziarie e con sconfinata competenza tecnica.

Sul pino del posto migliore per fare pallacanestro in Europa c’è Martin Schiller: ci abbiamo scommesso lo scorso anno, figuriamoci se non lo facciamo dopo una stagione eccellente come quella conclusasi in primavera.

Emanuel Mudiay, il più atteso

#10 – BASKONIA (10)

Henry, Polonara e Vildoza, forzatamente, Dragic e Diop per volontà: il quintetto delle partenze da Vitoria farebbe benissimo in Eurolega, di conseguenza sositutirli non sarà un gioco da ragazzi.

Tra i nuovi arrivi e le conferme, sulle quali Dusko Ivanovic scommette a livello di crescita, cosa che con lui avviene eccome, il club basco ha parato il colpo alla grande.

Dinos Mitoglou, da noi sollecitato, ha parlato del Baskonia come di un roster che lo impressiona: noi siamo con lui. Già le prime uscite di Cagliari hanno mostrato tracce chiarissime della pallacanestro che vuole i Coach: ritmo alto, davanti e dietro, con le due fasi del gioco che si nutrono rispettivamente. Una batteria di tiratori di ottima efficacia ed un reparto guardie che unisce l’efficienza e la leadership di Granger all’atletismo ed all’aggressività esuberanti di Baldwin sono certezze. La scommessa può arrivare da un reparto lunghi che è interessante ma che va valutato nei quartieri alti di Eurolega: Nnoko è un discreto giocatore, Costello deve dimostrare di appartenere a questo livello, mentre Enoch è assai da sgrezzare, seppur partendo da una base sufficiente.

Pensare che il Baskonia non lotti per i Playoff ci risulta, praticamente come sempre, assai difficile.

Alec Peters: un ulteriore scatto in avanti?

#9 – MACCABI (9)

Il talento a disposizione di Coach Sfairopoulos potrebbe tranquillamente porre gli israeliani molto più in alto, non vi è dubbio. ma proprio quel talento e le tante novità, con 9 nuovi arrivi e solo 5 conferme, vanno messi insieme per diventare squadra, concetto che a pochi sta a cuore come al Coach greco.

Capitan Dibartolomeo ha recentemente parlato di difesa, affermando che «parte tutto da lì». Ecco, se il Maccabi tornerà alla difesa della stagione 2019/20 allora è pressoché automatico che il grande talento offensivo di cui si dispone scorrerà fluido, trovando benzina per il proprio motore proprio nella metà campo difensiva. A quel punto… “no limits”.

Coach Sfairopoulos: deve tornare il “suo” Maccabi

#8 – BAYERN (8)

Attendersi per forza i playoff dai tedeschi sarebbe estremamente ingiusto, poichè il gap di talento verso altre contendenti resta notevole. Il problema è che un grandissimo Coach come Andrea Trinchieri ha posto asticella molto in alto ed allora la fiducia è tanta.

Non c’è certamente solo l’allenatore in Baviera. In un club magistralmente gestito dal duo Pesic-Baiesi è arrivata gente di grande valore come Walden, Hunter e Deshaun Thomas. Altri come Hilliard, Jaramaz, Obst, Schilling e Rubit danno l’idea di poter eccellere in un sistema di eccellente fattura tecnica.

La salute di Weiler-Babb, Zipser e Dedovic farà il resto. Sisko è atteso alla stagione di conferma, poi c’è Lucic e non serve aggiungere altro…

Deshaun Thomas, segreto del prossimo Bayern

(3/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

LE SFIDANTI – Posizioni 7-5: la voglia matta di stupire

Tre squadre come Milano, Fener e Zenit che possono benissimo aspirare all’eccellenza, tra certezze ed alcune situazioni da testare. L’ordine delle tre potrebbe essere invertito ad oggi in qualunque modo. Per noi è così.

#7 – OLIMPIA (7)

Confermiamo quanto già scritto ad inizio agosto: Milano può essere una gran bella squadra di pallacanestro, con tante certezze ma anche con parecchie situazioni da verificare.

