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La seconda giornata dei quarti di finale di Copa del Rey si apriva con il derby canarino tra Tenerife e Gran Canaria. Una sfida che aveva tutti gli elementi per divertire ed emozionare.

Così è stato con la conferma del livello altissimo di qualità e intensità che stiamo vedendo in questa competizione. Alla fine dei 40 minuti, Tenerife stravince la contesa e si porta a casa il pass per la semifinale oltre alla consapevolezza di poter sognare in grande.

Tenerife-Gran Canaria: la gara

Il primo quarto è subito un compendio di bellezza e frenesia: le due squadra non si risparmiano nulla e giocano fin da subito a ritmi forsennati con gli attacchi che si prendono decisamente la scena, più per meriti propri che per i rispettivi demeriti difensivi. Alla fine dei primi 10 minuti il punteggio dice 30-25 Tenerife con entrambe le squadra che hanno tirato con un folle 4/7 dall'arco. La domanda è: chi vedrà calare per primo le proprie percentuali?

Quando sembrava che ci potesse essere una sfida tirata fino alla fine, l'equilibrio si spezza e Tenerife prende inesorabilmente le redini dell'incontro. Parziale di 20-3 con Sasu Salin che colpisce ripetutamente dall'arco: è già fuga aurinegra sul 41-26. Gran Canaria allora prova a difendere più duro ricucendo fino al -10, ma poi inizia a salire di colpi Jaime Fernandez che mette a segno 8 punti di fila (ben 16 totali solo nel primo tempo!) e rilancia il punteggio sul 51-34.

La contesa sembra già ampiamente indirizzata, ma la squadra di Vidorreta non vuole rischiare nulla e allora continua a colpire al rientro dagli spogliatoi. Granca, dal canto suo, si smarrisce e perde un pallone dopo l'altro permettendo agli avversari di andare sul 63-41 con un bellissimo passaggio dietro la schiena di Marcelinho per la schiacciata di Cook.

Nel frattempo l'orgoglio Granca è tutto nelle mani di John Shurna che riporta i suoi fino al -14 e la squadra di Lakovic avrebbe diverse triple aperte per tentare di riaprire seriamente il discorso. Ma quelle triple escono e allora ci pensa ancora una volta Jaime Fernandez a chiudere ogni spiraglio suon di triple portando i suoi sul 84-59 (parziale di 12-1) e chiudendo definitivamente i conti fino al perentorio 89-73 finale.

Gran Canaria, cercasi Brussino e Slaughter

Alla vigilia della sfida Tenerife era chiaramente la favorita per valore dei singoli e per la continuità di rendimento avuta fin qui durante la stagione. D'altro canto Gran Canaria è squadra ondivaga, che ha tanti giocatori che vanno a corrente alternata e che dipende troppo da alcuni fondamentali.

Lo avevamo scritto in sede di presentazione della sfida: la squadra di Lakovic sarebbe rimasta in partita nel caso avesse mantenuto delle buono percentuali dall'arco e fosse riuscita a proporre una buona difesa. Ecco, le percentuali ci sono state per un quarto e la difesa, invece, non c'è mai stata. Merito anche della straordinaria partita di Tenerife, ma i limiti di questa squadra sono tanti.

Come abbiamo già detto più volte Gran Canaria manca quasi completamente di dimensione interna e contro le grandi squadra questa carenza si paga. Di conseguenza la dipendenza dal tiro da tre punti è veramente eccessiva.

In più, oltre a Albicy (che comunque riesce a garantire solo 15/20 minuti ad alto livello) manca un riferimento in cabina di regia per i canarini di Lakovic: qualcuno che riesca ad innescare e mettere in moto la squadra. Per intenderci, quello che Huertas, Fitipaldo e Fernandez fanno benissimo per Tenerife.

In questo senso è stata abulica la prova di AJ Slaughter come del resto una buona fetta di stagione: 3 punti e -20 di plus/minus. Assai negativa anche la prova di Nico Brussino, quello che di solito è il migliore dei suoi. E' vero che l'argentino serve 7 assist ai compagni ma un solo tiro tentato (e non realizzato) in quasi 25 minuti di impiego è veramente troppo poco.

Insomma, una prova da cancellare per Gran Canaria. E l'impressione è che ci sia ancora molto su cui lavorare in vista del finale di stagione.

Teneri

L'attacco tinerfeno è una meraviglia e Jaime Fernandez è sublime!

Prova d'autorità e d'assoluto livello per il Tenerife di Txus Vidorreta. Una prova che conferma il grandissimo livello a cui sta giocando la compagine canarina dall'inizio dell'anno.

Tenerife si caratterizza per una fase difensiva solida e ordinata grazie a un pacchetto lunghi non straordinariamente talentuoso ma intelligente e compatto, insieme a un reparto esterni di grandissima qualità. Infatti, sono proprio Fernandez, Fitipaldo e Marcelinho a illuminare la notte del Palau de Badalona.

L'attacco di Tenerife è davvero una libidine per gli occhi: movimento vorticoso di palla, ritmi forsennati, continui movimenti senza palla dei giocatori, ricerca del tiro dall'arco migliore, eccetera. E tutto questo esce dalle mani sapientissime dei tre nominati sopra. Il 46% (11/24) finale dall'arco è frutto di questo lavoro; posto che il numero è anche basso visto che in diverse occasioni ha sfiorato addirittura la cifra del 70%.

Fitipaldo, ormai, è la giovane controfigura di Huertas: Vidorreta sa che quando c'è lui in campo può dormire sonni tranquilli come quando c'è il brasiliano. Anche stasera 15 punti, 3 rimbalzi e 3 assist. Ma il vero protagonista della stagione tinerfena è sicuramente Jaime Fernandez, autore di una partita da realizzatore purissimo e, in generale, di una grande stagione.

I suoi 26 punti (con 6/8 da due e 4/6 dall'arco) con 24 di valutazione in quasi 20 minuti di impiego hanno le stimmate del campione. Fa cose straordinarie e le fa con una naturalezza estrema: sa mettere in ritmo i compagni e sa mettersi in ritmo da solo attaccando con un passo fulmineo ma segnando anche indistintamente dall'arco o dal midrange. Non è un caso che il Palau cantava "MVP, MVP".

L'impressione è che questa Tenerife sia oliatissima e che possa davvero ambire a qualcosa di grande. La padronanza e consapevolezza dei propri mezzi è pressoché totale. La semifinale, ora, è prosecuzione del sogno aurinegro!

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