10 cose che l'Eurolega dovrebbe fare oggi, senza esitare

Cosa si può cambiare sin da subito in Eurolega?

Il possibile approdo europeo della NBA, la scadenza delle licenze pluriennali alla fine della prossima stagione, le tematiche che riguardano la possibile ripresa delle gare in Israele, quelle che interessano invece le squadre russe, i rapporti con le leghe nazionali e le squadre nazionali stesse, l'espansione a 20 oppure 24 squadre.

Sono tantissime le questioni in ballo sul futuro di Eurolega e da quanto apprendiamo non è che ci sia una coesione di grande livello nel disegnare il futuro della manifestazione.

Nella torre di Babele delle riunioni in Quatre Camins ci sono chiaramente questioni della massima delicatezza ma il punto di partenza di ogni discussione è sempre e soltanto uno: il prodotto Eurolega non vende abbastanza e quindi per i club partecipanti non rende.

Inutile ritornare sulle ragioni storiche che hanno portato alla situazione attuale, in primis le troppe diversità tra i club fondatori e licenziatari pluriennali, spesso su pagine differenti di un libro che dovrebbe essere di unione ma che è in realtà divisivo come pochi altri ed in fondo è una questione che si riscontra anche ai piani diversi della politica dell'Unione. Tuttavia se veramente vi fosse la volontà e la determinazione di percorrere una strada virtuosa sin da subito ecco che basterebbero una serie di piccole cose che potrebbero portare a qualcosa di ben più grande di quanto si viva oggi.

Avendo personalmente amato come pochi altri questa manifestazione, tanto da aver creato un sito interamente dedicato nel settembre 2016, e avendo vissuto esperienze molto interessanti e formative in contatto con diversi protagonisti di questa lega in oltre 8 anni, mi permetto di elencare alcuni di quei provvedimenti, sicuramente quelli che ritengo prioritari oggi e che sarebbero realizzabili da subito.