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E dopo il composto ma sentito ritorno di Ataman, si rompono gli argini emotivi per la commovente standing ovation tributata dal Wizink Center intero, per Pablo Laso, al suo ritorno dopo l'addio in chiaro scuro di due estati fa. Il Real torna freddo per regolare un buon Bayern, con un secondo tempo totalmente in controllo, grazie agli eterni Llull e Chacho. Finisce 88-73.

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Llull spiega cosa sia Laso per il Real

Ci vuole un fisico bestiale

In un clima surreale, che stenta a riprendersi dalla commozione iniziale, inizia anche la partita. Si parte 8-0 per il Real, rimontato praticamente da solo da Bonga. La fisicità emerge quale leit motiv ed entrambe le squadre non riescono ad avvicinarsi mai al ferro e specialmente l'intimidazione di Ibaka, costringe i madridisti in un'esibizione di floaters, che risultano essere le scelte più adatte.

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L'emozionante incipit di serata

Mateo sceglie di passare in quarta, se non battezzare Bolmaro e il Real sembra già in controllo. L'avvicendamento con Francisco, cambia la lettura difensiva e il francese, ispirato, segna 7 dei suoi 11 punti entro la prima sirena. Il Bayern chiude avanti 23-19.

Continuano le sportellate specialmente nel pitturato, e Brankovic dimostra mani notevoli, ma anche una difficile gestione del corpo nella metacampo difensiva che lo costringe a precoci problemi di falli. Il Bayern ha un roster lungo, e ancora senza Obst e Lucic, trova le risorse per alternarsi in testa con i 6 punti di Ibaka (rimarrano i soli del match), prima che salga in cattedra l'intellighenzia blancos.

I soliti sospetti

Chacho vista la situazione non favorevole, gira al largo e impatta il match con una tripla delle sue sulla sirena dei 24, Llull coglie l'"assist" del compagno e si mette al lavoro. 7 punti per chiudere il primo tempo e scavare un minimo, ma decisivo solco. Il Real non si guarderà più indietro.

Campazzo entra in scena nella ripresa e a suon di magate e "camerieri" in tuffo, allunga per due volte, con Hezonja a siglare la doppia cifra di vantaggio con 2 triple, su due difese pigre contro un tiratore con un range illimitato come il croato.

Il Bayern ha il merito di restare sempre in partita. Booker con la tripla e l'ormai consueto, step laterale di Weiler-Babb, riportano i tedeschi anche sul -4.

Special team

L'inizio del quarto finale necessità di quella leadership per evitare di trascinare una partita sui binari, fuori dal comodo tracciato. Non che Laso avesse dubbi, Mateo neppure, e in campo ci sono Chacho, Rudy e Sergio. La difesa del Real sale per deflection e intensità e si vola in contropiede. 1vs0 di Llull, una tripla di Rodriguez che chiude una transizione da lui stesso iniziata. A nulla vale un timeout di Laso. Due al ferro di Rodriguez e 5 di Llull in transizione, su ispirazione del Chacho stesso, portano Madrid a +18.

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Si chiude di fatto la contesa, con un Bayern battuto ma non domo, specialmente con Booker, oggi il più continuo dei suoi. Il Real è semplicemente più forte, oggi impressionante per controllo dei ritmi e dei momenti del match.

Protagonisti

Llull, 16 in meno di 20', tutti fondamentali per fiaccare la resistenza tedesca nel primo tempo e per annichilirla definitivamente nella ripresa. Rodriguez, 11 in 14', capita l'antifona (0/3 iniziale da 2) non commette praticamente più errori e chirurgicamente cuce la vittoria del Real insieme a Llull. Infine Poirier, 11+9 rimbalzi, una presenza difensiva in primis, perfetto per stazza e mobilità contro Ibaka in particolare, ex almeno per stasera non rimpianto.

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Poirier porta a scuola Ibaka

photocredit: euroleague.net; X Real Madrid

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