Serata di ventelli. L'Olimpia si arrende ad un Partizan prepotente e perfetto
Al Forum va in scena uno show di Brown e dei due Jones, tutti oltre quota 20. Il Partizan domina il secondo tempo e punisce Milano con 20 punti di scarto.
Nella 32ima sfida tra Messina e Obradovic (15-17 il parziale), il Partizan si prende la rivincita del match di Belgrado di due mesi fa e ribalta il confronto diretto con l'Olimpia. A Milano, il Partizan batte l'Olimpia 90-70.
La cronaca della partita
Se Partizan-Olimpia in Belgrado segnò un primo punto di svolta della stagione di Milano oggi la sfida assume un valore diametralmente diverso, tra due squadre ben più in salute.
Il morbido martedì contro l'Alba non è replicabile contro l'attuale Partizan che sta tentando di ributtarsi definitivamente nella mischia play-in o semplicemente perchè la sfida tra due leggende come Obradovic e Messina, non è mai un confronto banale.
L'intensità rende la partita da subito molto seria. Le squadre mostrano sequenze difensive esaltanti e gli attacchi hanno bisogno del talento individuale nel segnare tiri difficili per poter muovere con costanza il punteggio.
Bolmaro e Shields guidano il primo tempo meneghino. In attacco qualche palleggio di troppo, facilmente accettabili con percentuali perfette dal campo per l'argentino e con la capacità difensiva con cui mette pressione agli avversari. Shields non è da meno. 14 a testa e per il danese 4/5 da 3.
Il Partizan però non sta di certo a guardare. Sterling Brown è una risposta parziale ma evidente a cosa manchi all'Alba vista al Forum solo 48 ore fa. Il suo incipit apparecchia la tavola al padrone dell'attacco di Obradovic. Carlik Jones. Dominatore del pick and roll e dalla media. Gli ospiti restano a contatto.
I bianconeri sono avversario di livello. Il terzo quarto, recentemente terra di conquista milanese, è invece un climax di difficoltà. La difesa del Partizan alza ancora l'asticella allungandosi in un pressing sulla trequarti. Sarà una mossa importante. Milano ne soffre, non trova mai ritmo offensivo.
L'Olimpia non riesce a trovare canestri facili ma neanche costruzioni pulite. E anche il quintetto con Mirotic e Leday non trova soluzioni efficaci ed escluse poche fiammate, la coppia, forse più bella del mondo almeno in Euroleague, non riesce a lasciare il segno.
Ma se il terzo parziale arride agli ospiti il motivo principale ha nome e cognome. Sterling Brown. 13 nei 10' per arrivare a quota 20 con ancora un quarto da giocare. Esuberanza attaccando l'area, pericoloso da oltre l'arco e una metacampo difensiva di ottimo livello.
Il Partizan è un crescendo di agonismo e soprattutto nella metacampo difensiva si dimostra la squadra che maggiormente ha messo in difficoltà Milano, arrivando al cuore delle fonti di gioco biancorosse. I padroni di casa non trovano mai transizione e fluidità. La difesa allungata a trequarti accorcia i tempi dell'attacco milanese e toglie ritmo non permettendo mai di correre.
I serbi sono rapidi e aggressivi e anche nei cambi difensivi annullano i possibili mismatch. Di Brown abbiam già tessuto le lodi ma altrettanto visibile l'apporto delle coppia di Jones. Carlik segna a piacimento tra il mid-range e il ferro. Tyrique sempre pericolosamente sul filo delle emozioni, stasera è travolgente. Imbattibile sui cambi, supponente per intimidazione e sempre al posto giusto per farsi trovare pronto per attentare ai ferri del Forum sugli assist dell'omonimo.
Il Partizan scappa, Milano sente le fatiche. E sente anche il muro dell'energia dei ragazzi di Obradovic. La tripla di Mirotic accorcia sul -10 a 2'' dalla fine ma è l'ultimo anelito di reazione dell'Olimpia che appare per una volta inerme contro un avversario che ne doppia l'intensità. Finisce con un 10-0 di parziale negli ultimi 120 secondi che fissano il risultato sul -20 finale.
Un grande trio un grande Partizan
Tante assenze da entrambe le parti. Marinkovic, Bosnjakovic, Ntilikina e Washington pesano, ma finiscono per responsabilizzare altri esterni che di certo non erano già timidi prima. Carlik Jones pareggia il suo career-high a quota 24 a cui aggiunge 9 assist per un 37 totale di valutazione. Un rebus irrisolvibile per Milano stasera.
Al suo fianco Sterling Brown, che anche lui registra il suo massimo in Eurolega. 26 superando i 23 di una settimana fa contro il Pana. Indemoniato, offensivamente e difensivamente a cui aggiunge anche 7 rimbalzi.
Un giocatore che alla soglia dei 30 anni si sta imponendo al vertice dell'Euroleague. Una competizione che forse avrebbe potuto scegliere con un paio di anni di anticipo. Ma ora è qui e non è male ammirarlo.
Jones al quadrato. Se il talento di Carlik è spesso in mostra, non è sempre così per Tyrique. Il lungo, rispetto ai compagni, arriva ad un solo punto dalla migliore prestazione nella competizione con 22 punti frutto di una perfetta serata realizzativa (9/9 dal campo) e anche 7 rimbalzi.
Pur con la solita carica agonistica borderline è apprezzabilissimo il lavoro in scivolamento sui cambi. Oltre alla proverbiale dose di voli sopra il ferro tra schiacciate violentissime e stoppate e sporcature su tante conclusioni avversarie. Un trio oggettivamente che va elogiato per la grande serata balistica e statistica.
Tutta la difesa di Obradovic ha risposto presente, mostrando le potenzialità di una squadra molto atletica con tanti giocatori con caratteristiche simili fisicamente che ha dominato Milano, non di certo l'ultima della pista negli ultimi due mesi di competizione.
La serata dell'Olimpia
Verrebbe facile da dire da dimenticare. Un primo tempo comunque positivo. Bolmaro e Shields lasciano ben sperare, un vantaggio risicato ma ottenuto nonostante non si sia ancora vista la miglior versione.
Sembrano delle buone prospettive e invece la serata si complica. Mirotic chiuderà a quota 16 ma non riuscirà a trascinare la squadra, Leday non porta la solita carica e Bolmaro e Shields combinano per 2 punti dopo i 28 del primo tempo. Ma non è nei singoli ma in un secondo tempo di squadra lontano parente delle recenti performance.
Una componente di stanchezza fisica sicuramente che ha portato al crollo finale nel punteggio. Energia del Partizan chiaramente superiore. Ma stanchezza anche mentale per una Milano che non ha saputo trovare soluzioni alternative cadendo in vecchi difetti contro la difesa allungata del Partizan a togliere fosforo e secondi all'attacco. Le numerose assenze pesano anche in casa Olimpia che conclude la serata nera con una scavigliata nell'ultima azione per Nico Mannion.
Nulla è perduto e sarà importante assorbire tale colpo come fisiologico in questo girone che da Partizan andata e ritorno ha rimesso in carreggiata la stagione europea di Milano.