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Barça al tappeto in gara 2 contro una Malaga semplicemente perfetta. Ora si va al Carpena sull'1-1 per la terza sfida di domenica.

In una grande notte di basket europeo che si è sviluppata dalla Catalunya a Milano, come da Istanbul a Bonn, il Barça fa i conti con i Playoff più duri d'Europa.

Al secondo episodio della serie si è arrivati dopo una gara 1 dai due volti: catalani avanti molto bene nella prima parte, resilienza andalusa confermatissima e finale con brivido sino all'ultimo possesso, quando una rubata di Mirotic ha negato agli uomini di Ibon Navarro la possibile tripla del pareggio.

Non sono mancate le ormai abituali polemiche sull'arbitraggio, soprattutto relative ai 5 falli di Kendrick Perry, ma qui vogliamo ribadirlo ed è cosa valida a tutte le latitudini, che sia Spagna, Grecia, Italia o Turchia: basta, basta e basta!

La pallacanestro è un gioco splendido che si gioca ad un ritmo incredibile, vera e propria atletica giocata, ed arbitrarla è complicatissimo, molto più della maggior parte degli altri sport. Gli errori arbitrali arrivano e sono inevitabili, ma se si pensa che siano sempre e comunque figli di un disegno, allora è meglio non seguirla.

E gli addetti ai lavori sarebbe anche bene che si dessero una calmata, perchè il livello di guardia è ampiamente superato. Se poi un giorno ne sentissimo uno dichiarare di aver vinto una gara grazie ad errori a favore, allora daremmo retta a chi invece vive di lamentele e scusanti senza ammettere pressochè mai i propri errori, con quella cultura del "complimenti a loro però...".

Tornando al campo, che è di gran lunga molto meglio, il tabellone del Palau recita 79-88 ed allora è 1-1 nella serie che si trasferisce al Martin Carpena per l'episodio 3 in programma domenica alle 1830. E l'atmosfera dell'arena più calda di Spagna la immaginiamo già come indimenticabile.

LA GARA

Partenza choc per i catalani che si trovano sotto 1-14, mettendo a referto il primo canestro dal campo solo dopo 5'.

E' già tutto chiaro, c'è una squadra connessa ed una che invece va solo a sprazzi. 18-25 dopo 10', 37-40 al riposo lungo. Anche quando i blaugrana si fanno sotto e sorpassano, l'impressione è che gli andalusi abbiano in mano le sorti della gara. E quei momenti arrivano solo per fiammate firmate Kalinic e Laprovittola.

Dapprima Tyson Carter, una faccia d'angelo nello spirito di un killer spietato, poi Melvin Ejim ed infine la spallata definitiva arriva da David Kravish, straordinario nel parziale che chiude la gara.

Malaga tocca anche il + 18, dopodiché è solo un momento di pura accademia che riporta il Barça ad una distanza accettabile nella forma ma non certo nella sostanza.

LE CHIAVI

I rimbalzi, 36-30 per gi ospiti, le 14 perse degli uomini di Jasi e l'incapacità di tenere in 1vs1 degli stessi, parsi inconsistenti per almeno 30' su 40'.

Mirotic, 1/10 dal campo, Satoransky e Vesely, ovvero l'asse che dovrebbe trascinare la squadra, giocano una gara incredibilmente negativa, assenti prima mentalmente che tecnicamente.

La squadra di Coach Navarro è presente in tutte le fasi più complicate e sa trovare protagonisti diversi dimostrandosi sul pezzo come del resto già notato in gara 1.

MVP

Facile dire Tyson Carter, 19 con 7/14 al tiro, ma non si può tralasciare Melvin Ejim, autore di una tripla chiave e rimbalzista determinante (9), così come quel David Kravish che chiude la gara nell'ultimo periodo e dice 13+8 con soli due errori al tiro.

Poco, pochissimo da segnalare tra i catalani, se non i già menzionati Kalinic e Laprovittola. Comunque pochissima roba.

SALA STAMPA

Jasi ha idee chiarissime: «Siamo stati inconsistenti per quasi tutta la gara, abbiamo giocato solo alcuni sprazzi accettabili. E' il tempo di saper soffrire, nei Playoff è così».

Ibon Navarro, forse il Coach dell'anno nell'intera Europa, è tanto raggiante quanto deciso: «E' tutto parte del piano, non dobbiamo cambiare nulla. Andiamo a casa a continuare a giocare la nostra pallacanestro».

E' proprio così, il Martin Carpena canterà il classico “Ibon tiene un plan" ed al Barça toccherà cambiare marcia perchè altrimenti potrebbe calare anche un sipario assai difficile da rimuovere.

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