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Il Barça di Grimau trova la vittoria più importante nel momento più importante

Avete presente il Barça molle, scollato e pallido delle ultime uscite? Bene, cancellatelo.

La squadra di Grimau rivela una vera grana per il Real e gli infligge a domicilio la terza sconfitta stagionale, lo fa per 83-78.

Real Madrid beated in Barça - Eurodevotion

Abbiamo riassunto la nostra visione sul clasico di Euroleague nel tradizionale format di racconto.

Poco Barça, presto Real

Il Barça parte carico, con Kalinic in primis che prende iniziativa con grande autorità. Dura pochi possessi, anche se nelle prime battute le squadre si affrontano a viso aperto, con il Real che riesce a far girare il pallone facilmente, quindi a servire e ad alimentare le sue bocche da fuoco.

Ben presto i blancos segnano e vanno in vantaggio, un vantaggio che si prolunga e si estende.

Il Barça resta al palo, il Real macina gioco e produce. Con Eli, Abalde e soprattutto Musa, gli ospiti sembrano prendere il passo. Nonostante qualche nervosismo nel finale, il primo quarto va in archivio con il vantaggio ospite.

Llull inizia il secondo quarto all'arrembaggio, con due giocate delle sue squilla le trombe merengues. Il Barça si nutre delle seconde opportunità, aggredisce a rimbalzo offensivo anche con Hernangomez e non si scolla dagli avversari.

Il Real prova ad affidarsi ai suoi piccoli e alle loro iniziative, mentre Vesely cucina a fuoco lento i pariruolo mettendo in mostra tutta la varietà del suo arsenale. Il tutto condito dal lavoro diligente e aggressivo di Jokubaitis da entrambi i lati del campo.

La bomba di Campazzo, che sentenzia il +7 vicino alla chiusura di quarto sarà però l'ultimo momento di presa vera e propria del Real sulla gara. La giocata finale del mamba basco Brizuela, con slalom incosciente e scudisciata da serpente a sonagli dalla distanza sono presagio di un futuro favorevole.

BlauGrana

Il Barça inizia divinamente, gioca due difese imperiose e trova con un ancora molto vispo Kalinic il primo vantaggio. Il Real per il momento sa essere solo implacabile e punisce con Hezonja.

Ma i catalani non mollano un centimetro. Ci sono segnali evidenti, subito Da Silva che si avventa alla conquista dell'ennesimo rimbalzo offensivo, poi Vesely che salva un pallone perso con il dietro schiena a colpire Hezonja e a garantire il mantenimento del possesso.

Tavares comincia a far fatica, l'area non è zona safe per i blancos che invece vedono i catalani arrivare da ogni parte. Il Barça ha carattere, il Real non sparisce ma non ha alcun ritmo offensivo che giustifichi una reazione e non riesce ad abdicare ai suoi difetti di serata, leggasi rimbalzi offensivi subiti.

Musa tiene a galla i suoi, ma il Barça tiene, tiene almeno fino all'entrata in campo del chachismo. Se Rodriguez non è solo un giocatore, ma un intero movimento culturale, allora la sua è un'ondata di spirito cestistico che investe i blaugrana: il canario con una tripla e un sublime appoggio al tabellone ribalta il punteggio.

Viene quindi da pensare che, se dopo quel tipo di terzo quarto contro il Real, i blaugrana si trovano di nuovo sotto di due, forse le vecchi volpi in blanco ce l'hanno fatta ancora una volta.

Ma saremo ancora smentiti. L'inizio dell'ultimo quarto porta diversi bisticci e l'espulsione del Chacho, nel mentre la squadra allenata da Grimau ritrova il pallino del gioco e torna a proporre tutti i valori che aveva mostrato all'ennesima potenza.

Vesely schiaccia e detona sul ferro, Kalinic fucila dall'arco. È bolgia catalana.

E quindi quando il Real prova la sovversione, il Barça scappa con Parker che si regala il poster in transizione. Quando Hezonja martella in ogni modo, il Barça non si scompone e cerca i suoi punti di rifermento, da Kalinic in giù. Infine, la bomba di Laprovittola a poco più di 1' dalla fine è la ciliegina sulla torta dell'idillio blauGrana.

Momenti

La squadra più in forma dell'Euroleague da mesi e una delle meno in forma nel magico clasico di Barcellona e un esito forse inaspettato.

Il basket è sempre questione di momenti, di inerzie, da calvalcare e da invertire.

Il Barça mostra carattere quando proprio la mancanza di questo ingrediente nelle difficoltà recenti gli era stata tanto criticata, il Real perde la bussola del match laddove il controllo era sempre stata la sua qualità numero uno.

I catalani abbracciano la miglior gara della carriera catalana di Vesely e un Kalinic difficilmente così coinvolto in tutto l'arco della sua esperienza a Barcellona. 27 per il monumentale ceco (12/18 da due), che ha cancellato da solo il reparto lunghi più forte della lega, 13+4+5 per il serbo, che da quando sta a Barça mi ha sempre dato la sensazione dell'inespresso e oggi è stato condottiero.

Bene vincere, non sempre sarà possibile farlo così. Questa vittoria essere benzina per il gradino tecnico e mentale in più necessario per continuare un percorso che resta di alto livello e che conserva enorme potenziale.

Al Real fa male perdere contro i rivali di sempre, peraltro in questo modo, ma non fa così male perdere in generale. Le dominatrici nella storia di Euroleague non hanno mai avuto grande fortuna e quando si abbassa il livello delle prestazioni, vedi Asvel, è sempre meglio una sconfitta-sveglia che una vittoria-illusione.

Photo credit: Barça Basket Facebook, Real Madrid Baloncesto X

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