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Dopo dieci giornate di Liga, dopo venti partite in stagione, l'Unicaja ha violato l'imbattibilità del Real

L'Unicaja Malaga lo conferma a tutt'Europa: sono umani anche dalle parti del WiZink Center. I blancos incappano nel primo ko stagionale dopo due mesi e si fanno rimontare dai malagueni, inchinandosi per 99-93.

Real loses against Unicaja the first game - Eurodevotion

L'interessantissimo matinée di Liga nella classica analisi di Eurodevotion.

Il Real e la parvenza di ineluttabilità

Il Real Madrid comincia in modo perentorio, pronti via ed è subito un 9-0 blanco. I padroni di casa innestano dall'alba della gara il loro ritmo infernale e conducono le danze a suon di triple e aggressività.

Malaga sembra tutto che timorosa però, non si fa intimidire. Si sporca le mani e si butta nel match. Il primo a segnalare la vitalità riottosa degli ospiti è un attivissimo Danny Kravish, che innesca l'Unicaja, la quale seguirà con un 17-7 di grande orgoglio.

La squadra ospite si appropria così del vantaggio nel primo quarto, ma è ancora un successo acerbo.

Il Real nel secondo periodo torna a mostrare la sua faccia più perentoria, gioca con serietà e attitudine e recupera il musetto avanti. È il volto dell'autorità che le abbiamo sempre riconosciuto.

C'è spazio quindi anche per un brano di chachismo in purezza, Sergio Rodriguez prende in mano le merengues e concretizza la momentanea egemonia del Real. Il recupero e la bomba in successione, la capacità sopraffina di smistare il pallone, che sono personalità e follia del campione di Tenerife.

Quello di Madrid diventa quindi un parziale di 26-11 di puro imperialismo cestistico. Malaga ci riprova anche in chiusura di tempo, ma i padroni di casa sono sanguinari ed è il più classico triplazo di Rudy a firmare il vantaggio ben oltre la doppia cifra.

Anche l'inizio del terzo quarto sembra il viatico di un placido incedere madrileno, un avanzare lento e ineluttabile cui anche Malaga sarà in fondo chiamata a piegarsi.

Malaga e libertà

Il Real è magico a creare vantaggio, muove la difesa con una facilità disarmante. Trova il vantaggio, lo coltiva, lo mantiene, infine lo sfrutta. Sembra una macchina infernale.

Ma l'Unicaja è indomita, risponde ancora una volta. E cucina un 18-5 in chiusura di terzo quarto.

L'aggressività di Malaga non è mai mancata, né la sua presa emotiva sulla gara è mai stata in discussione anche nei momenti più difficili. E questo premia.

L'attenzione difensiva migliora, la sfrontatezza in attacco non era mai mancata e si vede tutta la forza dell'adesione collettiva al sistema costruito nel tempo dal genio di Ibon Navarro.

In più, Tyler Kalinosky comincia ad affacciarsi alla gara, nel mentre che il parziale andaluso si espande. La sua tripla con chilometri di spazio al secondo tentativo dopo il rimbalzo offensivo è simbolo di questa fase della gara.

Hezonja con due prodezze contiene i danni, ma si arriva all'ultima frazione con un assedio malagueno ormai in corso.

La transizione offensiva andalusa è fatta di grande convinzione e concretezza, sebbene il Real provi a stringere i denti e infili un paio di buone difese nella fase clou della gara.

L'Unicaja però resta imperterrita. Kravish è costante, sempre presente in tutti i momenti più positivi della sua squadra, Kalinosky è la vera è propria miccia impazzita. È proprio lui il fromboliere giustizialista che dal suo arco scocca la freccia che sancisce il pareggio a quota 81.

È però pochi giri di lancetta dopo Tyson Carter il tie-breaker, autore di una danza sinuosa sul perimetro, uno step-back di grande coraggio che segna un sorpasso che sarà definitivo. Ad accompagnarlo c'è ancora la presenza di Kravish, supremo nello scegliere e occupare i giusti spazi offensivi.

Il Real per una volta è manchevole in concretezza offensiva, si schianta nel finale contro la difesa ospite e, sulla fuga di Kameron Taylor, all'assalto in contropiede con un and-one definitivo, alza bandiera bianca.

Non esistono invincibili

Nello vita, quindi anche nello sport, non esistono invincibili. Forse questo Real ce l'aveva fatto un po' dimenticare. Ed è la ragione per cui questa sconfitta non è affatto un dramma.

Malaga è una delle squadre più meritevoli di considerazione d'Europa, oltre che formalmente seconda in classifica in Acb. Ha vinto con una rimonta pazza e mettendo in campo tutti i propri straordinari valori.

È in fondo benefico avere qualche doccia di umiltà in questa fase della stagione, per non arrivare satolli e imborghesiti ai momenti più difficili della stagione, dalla prospettiva del Real.

Oggi anche la diversità di urgenza tra le due contendenti ha favorito Malaga, e questo a volte può fare tutta la differenza del mondo. Perdere era un passo necessario e, questo sì, ineluttabile, ma potrà essere mattoncino tanto quanto le vittorie nella costruzione di una stagione di successo.

Photo credit: Real Madrid e Unicaja Basket X

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