Dalla lotta furibonda il Baskonia emerge vincente: la Virtus scivola al decimo posto
Il Baskonia prevale 91-95 alla Segafredo Arena piegando la Virtus con un secondo tempo di altissimo livello e prendendosi così l'ottavo posto della classifica. Bologna, alla settima sconfitta consecutiva in Eurolega, chiude la sua stagione regolare in calando al decimo posto.
Ora i baschi voleranno a Belgrado per sfidare il Maccabi, mentre le vu nere torneranno sul durissimo campo del Sinan Erdem di Istanbul contro l'Efes in una gara da "dentro/fuori".
La partita
La Virtus parte meglio: fisica, determinata e soprattutto attenta in difesa. La retroguardia di casa concede pochissimo e i baschi rimangono vivi grazie a delle carambole. In un quarto solo tre triple segnate (2-1), per il resto è una partita che si gioca dentro l'area, tante sportellate e metro arbitrale che concede alle difese. Bologna non capitalizza un primo quarto sicuramente migliore e chiude avanti solo 22-21 dopo la tripla di Belinelli sulla sirena.
Howard, intanto, è scatenato: tripla e due giochi da tre punti consecutivi. La palla nell'attacco virtussino circola molto bene, arrivano le triple e tanti punti a referto, ma i baschi trovano altrettanti punti comodi attaccando presto e non trovando spesso opposizione dalla seconda linea difensiva. Ecco, dopo tanti tentativi, il break bianconero: Polonara e Lundberg sentono il momento e guidano il 51-38 di parziale, in un'atmosfera elettrica da playoffs. Moneke ne fa, di forza, sei di fila e tiene a galla i suoi. 53-44 all'intervallo.
Pronti, via e Howard riparte con un gioco da 4 punti: fenomenale (parziale di 0-10). Tutto ruota attorno ad Howard e il Baskonia, col suo talento e un pizzico di fortuna, torna a -3. La Virtus si riunisce, non si fa portare nella baraonda e torna sul +10, tornando a fare la partita. Saliscendi infinito: Bologna si intestardisce in post, sbaglia tanto e i baschi fanno a fette la difesa di casa in transizione. Addirittura +4 ospite, dopo le cavalcate di Miller-McIntyre. Ultimi minuti di quarto a ritmi folli: succede di tutto e alla fine la V riaccorcia fino al 74-75.
Momenti di confusione totale. La Virtus, in qualche modo, riesce a non far scappare la partita, ancora con l'energia di Polonara. Nel momento di equilibrio, Howard, di nuovo, fa ciò che vuole, segnando in ogni modo e riportando i suoi sul +7. Bologna, di resilienza e forza di sacrificio, torna sotto: finale punto a punto. Nella bolgia della Segafredo Arena il Baskonia resiste e vince una gara fondamentale 91-95.
Baskonia, un secondo tempo perfetto di corsa e lotta
Il primo tempo aveva visto una Virtus decisamente migliore, nel secondo invece i baschi hanno trovato la loro versione migliore. Aumentando la fisicità in difesa, concedendo meno canestri facili e quindi correndo il campo come piace fare a loro. Una valanga i punti trovati in transizione, soprattutto dal lestissimo Miller-McIntyre.
Fino alla metà del terzo quarto tutta la squadra si è aggrappata a Markus Howard, fenomeno assoluto di questa competizione. Impressionante la facilità con cui riesce a fare canestro in qualsiasi circostanza. 34 punti di talento totale per lui.
Poi, dopo le sue scariche, non sono più serviti i suoi servigi, mentre tutto il resto della squadra è salito di tono, muovendosi coralmente e con grande aggressività e decisione su ogni giocata. A far la differenza, in una gara in cui sono contati i dettagli, sono stati i 37 rimbalzi, per una squadra che di solito è abituata ad andare sotto proprio in quel fondamentale.
La prova di Miller-McIntyre (16+4+7) conferma la straordinaria stagione fatta. Poi lo zampino di Marinkovic, letale nei momenti più delicati, è stato decisivo. Baskonia ha grande talento sugli esterni e un reparto lunghi versatile, fisico, che sa fare a sportellate. Sono ingredienti di una squadra che in Eurolega farà sempre bene. Lo hanno dimostrato questa sera una volta di più bissando il trionfo di Madrid.
Virtus, quanta amarezza per questo decimo posto
Sette sconfitte consecutive in Eurolega e decimo posto alla fine della stagione regolare. Senza mezzi termini: c'è molto amarezza.
Le vu nere avevano giocato una pallacanestro celestiale, erano stati nei piani alti della competizione per mesi e non erano mai scesi così in basso in classifica. I play-in sono comunque raggiunti, ma nella posizione peggiore, quella che, onestamente, lascia poche possibilità di emergere.
Ma ora parliamo della partita; per le analisi stagionali ci sarà tempo. Un primo tempo ottimo in cui forse si è capitalizzato troppo poco per quello che si aveva costruito. Poi una seconda parte di gara in cui le vu nere sono state risucchiate nel tipo di partita che piace fare ai baschi e, in quella baraonda, non si sa mai quello che può succedere.
I 24 assist sono tantissimi, sintomo di una buona gara giocata, le 10 palle perse non sono un numero elevato. A fare la differenza sono stati i liberi: i baschi ne hanno conquistati di più e realizzati di più. In questo ping-pong di parziali e controparziali quei liberi hanno pesato tantissimo.
I singoli virtussini sono andati a sprazzi: Lundberg e Shengelia bene nel primo tempo, altri meglio nel secondo, con Polonara che è stata costante positiva. Forse ancora è mancato qualcosa in attacco da parte dei due playmaker, non nel loro miglior momento di forma.
La Virtus ha lottato, ha messo grandissima energia e voglia di vincere; davanti ha trovato un avversario in uno dei suoi migliori momenti di forma. Difficile capire cosa è mancato. Se ne riparlerà. Martedì c'è una gara in Turchia in cui provare ad andare oltre i propri limiti.