Intensità, difesa e Nunn: Il Panathinaikos rimonta e stacca il Fenerbahce
La squadra di Ataman supera i turchi in un spareggio nel trambusto della corsa playoffs. Panathinaikos-Fenerbahce finisce 74-63. I Greens si issano al terzo posto e salutano con favore la sosta per ritrovare Sloukas e la piena condizione di diversi acciaccati.
Fenerbahce a 1000 Calathes 2000
Ad Oaka ci sono le solite 17mila e rotte presenze a supporto del Pana. A mancare è ancora una volta Sloukas, mentre sono della partita in extremis, Lessort (praticamente senza allenamenti) ed Hernangomez. Bello anche il tributo a Jasi, leggenda del club, con cui ha vinto l'Eurolega 2009.
A partire forte sono gli ospiti, che infilano un 17-2 di parziale, orchestrato dal miglior assistman all time di Eurolega, e questo lo sapevamo già, Nick Calathes, che scollina quota 2000. Le percentuali, specialmente dall'arco sono disastrose, ma il pick and roll del greco di Florida, rimane un rebus per la molle difesa ateniese. I ragazzi di coach Jasi, sfruttano anche il solito ingresso prorompente di Motley, e con l'alto basso dell'ex Kuban per Hayes-Davis, arrivano al +12 massimo vantaggio ospite.
Vildoza, prova a dare linfa alle offensive greche ma ottiene più confusione che altro. Una delle due sole triple della partita del Pana, porta proprio la sua firma, dopo un'azione rocambolesca, con tre triple tentate dell'argentino e due rimbalzi offensivi, grande fattore per tutta la gara (13-7 per il Pana a fine gara).
Questa vittoria Nunn s'ha da fare
Come già successo nel principato, il Fener inizia bene ma va spegnendosi. L'attacco fluido e positivo del primo quarto, inizia a balbettare e quando si creano buoni tiri sono le percentuali a latitare (bilancio da Uisp da 3, 16% Pana su 12 tentativi, 22% Fener su 22 tentativi).
Il Pana rimasto in agguato, trova la scintilla da Kalaitzakis, quasi un Carneade nel roster stellare costruito in estate, sempre più importante negli equilibri attuali. Il greco entra è visibilmente alza ll'intensità difensiva.
La difesa dei verdi, cambia sensibilmente e arrivano anche canestri facili da palla recuperata. 4 punti per iniziare del gemello ex Lietkabelis, fino alla rimonta e fuga di fine primo tempo, cavalcando un parziale di 11-0, propiziato anche dall'antisportivo di Sanli, da cui scaturiscono 5 punti, tra liberi di Lessort e gioco da 3 punti di un ottimo Grant. A chiudere, come per iniziare ancora Kalaitzaikis che sfrutta l'ennesima rubata per stampare il 38-30 dopo 20'.
La ripresa svela il piano di Ataman. Da Micic/Larkin a Nunn. L'ex Miami viene investito di praticamente qualsiasi responsabilità offensiva, cercando isolamenti o pick and roll nel quale scegliere il cambio adatto per esser attaccato. Nunn non pecca di timidezza, e sarà il miglior realizzatore, 23 punti di cui 19 nella ripresa, anche se con percentuali rivedibili. Soprattutto 25 tiri tentati, sui 63 totali di squadra. A tutto aggiunge la giocata difensiva più inaspettata e decisiva, stoppando Calathes nel tentativo finale di rimonta ospite. Manifesto di un secondo tempo da protagonista.
Il Pana vola anche a +15 e il Fener non riesce a tornare mai davvero in partita. Ultimo sussulto con l'ingresso di Madar, che con un paio di giochi a due con Motley (16 finali) riporta i turchi fino al -5, prima che il solito Nunn e un chirurgico Mitoglou chiudano definitivamente la contesa.
I protagonisti
Ovviamente Nunn, 23 punti, un repertorio infinito di soluzioni tra mid-range e floaters, nonostante un'efficienza non ottimale. Ataman gli ha chiesto responsabilità, non si è tirato indietro. Grant, forse la vera chiave tattica di questo Pana. Il leader difensivo, un John Brown del backcourt, mani veloci, gambe per tenere chiunque e anche una gestione dei possessi offensiva molto efficace. Panagiotis Kalaitzakis, il reduce dei due gemelli, non ha tentato la carta NBA e ora sta trovando i suoi spazi con intelligenza e intensità. Non sarà sempre così, ma sta riuscendo a portare sempre il suo mattoncino. Il solito Lessort, 13+8 rimbalzi, dopo una settimana passata praticamente mai sul parquet. Non difetta il suo contributo, di atletismo e attività. Juancho Hernangomez, non in copertina, ma sbaglia poco e ha un irreale +27 di plus/minus nonostante i soli 5 punti (ma 8 rimbalzi e 3 rubate).
In casa Fener, Calathes, supera quota 2000, dirige ottimamente l'inizio di match, si spegne andando avanti col match, ma ancora nel terzo quarto sembra il più ispirato. Biberovic, 12, tanti minuti e forse il più costante in attacco, Motley, 16, presenza costante ma altrettanto sembra vittima delle solite ingenuità (falli in attacco banalissimi e identici). Madar, quasi come mossa della disperazione nel finale, dà una buona spinta, nel quintetto con tre point guard (con Wilbekin e Calathes) che potrebbe esser riproposto come alternativa.
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