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Barça vincente in un "clásico" combattutissimo L'uomo partita è laprovittola . La difesa sui lunghi fa la differenza.

La storia del "clàsico" 2023/24 è iniziata a Murcia in un caldissimo pomeriggio di settembre nel quale la superiorità madrilena era parsa quasi imbarazzante, molto oltre il 90-80 che garantì al Real un posto nella finale di Supercopa che avrebbe poi vinto contro Malaga.

Pochi giorni dopo, era l'1 di ottobre, riecco le rivali storiche affrontarsi al Wizink Center per la Jornada 3 di Liga: 86-79 questa volta, con un Barça più in partita ma sempre lontano. Passano tre settimane e poco più e rieccoci, sempre a Madrid dove la sfida è valida per il Round 5 di Eurolega: 65-64 combattuto, blaugrana del tutto differenti, anche se l'impressione resta quella di un confronto che dipenda più dai blancos.

Per il 2023 era cosa fatta, ma ad aprire il nuovo anno, al Palau, il 3 gennaio arrivano proprio gli acerrimi nemici: 83-78 catalano, finalmente verrebbe da dire, perchè si iniziava a sentire un fortissimo sapore di dominio per quelli della capitale. Che comunque, anche nella sconfitta, mancano la tripla del meno 2 a 32" dal termine dopo essere stati a meno 10 con 3' da giocare.

Il confronto più teso, duro ed accompagnato da feroci polemiche arriva a Malaga, dove si assegna la Copa del Rey, trofeo che da queste parti vale tantissimo. Il 96-85 consegna la Copa a Chus Mateo ed ai suoi, ma i blaugrana urlano di rabbia (lo abbiamo vissuto in diretta nei corridoi del Martin Carpena) per il 24 a 13 ai liberi. La realtà è ben altra e dice di un Real decisamente superiore. Ancora.

Ciò che conta di più è che ad oggi, prima della palla a due, il Real ha due trofei su due ed un record globale di 54 vittorie e 11 sconfitte (7 di queste totalmente ininfluenti) con primato assoluto sia in Eurolega che in Liga Endesa, mentre il Barça è 42/22, lontano anche da Malaga in Liga ed in lotta per il fattore campo in Europa.

Non è tanto il 3-1 "blanco" quindi, ad avere un peso quando si alza la palla a due nel tardo pomeriggio di una domenica di aprile, quanto la necessità dei padroni di casa di mostrarsi a livello di chi sta dominando la stagione, in patria come fuori.

Quanto accade al Palau è molto interessante proprio per gli uomini di Grimau perchè una gara condotta integralmente è iniezione di fiducia significativa a pochi giorni dai momenti decisivi della stagione.

85-79 il finale che ci ha detto tante cose.

LA GARA

Inizio shock per i "blancos", con un tappo sul canestro catalano impossibile da togliere. Se parti 1/8 da tre e gli altri fanno 6/7 il 27-11 dei primi 10' è automatico. E va quasi bene se si pensa che da due gli uomini di Mateo sono a 4/12.

Il massacro pare servito ed i carnefici hanno il volto di "Dinamittola" (copyright Fran Fermoso, straordinaria voce di Movistar), Vesely, ma soprattutto della grande bellezza firmata Ricky Rubio: 38-17 prima, 40-19 poco dopo.

Nel momento più duro quando le percentuali rivali sono 7/9 da tre chi può urlare al mondo che la resa non è un'opzione? Sergi Llull, non serve nemmeno chiederselo.

L'1/8 si trasforma in 5/10 dall'arco, il Barça si ferma dai 6,75 e sono proprio due triple del 23 a suonare la carica. Meno 9 è un segnale, meno 12 al riposo è comunque un affarone.

«Una vergogna come abbiamo iniziato», le parole del leader dei blancos, «Confermo», gli fa ceo Chus Mateo.

Il Real bussa con forza alle porte del Palau ed alla fine c'è una gara sul 60-56, prima che la terza frazione si chiuda sul 64-58.

La contesa, come prevedibile, si inasprisce, le chiamate contestate si moltiplicano, Madrid è lì ma ogni volta che sembra pronta al sorpasso c'è una reazione ineccepibile del Barça, in un paio di casi firmata da Willy con due gancetti mancini, nei momenti chiavi sull'asse Lapro-Vesely, splendidi.

Come col Maccabi la vince proprio Nico Laprovittola, ancora da oltre 8 metri, e qui il "Dinamittola" ci sta tutto.

Chus la chiude con classe, al solito senza scuse: «Qui non puoi regalare il primo quarto, dopo tocca remare tutta la gara».

LE CHIAVI

Oltre alle triple il Barça ha il merito i silenziare il duo Tavares-Poirier nei primi 20', tenuto a complessivi 6 punti e 6 rimbalzi. Sarà la questione chiave anche nella ripresa, nonché causa delle giocate decisive, tutte nate da chiamate arbitrali che hanno visto protagonisti negativi i due centri madrileni.

Quel tiro da tre che aveva reso scintillante l'attacco catalano e balbettante quello della capitale ad inizio gara è abbastanza curiosamente a favore degli ospiti a fine gara: 11/29 (37%) contro il 9/25 (36%). Per il bene del gioco non c'è solo questo, anche se pesa incredibilmente.

Zona? Ad un certo punto fa capolino una 2-3 del Real, peraltro nemmeno troppo efficace, per usare un eufemismo. Dall'altra parte uno schieramento difensivo blaugrana è molto simile proprio ad una zona: non vedevo una cosa simile da almeno 20 anni, forse più, anche se in realtà nel basket dello "spacing" più che sugli uomini si difende proprio su quegli spazi e su quelle situazioni.

E' esattamente la chiave del successo catalano, aver tolto spazi ai lunghi "merengue".

MVP

"Dinamittola"!!!

Lapro è straordinario, travolgente quando serve, chirurgico altrettanto in certi possessi: 25+5 con 9/16 dal campo.

Dopo il capolavoro col Maccabi arriva questo "clàsico" che regala speranza ai suoi e la leadership in Liga a Malaga. Diavolo di un Nico, l'hai veramente fatta grossa se è vero che oggi lo stesso "clàsico" sarebbe solo una semifinale.

Importantissimo notare come le rotazioni di Grimau a livello di guardie siano abbastanza chiare: chi è al comando delle operazioni si chiama Rubio, Laprovittola, Satoransky e Brizuela. Jokubaitis vede il parquet solo con 3' da giocare nel terzo quarto.

Tra i "blancos" diversi spunti, a partire dal sovramenzionato Llull, ma in realtà una gara globalmente non di alto livello. Tutto ciò, come singoli così come complesso, non basta per suonarle al Barça.

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