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Il Real continua la sua corsa, passeggiando su un Partizan, troppo morbido e mai veramente in partita. Al Wizink Center, i Blancos superano comodamente i ragazzi di Obradovic, interrompendone la striscia di 5 vittorie consecutive. 91-75 il finale per i padroni di casa.

Musa ispiratore

Dopo il successo di Belgrado contro la Stella Rossa, è l'altra sponda del Danubio a provare nell'impresa, ad oggi più unica che rara, di battere il Real. Real-Partizan, è anche la prima occasione per rivivere una serie tanto spettacolare quanto controversa, come quella che ad inizio maggio scorso ha consegnato il pass per le final four ai futuri campioni d'Europa.

La tavola è apparecchiata per una grande rivincita e l'inizio pare presagire l'ennesimo duello da decidere nel crunch time. Caboclo indica la strada e la chiave tattica. Allargare il campo e costringere Tavares ad inseguire. Penetrazione su close-out del capoverdiano prima e tripla poi, bell'avvio per il brasiliano. Il Real ha innumerevoli risorse e dal mazzo, emerge la figura di Dzanan Musa.

Il bosniaco è semplicemente perfetto, apre con 7 punti consecutivi il match e ne segna 11 dei primi 14 del Real. La difesa bianconera prova a limitarlo raddoppiandolo e Musa legge benissimo, riapre sempre con tempi perfetti, sfruttando il facile bersaglio di Tavares nello short roll. Tanti tocchi veloci, e triple comode per Causeur e Campazzo. Real alla prima sirena sul 26-19.

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World basketball day celebrato al meglio

Chacho Real

Sarebbe tempo di second unit e se entrano Hezonja, Llull, Poirier e Rodriguez, è difficile anche usare degli eufemismi. Chacho invita i presenti al Wizink al personale clinic dal titolo "come dominare le partite senza segnare un punto" e in meno di un minuto smazza due assist. Sotto le gambe per Hezonja e un lancio tutto campo per il solito Musa, che esce sul 33-19 dopo 11', con 16 punti e il 100% dal campo.

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I Blancos capiscono che non è il Partizan che tanto li ha fatti soffrire nella scorsa primavera, e ogni rimbalzo difensivo o ogni palla persa, sono il motore per correre in transizione. Il proverbiale alley-oop per Poirier e l'ancora più puntuale tripla di Llull allargano la forbice alla doppia cifra.

Sergio Rodriguez chiuderà il quarto con 7 assist, il Real avanti di 12 e una sensazione di esser lontano dal massimo sforzo.

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Chacho to Poirier

Irriconoscibile Partizan, Irreprensibile Real

La partita è tutta qui. Il terzo quarto si apre con una corale del Real che arriva a toccare anche il +27, sulle ali del solito Musa, grazie ad un parziale di 6 punti consecutivi del sempre più solido N'Diaye, e a una schiacciata di Poirier, ancora imbeccato dal solito sospetto Chacho. C'è tempo anche per lo stesso Poirier di sbagliare il quarto alley-oop in maniera sfortunata e assurda, per negare la doppia cifra negli assist all'ex Milano.

Nota di colore, l'antisportivo con una notevole botta in faccia di Leday su Causeur. Attimo di tensione visto i trascorsi, prontamente sedato dai giocatori stessi, per questa volta inappuntabili, visto sia punteggio che oscuro passato recente.

Il Partizan incappa nella più classica delle serate no, e in casa di questo Madrid, probabilmente i rimpianti sono anche inferiori. Sperando che Obradovic non legga questa considerazione. Real che sembra non possa migliorare, perché meglio di così pare onestamente difficile giocare, specialmente contro una squadra come quella serba, che era in gas e ci si aspettava altamente motivata.

Ultima segnalazione per la difesa Real. Forse poco celebrata e visibile, messa in ombra dall'altra scintillante metacampo. Deflection, fisicità, pressione e mestiere, tipico dei Merengues, sono gli ingredienti fondamentali e da non sottovalutare, per dare ritmo all'attacco semplicemente più dominante d'Europa.

Protagonisti

Dzanan Musa, 23 punti, con un solo errore dal campo e un atteggiamento calmo ma famelico, che forse ancora non si era visto in questa stagione. Chacho, 0 punti ma 9 assist, uno più magico dell'altro e anche la "milestones" delle 300 steals in EL. E Poirier ed Hezonja, 14 a testa, in un'alternanza armonica di quella orchestra perfetta che è il Real Madrid allo stato attuale.

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Vedere Obradovic più sconsolato che arrabbiato dice tutto del Partizan di nottata. Troppo brutto per esser vero, troppo piatto per poterlo considerare il vero Partizan. "You always say yes, but you don't react" dell'ultimo time-out riassume la partita bianconera. Solito Caboclo da 18 e 4/7 da 3 e un buon Vukcevic (nonostante l'inutile espulsione finale per proteste) da 12, nella gara da ex.

Kaminsky 1 minuto e molto male, male Leday, Nunnally e Dozier e Punter, non prende il palcoscenico, come ci si poteva immaginare. Lato positivo? Si torna alla Stark Arena e siam sicuri, vedremo poche altre volte un Partizan così.

photocredit: X Real Madrid Baloncesto

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