Il miglior Real Madrid della stagione a valanga sul Monaco
Tutto facile per il Real, che riavvicina la zona playin, contro i monegaschi
Real Madrid-Monaco non è mai iniziata, o quasi. I blancos di Chus Mateo travolgono con inattesa facilità per 94-72 (e permettendosi un ultimo quarto da 17-25) la squadra più in forma del momento nonché una delle due capoliste (lo stesso avevano fatto due giorni prima con l'altra, seppur priva del suo top scorer), riavvicinando la zona playin che dista ancora due punti. I monegaschi, senza due titolari importanti e alla prima vera stecca dell'era Spanoulis, rimarranno comunque nel gruppo di testa visto il rinvio di Paris-Fenerbahce.
Non guardate la classifica
Se qualcuno avesse visto la partita senza conoscere la situazione complessiva delle due squadre, difficilmente avrebbe creduto ai propri occhi scoprendo la fascia medio/bassa occupata dal Real e il primato di James e compagni. Troppo superiore è apparsa nel ritmo, nel talento e nella fisicità la formazione spagnola, ricordando un concetto già abbondantemente noto a chi segue invece assiduamente la Lega: nell'arco di 38 partite è inevitabile avere dei picchi in un senso e nell'altro, e soprattutto in questo periodo dell'anno fioccano scarti imponenti anche dove meno ce lo si aspetterebbe. Tutto vero, ma un punto fermo resta: se al Monaco una giornata storta va concessa, questo Real lì non ci può proprio stare.
CamPazzi
Non è dalle statistiche che verrà minimamente percepito il devastante impatto sulla partita di Facundo Campazzo. Entrato a metà del primo quarto, il playmaker era in una di quelle serate dove tutto riesce facile (soprattutto a uno come lui): almeno tre passaggi da mozzare il fiato e rimandare due volte indietro le immagini, alzando a dismisura un ritmo che ha fatto le fortune delle migliori versioni madridiste e mandato definitivamente fuori giri il Monaco. Se tutto l'attacco ha reso al meglio (58% da 2, 46% da 3, in sei con almeno 8 punti) c'è tanto del suo merito, seppur spalmato in appena 16' di utilizzo. Si segnalano inoltre, oltre all'high stagionale di Musa, il primo vero squillo di Garuba e un Abalde sempre più prezioso. Ci ha messo tanto, ma parrebbe che il Real stia arrivando.
Mike non basta
Giocare a Madrid senza due dei tuoi tre migliori realizzatori è di per sé un alibi piuttosto consistente, e infatti le assenze di Okobo e Diallo in casa Monaco si sono sentite eccome. Troppo solo è rimasto un Mike James costretto a cantare e portare la croce, che poco ha potuto al di là di una buona partenza: la barca dei suoi ha iniziato a imbarcare acqua già nel primo quarto, chiuso solo a -7 quasi per miracolo, vedendo il tentativo iniziale di mettere tanta pressione difensiva (con la sentinella Tarpey e non solo) naufragarsi di fronte al ritmo e al controllo dei tabelloni (41-29) dei blancos. Ma le ambizioni di coach Spanoulis non verranno certo smorzate da questa brutta sconfitta.