Tenerife-Malaga assegna oggi la Copa del Rey 2023. Un'altra edizione straordinaria che celebra giustamente la grandezza di un movimento che va ben oltre l'asse del "clàsico".

Sorpresa? Sì. Impensabile? Solo per chi non ha ben presenti i valori della Liga. Importante? Assolutamente, senza bisogno di scomodare termini come ricambio o rivoluzione.

Oggi Tenerife-Malaga assegna la Copa del Rey 2023 ed è giusto che sia così. Le due squadre, insieme ad una Penya che merita la massima stima e considerazione, hanno espresso i valori più alti di questa edizione: costanza di rendimento, spettacolarità ed efficacia. Più che meritato!

Si potrebbe entrare nel merito del "fracaso" di Barça e Real, lo faremo nei giorni a venire senza alcun dubbio, senza dimenticare che anche il Baskonia ha perso subito e male, mentre il Valencia è uscito per mano di una rivale di Eurolega.

Ecco, l'Eurolega... In una Copa con 4 squadre dal massimo torneo continentale e 2 dall'Eurocup, in finale ci vanno le 2 di BCL, oggi di pari valore se non superiore alla stessa EC. L'unica partita vinta da una squadra di Eurolega è arrivata proprio contro una squadra... di Eurolega.

Sia chiaro, non è questione di pagelle o classifiche effimere, il discorso abbraccia la Liga in generale: le squadre che in Spagna lottano per la treocessione farebbero i Playoff in carrozza in qualsiasi altro torneo europeo, quelle di valore sono almeno una dozzina di cui 5-6 notevoli. Tutto qui, in Copa si può perdere perchè si gioca contro rivali vere oltre che per le note difficoltà di un torneo particolare.

Tenerife arriva alla gara di oggi con un Vidorreta assai voglioso di levarsi di dosso la sindrome "da Poulidor", l'eterno frequentatore del podio del Tour che mai indossò la maglia gialla. Contro il Real sarebbe stato un classicissimo Poulidor-Anquetil, col secondo che vinceva sempre ed il primo ad essere più amato dal popolo, ma Txus oggi se la vede con l'amico fraterno Ibon Navarro, case vicine e tifo per l'Athletic: la nobiltà è già caduta oggi tocca ai sogni del popolo.

«Vorrei vincere io e poi abbracciarlo fraternamente» dice Txus, «Ha un valore straordinario questa finale senza Real e Barça per il movimento» conferma Ibon.

C'è grande orgoglio e parecchia consapevolezza: «Alla 1 e 30 di stanotte eravamo a tavola, nessuno ha dormito, siamo stanchi, siamo alla 7ma partita in 14 giorni, ma la voglia di competere può limitare queste difficoltà» continua il Coach di Tenerife.

«Abbiamo battuto Barça e Real ma non c'è spazio per rilassarsi. Va difeso il loro pick and roll, sappiamo cosa dobbiamo fare» prosegue l'allenatore di Malaga.

Il sole bacia il trofeo esposto nella terrazza del Marina de Badalona, arrivano Alberto Diaz e Jaime Fernandez che si abbracciano come è giusto che facciano due protagonisti di oggi che hanno condiviso la cavalcata eroica di Eurobasket sotto la guida di Sergio Scariolo.

Non possiamo non chiederlo a Jaime: «Voi oggi per la Copa, Sergio a Torino per la Coppa Italia, cosa tI ha dato il Coach di più significativo?».

«Tanto, tantissimo. Mi ha mandato un messaggio dopo la gran parta di due giorni fa complimentandosi. Lui prepara le gare come pochi, vai in campo e sai cosa devi fare alla perfezione. Mi sono trovato benissimo col suo sistema e tra l'altro qui Txus lo ha simile, copiandolo».

Sergio sarà sicuramente orgoglioso, questi sono ragazzi che vanno ben oltre le generazioni di campionissimi.

Il sole continua a baciare Copa e protagonisti, la luce è intensa ma si accompagna a quel velo di tristezza che sempre arriva nel giorno della finale, quando tutto si chiude e quando la dura legge dello sport manderà in paradiso qualcuno ed all'inferno qualcun altro, incurante di valori che vanno oltre il risultato.

Non finiremo mai di esserne convinti, il cammino vale ben più dell'approdo. Con un lacrima poco virtuale e molto abituale nel giorno del giudizio.

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