Il Barça timbra il cartellino ed espugna Granada
Vittoria d'ufficio per il Barça di Jasi, i blaugrana si sbarazzano di un combattivo Granada
L'Andalusia sorride al Barça che, in questo turno infrasettimanale, ha la meglio sulla truppa di Pablo Pin.
La differenza di forze in campo è evidente, ma le squadre lo stesso non hanno mancato di mettersi in difficoltà a vicenda. I blaugrana hanno saputo conservare nel corso della sfida l'eredità costruita in un perentorio primo quarto e, con quella, dopo il trionfo nel clàsico, sono riusciti anche a preservare il primato in graduatoria.
Del successo per 70-55 che ha contraddistinto la sfida della Jornada 28 parliamo in un'analisi puntuale in pieno stile Eurodevotion.
Il primo quarto catalano, la reazione andalusa
La gara ha preso in fretta i binari catalani, l'attacco blaugrana procede senza intoppi e con agio, la difesa inibisce i mezzi mediocri del Granada. I padroni di casa, abituati a viaggiare al secondo pace della Acb, vengono costretti ad attaccare sempre a metà campo, contro una fisicità decisamente sproporzionata alle loro forze.
Per 8' l'unico canestro del Granada è un tiro estemporaneo scagliato dalla lunga da Renfroe, il che rende chiaro quanta difficoltà ci fosse per gli andalusi semplicemente nell'inquadrare il ferro...
Insomma, da questa situazione, qualche spunto di Kuric, un attacco che riesce a trovare sbocchi senza troppa fatica, ed ecco spiegato il 22-7 che battezza la gara.
E' Luis Costa a tentare di prendere un po' in mano la vena offensiva del Granada, con un paio di iniziative in chiusura di quarto, che poi continuerà a proporre anche all'inizio dei secondi 10', momento in cui gli andalusi hanno provato a mettere in piedi una reazione più che credibile.
La difesa viene allargata a tutto campo, con una pressione estesa che mette fretta e disorientamento ai portatori di palla catalani. L'opera viene completata con una zona-press schierata da Pablo Pin, uno che è un vero e proprio stratega del settore, (una 3-2 con grande proiezione verso la metà campo e adattamento con il lungo che si stacca e segue il pariruolo in caso di pick and roll) così il gioco catalano entra in grave crisi.
Il bottino offensivo diventa esiguo, le perse si moltiplicano, alimentando così una timida ripresa offensiva domestica, che rimane però figlia di impegno e volontà, più che di brillantezza d'esecuzione. Si chiude così un secondo quarto di soli 10 punti del Barça...
Il secondo tempo
L'attacco dei ragazzi di Jasi non diventa dopo l'intervallo certo sfavillante, gli ospiti limitano però lo spreco di palloni e trovano canestri dalle proprie più classiche bocche da fuoco.
Il Granada rimane adeguatamente ruvido, ma anche incapace di trovare la propulsione offensiva necessaria per mettere in discussione il risultato, sebbene nei quarti centrali abbia chiaramente dimostrato di avere in mano l'inerzia del match.
Soltanto 6 assist totali, nei confronti delle 13 perse, dicono di una metà campo offensiva vissuta con difficoltà, insieme al 36% da due e il 23% dai 6,75. Gli andalusi, semplicemente non hanno il passo giusto.
Mirotic, Tobey, Sanli: senza sensazionalismi, i protagonisti del Barça aggiungono ognuno qualche mattoncino, nonostante tutti i balbettii di squadra, e continuano a mantenere il distacco dai padroni di casa, senza scomporsi. Così l'ultimo quarto è solo naturale conclusione di questo processo, le giocate blaugrana tirano a loro la gara e la concludono con il risultato più scontato.
I protagonisti
I giocatori che hanno segnato il match sono, partendo dagli andalusi, il già citato Luis Costa (top scorer con 16 punti, +9 di +/- in una gara persa di 15), raro agitatore di retine insieme a un meno incisivo Bropleh (13 punti), che si distingue in un panorama di scarsissimo estro realizzativo.
Grande differenza sul versante difensivo hanno fatto l'intimidazione di Niang (6+7+3 stoppate), ma soprattutto il corpo e l'applicazione di Caceido sul perimetro. Il classe 2003, in prestito proprio dal Barça, si è distinto per la sua capacità di oscurare la visione agli handler catalani in varie occasioni, le sue lunghe leve hanno agguantato ben 5 palloni dalle mani avversarie.
Il Granada ha poco da recriminarsi in una sfida proibitiva, che pur ne conferma alcune qualità e ne evidenzia alcune pesanti lacune.
La truppa di Jasi, per converso della pressione sul perimetro e di un attacco che ha vissuto momenti molto problematici, ha trovato una regia non saldissima di Satoransky e Laprovittola. I due avevano fatto le fortune offensive dei catalani contro il Real, mentre ieri hanno sommato 11 perse, insieme ai rispettabilissimi 12 assist.
Kuric ha guidato all'inizio, Sanli è stato protagonista di un'altra prova molto pulita, con canestri in momenti chirurgici e contributo puntuale, il migliore è stato probabilmente un Mirotic che chiude da miglior realizzatore di squadra e MVP per valutazione in meno di 20' sul campo.
Insomma, un Barça che poteva uscirne decisamente più scintillante e deciso, ma che mette in saccoccia un successo per cui non serviva essere accecanti, in previsione di tanti impegni molto duri che attendono.
Photo credit: Acb Facebook, Fc Barça Twitter