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Valencia non ha idea di cosa fare contro la zona di Murcia, gli ospiti conducono per tutta la gara e piazzano il colpaccio.

Valencia dopo una stagione in chiaroscuro costata anche la panchina ad Alex Mumbrù, Murcia dopo un cammino eccitante con partecipazione alla Copa del Rey, sconfitta dal Real campione, ed alle Final 4 di BCL, chiuse in semifinale.

E' una sorta di serie da redenzione per i "taronja" mentre può diventare consacrazione per gli universitari.

Alla Fonteta si scende in campo dopo che i due episodi stagionali sono andati proprio ai padroni casa, 77-85 in trasferta ed 83-82 sul parquet amico. 21/13 il record di entrambe, con appunto vantaggio del campo per Valencia in virtù di quelle due vittorie.

Gli ospiti devono fare i conti con due assenze pesantissime quali quelle di Simon Birgander e Marko Todorovic, fuori per quel che resta della stagione.. In pratica da 5 c'è disponibile solo Moussa Diagne, con l'aiuto di Nema Radovic, che centro proprio non è, oltre all'ultimo arrivo in settimana Yannis Morin, proprio per fronteggiare l'emergenza. Il 208cm nativo della Martinica arriva da Roanne, dopo una carriera (31 anni) spesa integralmente in patria, a parte la parentesi con gli Oklahoma City Blue.

Oltre a Babacar Touré, che ha chiuso anzitempo il suo percorso stagionale, Valencia registra il forfait, anch'esso definitivo, di Kevin Pangos. Qualche dubbio c'era, viste le assenze in allenamento, per Davies, Jones e Anderson che però alla fine sono scesi in campo.

LA GARA

Murcia parte alla perfezione, Sleva è immarcabile e Valencia capisce pochissimo della "defensa mutante" (match up...) ospite. 13-21 a fine primo quarto con anche un punto del 19enne Fabian Flores, 211cm ci tranquillità. Non si fermerà qui, impressionando per solidità e tranquillità.

Sul 17-29 un passaggio che poteva sembrare chiave: antisportivo di Davies, grande difficoltà locale ma Radebaugh fa solo 1/2 e sul possesso sbaglia Kurucs: poteva aprirsi una voragine, Pradilla riporta Valencia a meno 11. E se Murcia dovesse rimpiangere questo momento...? Nulla di tutto, ciò: prosegue lo show ed è 19-37 con 4'51" quando Xavi Albert ferma ovviamente la partita.

Il dominio ospite è nettissimo e si vedono poche novità. Un regalo clamoroso di Ennis sulla sirena di metà gara regala tre tiri a Lopez-Arostegui: 2/3 e d è 38-48 dopo 20'. Un vero affarone per i "taronja"che tirano 14/39 contro 19/34. Il 24/17 a rimbalzo è solo ed unicamente dovuto alla zona murciana.

Sul 45-58 una potenziale svolta: parziale Valencia guidato da Chris Jones con Murcia che gioca qualche possesso allucinante. Dopo il libero è 53-58 e l'impressione che gli ospiti non abbiano chiuso il discorso in diverse occasioni cresce.

All'improvviso alla squadra di Sito Alonso non attacca più, non iniziando nulla per 15-16 secondi, tuttavia Valencia ne approfitta limitatamente. Non è un gran momento nella gara e dopo 30' sono ancora 8 i punti di vantaggio per Murcia sul 57-65. Pradilla è l'anima locale, un po' frettolosamente viene definito dai commentatori "il nuovo Felipe Reyes". Sipario momentaneo..., per favore!

Sleva tiene avanti i suoi, una zuffa Kurucs-Jovic vede antisportivo del lettone ma manca incredibilmente il tecnico al serbo per la reazione plateale.

Nella baraonda si arriva sul 72-75 quando arrivano due triple di Rodions Kurucs devastanti per i locali che crollano di nuovo a meno 9.

Cosa faccia Pradilla in panchina lo sa solo lo staff valenciano. Sfuriata di Radebaugh ed è game, set and match.

86-96, Valencia è spalle al muro.

LE CHIAVI

La già menzionata "defensa mutante" di Sito Alonso è rebus irrisolvibile per Valencia a lunghissimi tratti.

Oltre al raziocinio offensivo ai "taronja" manca un po' tutto a partire da gerarchie che non ci sono creando una confusione totale nelle soluzioni da cercarsi.

Murcia fa canestro, banalmente, quando attacca sin da subito e rischia solo quando ferma quel ritmo. Anche nei momenti in cui si poteva riavvicinare definitivamente Valencia si perde in soluzioni con poco senso, confermandosi squadra valida solo nella serata singola e non nella globalità di un periodo o di una stagione. La dimostrazione? In una settimana battuto il Real e poi questa serata orripilante.

MVP

Sito Alonso e la sua zona che crea scompiglio. A fine gara dichiara che è «un 1-0 che conta ma bisogna lavorare su alcune cose che potevano costarci la gara, a cominciare dai rimbalzi». La lucidità del dominatore.

Ovvio che poi in campo Radebaugh (24) e Sleva (23+79 si guadagnino i meriti maggiori insieme alla doppia doppia di Moussa Diagne (11+11) che è fondamentale in una serata nella quale si partiva senza Todorovic e Birgander. Senza dimenticare quelle due triple di Kurucs nel momento chiave.

Per Valencia c'è stato un uomo solo veramente valoroso, ovvero Jaime Pradilla. Gestione incomprensibile della panchina quella del suo minutaggio nella fasi chiave.

Brandon Davies è il classico MVP al contrario: 19+10 di un'inutilità clamorosa, quasi tutto arrivato a buoi scappati ed in situazioni senza il minimo peso.

Con lui male Coach Albert, che pare proprio averci capito pochissimo.

Gara 2 è in programma mercoledì 22 maggio alle 2030 al Palacio murciano. Anche in questo caso l'aggiustamento del calendario sulla base degli impegni nelle Final 4 di EL ha portato a questa inedita sosta tra i primi due episodi. Eventuale bella sabato 25 alle 2045, si tornerebbe alla Fonteta. Intanto la città murciana è pronta e decisamente calda ed appassionata...

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