Le certezze sono lo zoccolo duro di veterani di altissimo livello insieme ad uno Shavon Shields affermatosi come uno dei migliori atleti della competizione. A questi si aggiunge Nicolò Melli, che è un campione già dimostratosi tale in Eurolega, nonchè Miotglou, uno che sa giocare. I primi vanno gestiti con attenzione tenendo conto dell’età, soprattutto nelle competizioni nazionali, mentre Shields, Melli e Mitoglou saranno fondamentali sempre e comunque.

La domanda, perchè parlare di scommesse ci pare poco consono all’argomento, riguarda D.Hall, J.Grant e T.Daniels. Profili differenti, senza esperienza di Eurolega, dovranno essere testati e dovrà essere concesso loro il giusto periodo di adattamento, che peraltro quest’anno potrebbe essere ancora più lungo in quanto nel solo torneo di Parigi si sfiderà una squadra che si ritroverà nella stagione europea, fatta eccezione per i due “allenamenti agonistici” con l’Efes.

Se Milano avrà questa pazienza, se l’inserimento sarà graduale e bilanciato, questo atleti hanno le caratteristiche per fare molto bene e di ciò ne beneficerà la squadra. Se un po’ di impazienza dovesse colpire l’ambiente, magari in caso di insuccesso nella Supercoppa nazionale della seconda metà di settembre, allora potrebbe nascere qualche problema.

Per tutto ciò Milano ha bisogno di… Ettore Messina.

Shavon Shields, consacrazione e conversazioni da MVP?

#6 – FENERBAHCE (5)

Perdere l’allenatore che ha costruito il roster nei dettagli è molto pesante, non si può negarlo.

Sul Bosforo serve pazienza ed un grande spirito di adattamento da parte di tutti, in primis dei “big three” che sono quelli che dovranno guidare la transizione inusuale da Kokoskov a Djordjevic.

Il Coach serbo è chiamato alla prima vera esperienza di Eurolega ad alto livello, ha al suo attivo 30 gare (17/13) ed una sola stagione col Pana. Arriva da qualcosa di eccezionale in cui ha dimostrato di poter dominare una serie come accaduto nella finale italiana e questo può essere fondamentale.

Certo che pensare ad un Fenerbahçe che non lotti per l’eccellenza quando si parte da De Colo, Guduric, Vesely e si aggiungono due come Henry e Polonara risulta molto difficile, anche perchè gli altri sono gente del calibro di Dyshawn Pierre, Devin Booker, piuttosto che la potenziale sorpresa Marial Shayok.

Sasha Djordjevic: “lavoraccio” il suo, ma con che squadra!

#5 – ZENIT (6)

Ok, quasi tutti convinti che Pangos non si sostituisce e che il peso specifico rappresentato dal play che ha lasciato sia troppo alto per garantire una nuova stagione ad altissimo livello. Siamo d’accordo sul valore del giocatore, senza alcun dubbio, ma riteniamo che quanto fatto sul mercato dall’ambiziosissimo club russo sia semplicemente quanto di meglio si potesse fare per migliorare la squadra.

Di Shabazz Napier abbiamo già detto tante volte: leadership e tantissimo da dare, se interpreta la stagione nel modo migliore. Quella Connecticut non si dimentica facilmente.

Jordan Loyd ha già dimostrato che tante gare di questa lega possono essere sue, così come Jordan Mickey ha bisogno di poche prestazioni.

Il collante è Coach Pascual, gli ulteriori materiali necessari alla costruzione di un anno vincente si chiamano esperienza (Kalnietis, Karasev e Kuzminskas), conferme (Poythress, Ponitka e Baron), voglia di tornare a dominare (Gudaitis) e di sorprendere (Frankamp).

Lo Zenit c’è e non è un caso che sia a questi livelli dall’arrivo di Manos Papadopoulos, dirigente di assoluta eccellenza europea.

Manos Papadopoulos, architetto di un grande Zenit

(4/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

TOP FOUR – Posizioni 4-1: fa rima con Final 4?

