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Scontro diretto all'Audi Dome tra Bayern Monaco e Virtus Bologna che vede uscire vincitori i padroni di casa: 91-84 il punteggio finale al termine di una gara guidata fin dalle battute iniziali.

Una vittoria che conferma l'ottimo periodo di forma dei bavaresi e, d'altro canto, il mese di gennaio tutt'altro che brillante delle vu nere.

La gara

Come detto, il Bayern prende le redini delle sfida fin dai minuti inziali e non le lascia fino alla sirena finale. Nel primo quarto i bavaresi trovano già la doppia cifra di vantaggio (17-7), per poi ribadirla anche nel secondo periodo (31-21).

La Virtus non lascia mai scappare la partita, ma non riesce mai nemmeno a riacciuffarla davvero. Si affaccia spesso fino al -5 o al -4, ma gli manca sempre qualcosa a livello di energia e di letture per mettere il muso avanti. Winston e Rubit, nelle rispettive aree di competenze, trovano costantemente la via del canestro. La Virtus riesce ad arrivare all'intervallo sul -5 grazie all'energia di Hackett.

Terzo quarto che conferma l'andamento del primo tempo: Bayern che scappa e Virtus che si riavvicina senza mai pareggiare il punteggio. In questo caso gli ospiti arrivano anche fino al -2 (49-47), ma dura poco: il parziale dopo 30 minuti è 66-55 e, per quello visto in campo, sembra improbabile una rimonta virtussina. Infatti il quarto periodo conferma il gap tra le due squadre fino al 91-84 finale.

Un'occhiata ai numeri. Ancora una volta la Virtus fatica pesantemente sotto le plance e cede nettamente a rimbalzo 37-28, raccogliendo anche 6 rimbalzi offensivi in meno che fanno tutta la differenza. Ed è esattamente quello il dato che fa la differenza perché altrimenti la Virtus tira meglio in tutte le statistiche e mette a referto un miglior rapporto assist/palle perse (16/13 v 9/13). Ma, a volte, i numeri contano il giusto, perché se si parla di energia e presenza in campo quella bavarese è stata nettamente superiore.

Il miglior Bayern Monaco della stagione

Quarta vittoria delle ultime cinque: sconfitta solo contro il Fener e vittorie contro Pana, Baskonia, Efes e ora Virtus. Questo è decisamente il momento migliore della squadra di Andrea Trinchieri. Inutile dire che li aspettavamo prima o poi a questo livello: sembra proprio che tutti i nuovi si siano finalmente allineati al pensiero del coach milanese e che ora il Bayern sia un monolite che si muove compatto e unito. Riuscendo a vincere e convincere anche senza giocatori importanti come Lucic, Obst e Sisko.

Il game-plan di Trinchieri è semplicemente perfetto. Sfruttare costantemente i mismatch a favore e poi muovere la palla sfruttando il vantaggio procurato. I vari Winston e Jaramaz battono costantemente dal palleggio Teodosic e da lì si generano tutti i buoni tiri bavaresi. C'è anche da dire che, battuto il serbo, spesso è mancata colpevolmente la seconda linea bolognese: cosa che ha facilitato non poco i padroni di casa.

Poi sotto canestro Rubit è stato impeccabile come spesso gli è successo in questi due anni sotto la direzione trinchieriana. E' giocatore intelligente, solido e dalla grande pulizia tecnica: ha portato a scuola molti dei lunghi Virtus. 18 punti, 3 rimbalzi e 21 di PIR.

Il grande lavoro di Trinchieri si vede nella costanza di rendimento a cui ha portato i suoi. Gillespie a inizio anno sembrava un corpo vagante in mezzo al campo; ora, nonostante i pochi punti segnati, è presenza fondamentale per l'energia e la presenza che sa dare sotto canestro. Winston, anche lui parso spaesato a inizio anno, ora ha ampiamente in mano le chiavi della squadra fungendo da perno essenziale. E la lista potrebbe essere lunga.

Questo è il Bayern da playoffs che conosciamo. L'ottavo posto è ancora molto lontano, ma con questa qualità in campo non è irraggiungibile. La gara della Fonteta di martedì prossimo dirà tanto di quelle che possono essere le ambizioni bavaresi.

Virtus, i problemi sono i soliti: addio playoffs?

Forse questa è la sconfitta che mette la pietra tombale sulle speranze playoffs della Virtus Bologna. Perché il Bayern Monaco è diretta concorrente e squadra, prima della palla a due, sotto in classifica ai bolognesi: eppure la differenza di organizzazione in campo è stata evidente.

La Virtus aveva dei problemi chiari qualche mese fa e li ha tutt'oggi: non averli risolti significa non aver fatto quei processi di meditazione e maturazione che altre squadre nel frattempo hanno fatto. Quei processi di sviluppo che sono fondamentali per salire di livello e per ambire alla post-season. Gli stessi processi che sono avvenuti in modo lampante nel Bayern Monaco e che li ha portati, di fatti, a crescere esponenzialmente di rendimento nelle scorse settimane.

Quali sono i problemi virtussini? Appunto, sempre i soliti. Un attacco che, se Milos Teodosic non è al massimo della forma - figuriamoci se proprio non è in campo -, è confusionario e farraginoso. Per essere ancora più chiari: senza il play serbo in campo, l'attacco bianconero costruisce poco o nulla. E da inizio anno si è fatto poco per migliorare questo particolare aspetto.

Poi le carenze strutturali nel reparto lunghi sono sempre più evidenti col passare del tempo. E lo si vede proprio perché gli altri reparti d'Europa sono cresciuti col passare del tempo (vedere a proposito proprio la partita di Gillespie al PalaDozza comparata con quella di oggi), mentre quello virtussino è rimasto fedele alle proprie debolezze. Con la consapevolezza, ormai chiara, che Jaiteh a questo livello possa essere ben poco efficace. Preoccupa, fra le altre cose, anche il rendimento ampiamento negativo dell'ultimo mese di Jordan Mickey.

Per il resto c'è poco da aggiungere. Solo che la squadra ha confermato un livello di salute fisica abbastanza scadente come si è visto lungo tutto il mese di gennaio. Peccato, proprio perché gennaio era il mese cruciale in cui si sarebbero già tirate un po' le somme e in cui si sarebbe intravisto il futuro della stagione.

Ad oggi il record dice 8-12 e, al netto del record stesso, l'impressione è che questa squadra non sia ancora pronta per fare i playoff. In ogni caso sarà interessante osservare come verrà affrontato il doppio turno di settimana prossima: vincere entrambe le partite lascerebbe la fiammella della speranza accesa. Ma serve un atteggiamento e una intensità decisamente diversi.

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