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A Kaunas la Virtus incappa nella partita che a marzo gli abbiamo visto fare più volte: primo tempo brillante e incoraggiante, poi un calo abbastanza netto nel secondo e sconfitta. Lo Zalgiris resiste prima, poi si fa trascinare dall'energia del proprio pubblico e strappa un'altra vittoria casalinga.

Continua il periodo difficile di Bologna che incappa in un'altra sconfitta, la terza consecutiva in Eurolega, a cui si aggiunge quella patita domenica in campionato contro Pesaro.

La partita

Dobric e Zizic in quintetto. Partita che inizia tutto intorno al tiro dall'arco: il fondamentale in cui i lituani eccellono. L'ala piccola serba riparte in quintetto alla grande, con tre triple consecutive; dall'altra parte Giedraitis colpisce da fuori, Birutis in area. La Virtus prende fiducia, alza l'energia, muove bene la palla, poi sbaglia qualche tripla che poteva dare un margine di vantaggio. Le vu nere provano a correre, sapendo che l'attacco a difesa schierata potrebbe essere un problema. E' 22-22 dopo 10'.

L'ex Treviso Dimsa scuote la retina - sa farlo molto bene - ed è +4 lituano. Così come Dobric, Abass entra e impatta la gara splendidamente: con giocate vincenti e agonismo da vendere in aggiunta. Anche Lomazs entra in partita e dà il suo contributo. In difesa ancora qualche difficoltà a difendere sul perimetro con lo Zalgiris che ottiene tanto dalle penetrazioni di Sumner in un pick&roll che fa male a Bologna. Ritmo e intensità alti, equilibrio diffuso. Banchi disegna alla grande gli ultimi secondi a disposizione: 43-49 Virtus dopo 20'. Attacco nel primo tempo perfetto, quello bianconero.

Kaunas riparte forte, la Virtus con uno dei suoi terzi quarti complessi. Parziale di 10-2 e grandi difficoltà offensive per le vu nere. Zalgiris in transagonistica, Bologna spaesata: 58-51. La Virtus reagisce con Shengelia, la sua tripla e le sue sportellate, e ritrova così in fretta la partita, senza farla scappare. Le vu nere, con sacrificio e forza di spirito, tornano avanti. Ma Sumner e Hayes incidono ancora la partita e fanno 68-63 per i verdi, prima del quarto finale.

Gli stessi due continuano a fare malissimo: Hayes difende da fenomeno e in attacco è allo stesso modo presente. La Virtus non ha trova più la brillantezza e la lucidità del primo tempo, mentre Kaunas continua a essere in fiducia e si porta su un consistente +10. La partita sembra sfuggita di mano, e coach Banchi rimedia anche l'espulsione. Lomazs tiene a galla la Segafredo, ma gli episodi vanno in senso opposto rispetto alle vu nere. Lo Zalgiris allora può anche straripare, dilagare e chiudere 96-81 sulle ali dell'entusiasmo.

Hayes, Sumner, Giedraitis

Un primo tempo non perfetto, ma chiuso praticamente a contatto. Poi lo Zalgiris è stato impeccabile nel continuare il proprio chiarissimo gameplan e a cavalcare una condizione fisica e mentale - anche grazie alla spinta di tutta la Zalgirio Arena - nettamente migliore e superiore a quella virtussina.

12 triple e 50% dall'arco, 19 assist e un ottimo 24/27 ai liberi. Non servono Smits (fuori dai 12), né Manek né Ulanovas. E questo la dice lunga sullo straordinario lavoro che Trinchieri sta facendo in Lituania.

Evans (14) è letale nei momenti opportuni - in pochi sanno decidere come lui i frangenti in cui colpire. Giedraitis è prezioso in attacco e superlativo in difesa. Poi Sumner (16) gioca una delle sue migliori prove in verde, mostrando tutta la sua apertura alare sia in fase di chiusura a canestro che di protezione del proprio cono difensivo.

Poi, Hayes, anche oltre i numeri (13+6), realizza una prova dominante, togliendo completamente l'area a Bologna. In più protegge il ferro, intimidisce, corregge gli errori dei compagni in attacco. La sua prepotenza e la sua energia hanno cambiato la partita e indirizzato il secondo tempo.

La Virtus si ripete di nuovo: cosa non sta funzionando?

49 punti segnati nel primo tempo, 32 nel secondo. L'immagine di quello che la Virtus sta vivendo in questo marzo difficile. E' una situazione ricorrente e qualcosa vorrà dire; bisogna capire cosa.

Oggi sicuramente sono pesate le assenze di due elementi-chiave come Hackett e Cordinier, ma la tendenza va ben oltre questi due giocatori indisponibili. La risposta può essere nello sforzo fisico che la squadra sta dovendo fare: uno sforzo fisico in cui molto spesso sono sempre gli stessi interpreti ad affrontare le due competizioni. Alla lunga le energie vengono meno e non durano per 40 minuti. ll girone di ritorno della Virtus racconta un po' lo scenario che abbiamo ora descritto.

Anche l'espulsione di Banchi, aldilà di un arbitraggio che si può definire quantomeno discutibile, racconta di un nervosismo per una squadra che fatica a fare quello che vuole per tutto l'arco della partita.

Non basta l'aver trovato la miglior gara dell'anno, con margine, di Rihards Lomazs che segna 18 punti in 15 minuti, mostrando tutta la pericolosità che può avere dall'arco. Bene anche Dobric prima e Abass dopo ad aprire il campo, ma poi la poca pericolosità in area è stato un limite troppo invasivo. I lituani quell'area l'hanno chiusa benissimo, sfruttando la serata straripante di Hayes. Ma, costretta a tirare tanto da fuori, la Segafredo è partita forte in quel fondamentale, per poi calare (stanchezza nelle gambe? triple costruite peggio? entrambe le cose insieme) e finire le soluzioni offensive.

Belinelli e Lundberg non riescono ad entrare mai in partita; i lunghi, Shengelia a parte, non incidono mai. Senza la dimensione interna, fondamentale per una squadra che ha due lunghi come Shengelia e Mickey, è dura vincere una partita contro la migliore squadra dall'arco.

I segnali non sono dei migliori. La squadra è in riserva, ma le gare sono una più importante dell'altra. La possibilità di scivolare in classifica e finire nella parte sbagliata del play-in è molto alta. Serve compattarsi, ritrovare fiducia, capire a quali partite dare più importanza.

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