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Sergio Scariolo è al centro di voci che si moltiplicano riguardo il proprio futuro, tra un contratto con la Virtus ed uno con la nazionale spagnola, entrambi sino al 2024, ed un'eventuale avventura madridista.

Il weekend di Copa del Rey celebrato a Badalona in questi giorni ha avuto un protagonista tanto inatteso quanto importante.

Il nome di Sergio Scariolo è rimbalzato più e più volte tra la sala stampa ed i corridoi del Palau Municipal d'Esports, ancora più forte dopo la prematura eliminazione del Real Madrid in semifinale contro quella Malaga poi laureatasi campione.

Sull'asse immaginariamente creatosi tra la stampa spagnola e quella italiana si sono rincorse voci di un possibile approdo sulla panchina del club più importante del mondo per il 61enne Coach bresciano, nel frattempo impegnato nelle finali di Coppa Italia chiusesi con la sorprendente sconfitta contro la Leonessa.

Proviamo a capire cosa potrebbe succedere.

I dati di fatto sono tre: il primo è un contratto con la Virtus valido sino al giugno 2024, il secondo è quello dell'accordo con la FEB (federazione spagnola) per guidare la "selecciòn" fino alle Olimpiadi di Parigi dello stesso anno ed il terzo è l'esistenza di una clausola in Spagna, che ad oggi non pare più valida, per cui non si può allenare un club di Liga e la nazionale contemporaneamente.

Perchè scriviamo della clausola aggiungendo quel "ad oggi non pare più valida"? A quanto ci risulta e come ci confermano nostre fonti iberiche c'è stato un accordo di oltre un anno fa tra allenatori ed ACB che avrebbe aperto alla possibilità che, nel momento in cui si negozi un arrivo su una panchina di Liga, si possa essere anche selezionatore della squadra nazionale, modificando quanto vigente in passato. E' una possibilità che potrebbe aprire a scenari differenti ed è almeno curioso che non vi sia stata un'ufficiale comunicazione a riguardo.

Sino a qui le certezze contrattuali.

Andando oltre ci troviamo d'accordo con quanto detto da Jorge Garbajosa, presidente federale spagnolo, nell'intervista rilasciata a EFE, agenzia castigliana, quando sostiene che «ogni volta che Real o Barça perdono cominciano le speculazioni sulle rispettive panchine».

Aggiunge, l'ex trevigiano oggi a capo del basket iberico: «Ho una relazione personale forte con Sergio, uno dei più grandi allenatori del mondo. Ad oggi non ho nulla di cui preoccuparmi, se ci sarà qualcosa da discutere ne parleremo, come abbiamo fatto in occasione della sua firma con Toronto, quando serviva una soluzione fantasiosa che facesse contenti tutti. Se arriverà il momento, lo faremo».

Infine, alla domanda se resterebbe stupito dal fatto che un allenatore della nazionale lasciasse quel ruolo a favore della panchina madrilena, Garbajosa è dato altrettanto chiaro: «Parliamo di ipotesi che ad oggi non sono tanto reali. Abbiamo ben chiaro che Sergio è l'allenatore della Spagna e che vogliamo lo sia ancora a lungo. Mi risulta che sia molto contento del suo ruolo. E' una persona molto esigente che ha trovato un posto che lo è altrettanto. Sono molto tranquillo a riguardo».

Ora tutto è ovviamente dipendente dalla stagione Virtus e dalle scelte del stesso Coach, nonchè da quanto può succedere a Madrid.

Nella capitale iberica la posizione di Chus Mateo è costantemente in bilico, non tanto per i risultati, quanto per l'anomalia del suo passaggio da assistente a capo allenatore la scorsa estate. Il problema di salute di Laso, risoltosi in pochissimi giorni e rivelatosi assolutamente non di impedimento alla prosecuzione della carriera in panchina, è stato interpretato dalla "casa blanca" come una situazione che non potesse far sì che il Coach vitoriano proseguisse nel suo lavoro.

La separazione dalla leggenda, dall'uomo che ha vinto come nessun altro nel nuovo millennio, ha portato alla promozione di Mateo che ha prontamente risposto col titolo di Liga conquistato con Laso a bordo campo e con la Supercopa sollevata a settembre a Siviglia. Ora è arrivata questa sconfitta con Malaga che ha riaperto discorsi che però vi possiamo garantire, per esperienza vissuta in Spagna, sono sempre continuati prendendo forza alla minima difficoltà dei "blancos".

Altrettanto possiamo assicurare come Chus Mateo abbia sempre dimostrato un encomiabile equilibrio con grande intelligenza e capacità di gestire il momento, che in fondo ha sempre saputo sarebbe stato come poi si è rivelato. Non andrebbe nemmeno trascurato il fatto che, dopo la Supercopa vinta, la sua squadra si trovi comunque in testa alla Liga e seconda in Eurolega, indipendentemente dalla sconfitta di Badalona, pesante ma tale come ogni caduta madridista.

Particolare, infine, il fatto che proprio lo stesso Mateo sia stato a lungo assistente di Scariolo sia a Malaga che con la nazionale. E tra le curiosità non va dimenticato come, in occasione della trasferta della sua Virtus a Madrid, il Wizink Center abbia regalato al Coach italiano una splendida "standing ovation", meritatissimo frutto del trionfo estivo con la nazionale, senza dimenticare che a fine dello scorso millennio lo stesso allenatore già sedette sul pino madridista.

Oggi ci pare prematura ogni considerazione sul futuro ed il lavoro bolognese di Sergio Scariolo prosegue con l'intensità e la cura di sempre, al pari delle difficoltà avute durante la stagione che non sono state poche per una squadra che ha affrontato l'Eurolega da "rookie", fattore che ha caratterizzato anche alcuni movimenti estivi sul mercato che si potevano pensare di peso maggiore.

E' poi chiarissimo che nel valzer di panchine che vi sarà tra primavera ed estate riguardo i club di punta della competizione europea è scontato che il nome di Sergio Scariolo sia uno dei più gettonati: non potrebbe essere altrimenti trattandosi di un'eccellenza assoluta.

E la Virtus in tutto ciò? Il club bolognese è tranquillo a riguardo e dopo la delusione di Coppa Italia concentra tutte le sue forze sulla lotta per i Playoff di Eurolega, sebbene assai complicata ed ancor più dopo l'infortunio che ha tolto dai giochi Isaia Cordinier. Poi si penserà alla corsa al titolo italiano. Chiaramente molto del futuro bianconero sul mercato e come conduzione tecnica dipenderà dalla prossima presenza o meno in Eurolega, che essa arrivi tramite la qualificazione Playoff oppure tramite "wild card" o comunque allargamento della competizione. Per quanto è nelle nostre informazioni al momento saremmo molto stupiti nel non vedere le V nere al via della prossima edizione del massimo trofeo continentale ma vale sempre mantenere un po' di prudenza sino alle ufficialità.

Certamente il progetto Segafredo prosegue a tutto tondo, ivi comprese una squadra femminile competitiva e la costruzione di una nuova arena che è sempre all'ordine del giorno con incontri che si susseguono con le autorità competenti. Non va purtroppo dimenticato come in Italia si debbano affrontare tematiche legate alla burocrazia di cui si conoscono bene le lungaggini.

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