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Barça che si aggiudica un "clàsico" in cui è parso a lungo in controllo nonostante l'equilibrio nel punteggio. Higgins decisivo.

E' la partita, è semplicemente il "clàsico", la sfida più importante della pallacanestro mondiale esclusi i grandi duelli NBA.

Parità sinora nei due confronti diretti della stagione: vittoria "merengue" a Siviglia nella finale di Supercopa mentre al Palau, nella sfida di Eurolega, hanno prevalso i blaugrana all'ultimo respiro con la tripla di Llull sulla sirena che trova solo il ferro.

Alla viaggia Chus Mateo, che recupera Abalde ma perde Rudy, parla di «voglia di dare una gioia ai nostri tifosi», aggiungendo che il Barça «è una rivale che gioca bene ed ha una chiara identità difensiva». Chiude il Coach madrileno dicendo che «ci saranno in campo giocatori che si conoscono bene e che avranno motivazioni parimenti importanti per portare a casa la gara».

Jasi, dall'altra parte, pone l'accento su dettagli e motivazioni: «Le grandi partite si decidono sempre per dettagli e voglia. Dovremo avere la stessa motivazione loro, anche se noi veniamo da una vittoria complicatissima a Belgrado mentre loro sono stati sconfitti a Vitoria».

Disponibili Sanli e Higgins, tra i catalani fuori Tobey e Kuric.

Nikola Mirotic, il grande ex che riceverà la solita accoglienza riservata a chi decide di affrontare il percorso del "ponte aereo" parla di «gara con molta tensione in cui dovrei semplicemente essere noi stessi. Solidi, pronti in difesa ed a rimbalzo».

Al Wizink Center il primo duello del 2023 ha le tinte blaugrana: 78-87 il finale che sancisce una meritatissima vittoria per la squadra che è parsa più pronta, reattiva e per lunghi tratti in controllo anche se il punteggio rimaneva molto equilibrato.

Il successo garantisce matematicamente ai catalani l'accesso alla Copa del Rey in programma a Badalona dal 16 febbraio.

LA GARA

Primo quarto da record per punteggio globale: 54 punti furono segnati solo il 26 aprile del 2008, Jornada 32 nella quale i primi 10' si chiusero sul 27 pari. 100% in lunetta e 23/35 dal campo (65,7%) in una porzione di gara che Jasi ha descritto come «un quarto in cui non abbiamo difeso e nemmeno commesso falli».

Scendono le percentuali prima di metà gara ed è uno scambio di colpi in cui comunque i blaugrana paiono più sul pezzo come intensità e come scelte.

La "mandarina" di Llull, ancora lui, sempre lui, manda tutti al riposo sul 44-42.

Il terzo quarto segna il primo allungo Barça, anche se solo di 5 punti, ma il parziale di 13-20 continua a dare l'impressione che il bastone del comando lo abbiano gli uomini di Jasi. C'è uno 0-10 Barça in questo periodo che indirizza la gara a livello di punteggio e di inerzia.

Negli ultimi 10' sale in cattedra Cory Higgins, un campione vero, e cala il sipario sulla prima supersfida dell'anno.

Curioso come nel dopo gara proprio Jasi e Higgins scherzassero sul fatto che il Coach avesse preparato il cambio per il giocatore nell'azione in cui quest'ultimo ha preso un rimbalzo offensivo ed ha messo una tripla fondamentale.

«Pazzesco com'è la pallacanestro» dice Saras, «Mi ero accorto, ero arrabbiato» chiude l'ex Cska.

LE CHIAVI

I rimbalzi offensivi del Barcellona sono il dato che rappresenta al meglio la gara.

16 palloni controllati sotto i tabelloni avversari sono un tesoretto che i catalani hanno fatto fruttare al meglio. Molti di questi sono stati "tap-out" che hanno garantito possessi chiave.

Ed ancor più lo sono stati in un contesto sufficientemente equilibrato a livello di percentuali da due e da tre: 50% e 36% rispettivamente per i padroni di casa, 56% e 33% per gli ospiti. Addirittura la valutazione vede la squadra di Mateo prevalere 91-90 a testimonianza di quel livellamento statistico.

MVP

Cory Higgins, come già detto, decisivo. 7/14 dal campo e pressochè tutte le giocate che hanno determinato il punteggio finale, soprattutto nell'ultimo quarto.

Con lui un Laprovittola da 19+6, ma non va sottovalutato il contributo di Oscar Da Silva con 9 rimbalzi, di cui 4 offensivi, proprio quel dato che è stato la chiave del successo.

E' parso chiaro in diverse fasi decisive come Jasi oggi abbia maggior fiducia nel contributo di Sanli da 5 rispetto ad un Vesely ancora troppo intermittente come rendimento, indipendentemente dal fatto che il ceco abbia giocato il doppio dei minuti rispetto al turco.

Nel Real si distingue Tavares con una doppia-doppia da 19+11 ma l'impatto della "montagna più alta di Capoverde" non è stato quello delle occasioni migliori, statistiche a parte.

Nel dopo gara Chus Mateo lamenta la mancanza di intensità e di controllo delle plance dei suoi, mentre uno Jasi raggiante parla di un «lungo percorso in cui la cosa più importante, oggi, non è vincere ma continuare a migliorare». E' la grande differenza del Barça 2022/23 rispetto a quello delle due stagioni precedenti sotto la guida del Coach lituano.

In classifica le due grandi sono oggi appaiate a quota 11W e 3L: in caso di successi di Baskonia (oggi a Granada) e Tenerife (venerdì a Murcia) avremmo un quartetto a guidare una Liga sempre più appassionante.

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