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Euroleague Story 2010/2011: la stagione delle ultime volte tra Panathinaikos, Mens Sana e Virtus Roma

Panathinaikos
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La stagione 2010/2011 per la pallacanestro italiana è stata la stagione dell’ultime volte. L’ultima partecipazione della storica Virtus Roma, prima del tracollo sportivo culminato con il fallimento del club capitolino. L’ultima volta, fino a quest’anno, ad aver visto una squadra italiana giocarsi le final 4, ossia Mens Sana Siena. Ma la stagione 2010/2011 è stata anche quella che ha consegnato il sesto titolo di sempre al Panathinaikos di Dimitris Diamantidīs, eletto miglior giocatore del torneo, e di Zeljko Obradovic, nominato miglior coach.

LA STAGIONE REGOLARE

Composta da quattro gironi con sei squadre ciascuno, la regular season inizia subito con un colpo di scena, ossia l’eliminazione del Cska Mosca. Nel girone D, infatti, i russi, dopo il terzo posto della stagione 2009/2010, vengono eliminati, rimediando solamente tre vittorie ed un sesto posto in dieci partite. Vera sorpresa è il Cedevita, che chiude il girone al secondo posto, davanti ad Anadolu Efes e Valencia. L’altra esclusa del girone D è l’Olimpia Milano che si ferma ad una sola vittoria dagli spagnoli e dai turchi.

Negli altri gironi, invece, le cose vanno come da pronostico, con gli israeliani del Maccabi che dominano il loro gruppo, rimediando ben nove vittorie ed una sola sconfitta, Olympiacos e Real Madrid che battagliano per la prima piazza (vinta dai greci), così come la Mens Sana di Simone Pianigiani, dominatrice del proprio girone. Anche la Virtus Roma riesce a rientrare tra le migliori 16, avendo la meglio sul Bamberg con un successo in più. Nel girone dei senesi, invece, i lituani del Rytas, grazie agli scontri diretti, riescono a passare alla seconda fase a discapito dei francesi dello Cholet. Il raggruppamento più equilibrato, però, è il primo dove dietro al Maccabi si posizionano Baskonia, Zalgiris e Partizan, tutte con cinque vittorie ed altrettante sconfitte.

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TOP 16

È nelle top 16 che le cose iniziano a cambiare, con tre squadre, ossia Barcellona, Real Madrid ed Olympiacos, che danno l’impressione di essere una gradino sopra gli altri. Anche la Mens Sana riesce ad avere la meglio senza grossi problemi, piazzandosi al secondo posto dopo i Blancos. Discorso diverso, invece, per i futuri campioni del Panathinaikos, per il Baskonia e per l’irresistibile, almeno nel primo girone, Maccabi. A chiudere il quadro delle migliori otto è il Valencia che, nonostante le tre vittorie come il Fenerbahce, riesce ad avere la meglio per la differenza canestri negli scontri diretti.

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I PLAYOFF

Nei playoff le carte si rimischiano un’altra volta, con le migliori della classe che cambiano nuovamente. La prima sfida è tra due formazioni arrivate ai playoff con difficoltà, ossia Maccabi e Baskonia. Diversamente dalla top 16, però, il Maccabi lascia poco spazio agli spagnoli, che soccombono al club israeliano per 3-1. Stessa storia anche per altre due sfide, ossia Mens Sana Siena – Olympiacos e Barcellona – Panathinaikos. Sono queste due serie a regalare due grandi colpisci di scena in questi playoff. Olympiacos e Barcellona, infatti, dopo aver dominato le top 16, vengono eliminate entrambe per 3-1, vedendo infrante le loro speranze di accedere alle Final 4. Nell’ultima sfida, invece, il Real Madrid fatica molto più del previsto contro il Valencia, passando il turno solamente in gara 5.

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FINAL 4

Alle Final 4 arrivano le quattro squadre che nel corso delle varie fasi hanno saputo dare il meglio di loro, riuscendo a superare formazioni che, almeno inizialmente, sembravano essere più accreditate.

Il tabellone vede Maccabi Tel Aviv e Real Madrid sfidarsi nella prima semifinale e Panathinaikos e Mens Sana Siena nella seconda. Un accoppiamento sfortunato per la formazione italiana che, seppur inconsapevolmente, è chiamata ad affrontare i futuri campioni.

Fin da subito i blancos appaiono come la squadra maggiormente in difficoltà, a causa anche della partita in più giocata rispetto alle altre formazioni. Il Maccabi, infatti, riesce ad avere la meglio senza troppi sforzi, avendo in mano fin da subito il match. Il Real cerca più volte di rientrare in partita, infrangendosi contro il muro gialloblù. L’82-63 finale rende al meglio la storia della partita.

Musica totalmente diversa, invece, per la seconda semifinale, con la Mens Sana che, dopo un ottima prima frazione, è costretta ad arrendersi ai greci. Il 77-69 finale è frutto di un brutto secondo quarto, nel quale il Pana riesce ad avere la meglio e a superare Siena, costretta poi ad inseguire.

La finale per il terzo posto, come di consueto, è una partita non partita, ossia un match che nessuno vuole giocare. Il Real Madrid, un po’ per la stanchezza, un po’ per la poca voglia di giocare, si arrende senza troppi sforzi alla Mens Sana per 62-80.

I riflettori, però, sono tutti puntati sulla finalissima tra Maccabi e Panathinaikos. Da una parte troviamo una squadra, il Maccabi, che nel corso di tutta la stagione, ha dimostrato la sua potenza. Dall’altra, invece, c’è il Pana, rimasto maggiormente nelle seconde linee fino si playoff. Il match inizia con una super partenza proprio dei greci, grazie alla quale i ragazzi di coach Obradovic riescono a prendere il controllo della gara. Il Maccabi cerca di rientrare in partita, spinto da un super Jeremy Pargo da 12 punti e 9 assist e da un Chuck Eidson da 17+7. I greci, però, riescono a tenere il vantaggio, grazie ai 18 punti di Mike Batiste, i 16, con 9 assist, di Diamantidis e la regia stratosferica di Calathes. I biancoverdi, così, riescono a vanificare i tentativi di rimonta del Maccabi, andando a vincere la loro sesta Eurolega per 70-78.

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