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Quarta squadra spagnola affrontata di fila e quarta vittoria per il Fenerbahce di Jasikevicius che vince anche contro il Barça, seppur rischiando più del dovuto. I turchi dominano nel primo tempo, poi subiscono la rimonta blaugrana nel terzo quarto, ma hanno la forza di reagire e di allungare nuovamente nel finale.

Alla Ulker Sports Arena finisce 88-74.

La partita

Il Fenerbahce fa capire fin da subito che sarà una sfida dura e fisica, in stile playoff. Questo penalizza il Barça, il cui approccio alla partita è stato troppo morbido. I catalani infatti subiscono tremendamente la fisicità degli avversari, tanto in attacco quanto in difesa. I turchi, oltre a mettere grande durezza sul parquet, fanno valere anche il loro infinito talento offensivo contro cui i blaugrana possono fare ben poco. Dopo 10' i gialloblu conducono già di dodici punti: 23-11.

Il Barcellona sembra essersi già arreso, almeno questo è quello che comunica il linguaggio del corpo dei suoi giocatori, che appaiono statici in difesa e molli in attacco, dove vengono letteralmente mangiati dall'intensità del Fenerbahce, che non cala mai. I padroni di casa dilagano e toccano i 25 punti di vantaggio sul 40-15. Il Barça ormai è uscito completamente dalla partita, anche quando riesce a costruire un buon tiro non lo segna mai. Brizuela in chiusura di secondo quarto dà una piccola scossa realizzando due triple consecutive, ma la sostanza non cambia. Alla Ulker Arena c'è una sola squadra in campo.

fenerbahce

Il Fener torna in campo troppo rilassato, mentre il Barça ha tutto un altro atteggiamento rispetto al primo tempo. Brizuela continua a essere l'uomo che ci crede di più, e adesso i compagni lo seguono. Dall'altra parte i turchi sembrano aver perso ogni certezza, la loro intensità è calata notevolmente e di conseguenza niente funziona come prima. Possesso dopo possesso i blaugrana limano sempre di più lo svantaggio. Laprovittola, invisibile tutta la sera, si accende improvvisamente e manda a segno tre triple consecutive riaprendo definitivamente la sfida. Alla fine del terzo quarto il Barça è ancora dietro, ma solo di cinque lunghezze: 62-57.

L'atmosfera si scalda, il ritmo sale. Ora c'è una partita. I blaugrana tornano a un solo possesso, ma mancano l'aggancio. Poi, presi dalla troppa foga, commettono due ingenuità: Grimau si prende un tecnico e Kalinic commette un antisportivo. Il Fenerbahce può respirare. Un break tutto firmato Wilbekin dà nuovamente la doppia cifra di vantaggio ai turchi, che sembrano essere tornati in controllo. Il Barça, infatti, non ha le forze per provare a cambiare un'altra volta l'inerzia della partita e i gialloblu volano di nuovo via, questa volta definitivamente.

Terzo quarto a parte, è un Fenerbahce straripante

Il Fenerbahce è in uno stato di forma clamoroso. Lo dicono i risultati e i numeri impressionanti delle ultime uscite, ma soprattutto lo si vede in campo. Lo si vede dalla consapevolezza con cui affronta le partite, qualunque sia l'avversario. Il talento dei giocatori unito all'intensità e alla durezza che chiede Jasikevicius sono una combo devastante, che mette in difficoltà qualsiasi squadra.

È vero che oggi, almeno nel primo tempo, il Barça non ha mai opposto resistenza e per i gialloblu è stato tutto troppo semplice, ma il merito è anche il loro che sono scesi in campo come meglio non avrebbero potuto, tagliando subito i catalani fuori dalla partita.

Il terzo quarto rimane inspiegabile, ma la reazione successiva dimostra quanto la squadra sia in salute. Molti, dopo aver sprecato un vantaggio di 25 punti, sarebbero crollati e avrebbero perso la partita. Il Fener, invece, non solo è rimasto in piedi, ma è anche stato capace di riportare l'inerzia dalla propria parte per poi vincere in scioltezza.

Barça, quel primo tempo è inspiegabile

Abbiamo parlato dell'ottimo momento che sta vivendo il Fenerbahce, ma questo non giustifica minimamente il pessimo primo tempo del Barcellona. La seconda forza del campionato, stando alla classifica attuale, non può approcciare in quel modo una partita contro un avversario diretto. E soprattutto, non può subire passivamente per venti minuti, senza mai provare a reagire.

È vero che i blaugrana sono meno fisici della squadra di Jasikevicius, e il lituano puntando su questo aspetto ha messo in grossa difficoltà il Barça, ma arrendersi senza provare a lottare non può essere un'opzione. Subire la fisicità di Motley e Hayes-Davis è comprensibile. Concedere una miriade di tiri aperti e non muoversi in difesa non lo è.

Una minima reazione nel secondo tempo era d'obbligo e il Barça ha fatto anche di più di quello che ci si poteva aspettare. Poi, per vincere, sarebbe servito uno step ulteriore, ma compierlo contro questo Fenerbahce oggi è veramente difficile. Perlomeno i blaugrana hanno dimostrato di non essere la squadra arrendevole del primo tempo e hanno evitato la batosta. Questo, psicologicamente, può aiutare molto, visto che tra 48 ore dovranno affrontare il Panathinaikos ad OAKA.

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