Le migliori ad oggi, quelle che sorprenderebbe moltissimo non vedere dalle parti di Berlino a maggio 2022.

#4 – REAL MADRID (4)

Adam Hanga è una certezza assoluta e con Jeffery Taylor può diventare un vero incubo per gli esterni avversari che dovranno attaccare la retroguardia madridista. Guerschon Yabusele, con già alcune cose positive all’esordio, ha il delicato compito del collante tra il gioco fuori e quello dentro, chiave del sistema di Laso. Nigel Williams-Goss, ci dicono nostre fonti, sta progressivamente impossessandosi di diverse fasi di leadership, mentre Heurtel è quello che conosciamo, ovvero straordinariamente talentuoso ma a volte incostante.

Tutti questi protagonisti, insieme alla vecchia guardia ed al duo senza rivali Tavares-Poirier, dovranno diventare squadra sapendo rinunciare a qualcosa di individuale a favore del gruppo. Nessun dubbio che il miglior timoniere per raggiungere tale destinazione sia Laso, ma potrebbe volerci qualche partita in più.

Ecco perchè i “blancos” oggi ci paiono dietro alle prime tre.

Tenerife e la Supercopa darnno un primo verdetto, comunque parziale, perchè se è vero che si tratta di competizione ufficiale, lo è altrettanto che siamo alla prima metà di settembre ed i acqua sotto i ponti ne passerà tantissima durante la lunga navigazione verso Berlino.

Thomas Heurtel: con Laso tripera la continuità ad altissimo livello?

#3 – BARCELLONA (3)

Le prime uscite stagionali hanno mostrato già una chiara direzione. E’ ancor più la squadra di Jasikevicius, alla ricerca della perfezione difensiva, con applicazione totale anche da parte delle stelle, nonchè una costante volontà di migliora la fluidità offensiva, tassello mancante in un mosaico comunque di altissimo livello già lo scorso anno.

Nigel Hayes è una buonissima addizione, mentre l’asse Jokubaitis-Sanli pare in grado di dare ulteriore forza ad una dimensione già presente, con caratteristiche diverse (vedi Calathes-Davies)).

Mancano solo 9 giorni alla Supercopa., quando un primo riscontro sui rapporti di forza nazionali e continentali rispetto al Real lo vedremo. Ad oggi il Barça ci pare ancora un passettino avanti ai rivali storici madrileni ed uno indietro rispetto ad Efes e Cska.

Nigel Hayes, l’ultima aggiunta per Saras

#2 – EFES (2)

E’ uno squadrone e lo dimostrerà ancora. L’arrivo di Filip Petrusev può essere anche un “upgrade” rispetto all’eccellente Sanli, dipenderà dall’inserimento in un sistema che garantisce ritmo ed opportunità a tutti, sotto la guida di un Micic già brillante in preseason e di un Larkin ancora da vedere.

Eccolo, l’unico dubbio, Larkin. Non certo il giocatore, ma… la NBA. Se ne è parlato molto, poi il discorso è parso quasi chiuso, mentre ora il silenzio sull’argomento apre alle più disparate interpretazioni. E’ chiaro che un Efes con o senza di lui cambia. Ad oggi non possiamo fare altro che fidarci e sperare di averlo a nobilitare il torneo come ha sempre fatto in un modo unico.

Filip Petrusev: grandi speranze su di lui

#1 – CSKA (1)

Confermiamo i russi al top perchè avevamo notevoli certezze sul roster di inizio agosto che sono assai cresciute con la firma di Alexey Shved, uno che proprio non riusciamo a vedere come un problema.

Il club è al lavoro per un 1-2, si sa ormai tutto di Pangos: fosse lui sarebbe un’ulteriore aumento del valore dei moscoviti, in caso di altro profilo proveniente dal mondo NBA andremmo a valutare, ma sempre sulla base di una grande fiducia nell’operato del duo Vatutin-Itoudis.

Salute è la parola chiave. Se stanno bene, questi si battono molto difficilmente. Lo ha dimostrato il campo.

Gli infortuni, i più grandi avversari del Cska nelle ultime due stagioni
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