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Xavi Pascual: Per noi sportivi non può essere un problema stare un anno senza vacanze (pt2)

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Dopo aver raccontato la sua odissea  per rientrare in patria, Coach Xavi Pascual ha toccato il delicato argomento dell’eventuale ripresa del gioco, una volta risolta l’emergenza legata al coronavirus.

«Vedo complicato tornare a giocare questa stagione ma ciò che mi preoccupa di più è quando si potrà tornare alla normalità. Con la paura che abbiamo, finché non si trovino una cura od il vaccino è difficile tornare a vivere la nostra abituale quotidianità».

«Una cosa è ridurre il conteggio ed il numero attuale di morti, che potrebbe anche succedere relativamente presto, un’altra è come ricominciare. Firmerei perché si potesse giocare la prossima stagione nella normalità».

«La chiave è attendere. Fino a poco tempo fa si pensava a terminare la stagione in un certo modo o in un altro, ora ho più dubbi. Quello che farà la NBA influenzerà tutto il resto».

 

«Non accettare di giocare in estate, se fosse richiesto, sarebbe egoistico. Non può essere un problema per noi sportivi avere un anno senza vacanze. Dobbiamo rispettare il nostro ruolo nel momento attuale»

«Non si può ricominciare finché non si riaprono le frontiere. Chi tornerà nei paesi dove gioca dovrà stare in quarantena, cosicché ci vorrà almeno un mese dall’eventuale decisione di ripartire».

«Se si decidesse di giocare in estate, come sportivi, dovremmo accettarlo tutti. Con tutto quello che sta passando l’umanità intera, stare un anno senza vacanze non può essere un problema per noi. Dobbiamo rispettare il ruolo che abbiamo: offriamo intrattenimento, facciamo divertire la gente, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Con tutta la generosità del mondo, dobbiamo rispettare il ruolo che abbiamo nella società. Non farlo, oggi sarebbe veramente troppo egoistico nel mondo in cui viviamo oggi».

 

Che Xavi Pascual fosse una persona di un certo livello, oltre che un ottimo allenatore, avevamo avuto modo di comprenderlo durante una chiacchierata del 18 maggio scorso a Vitoria, durante le Final 4: questa parole rilasciate al Mundo Deportivo non fanno che confermare la nostra impressione. Chapeau, Coach!

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