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Il Valencia Basket al via della stagione 2023/24 ha vissuto un'importante rivoluzione estiva decisa dal nuovo GM Luis Arbalejo.

9 giocatori hanno lasciato il club "taronja", 7 nuovi sono arrivati: se non è rivoluzione questa, non sapremo come definirla.

E che nomi se ne sono andati! Dal Capitano storico Bojan Dubljevic a Klemen Prepelic, da Jasiel Rivero, il cui rapporto con il Coach non è mai decollato (eufemismo...) a Kyle Kyle Alexander, passando per la fine della storia d'amore con Van Rossom a Jonah Radebaugh, James Webb III, Shannon Evans e Millan Jimenez.

Rinnovi per Chris Jones ed Harper, ecco gli arrivi di Kassius Robertson, Semi Ojeleye, Brandon Davies, Damien Inglesi, Nate Reuvers, Boubacar Tourè ed infine Stefan Jovic.

Valencia vuole provarci almeno per i Play-In: non è operazione semplice, tutt'altro, ma la struttura fa pensare ad una squadra che se trova equilibri e gerarchie può giocare una buona pallacanestro.

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pag 2 - IL ROSTER

pag 3 - LA FORZA

pag 4 - LE DEBOLEZZE

pag 5 - LE AMBIZIONI

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IL ROSTER

La squadra sembrava completata di recente con la firma di Stefan Jovic, resasi necessaria dopo l'intervento chirurgico (ginocchio) cui si è sottoposto Martin Hermannsson, che resterà fermo all'incirca per 3-4 mesi. I problemi di Xavi Lopez-Arostegui (fascite plantare), la cui entità non è ancora chiara, hanno obbligato il club a tornare sul mercato, come ha confermato il GM Arbalejo. Non c'è fretta, si vogliono attendere notizie più certe sul giocatore e soprattutto capire dove sia necessario intervenire dopo aver verificato gli equilibri di inizio stagione.

G - C.Jones, Harper, Hermannsson, Stefan Jovic, Robertson, Puerto, Ferrando

F - Lopez-Arostegui, Ojeleye, Claver

PF/C - Pradilla, Inglis, Reuvers, Boubacar Tourè, B.Davies

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LA FORZA

Deve derivare dall'asse Jovic-Jones con Brandon Davies.

L'ex milanese è giocatore che in questa lega ha sempre fatto bene: 10,9 punti e 4 rimbalzi per un 12,1 di valutazione in carriera. A Valencia è necessario che ritrovi la brillantezza dispersa nelle nebbie lombarde.

Serve un Chris Jones di grande efficacia, così come un Harper in grado di cambiare le partite anche in pochi minuti.

Stefan Jovic garantisce esperienza e leadership: la coppia che vedremo più spesso è proprio quella formata dal serbo e da Jones.

Lopez-Arostegui era atteso alla stagione della consacrazione, ma il problema di fascite ne rende la situazione complicata in partenza.

Ojeleye va cavalcato nella sua interezza, Puerto sta crescendo.

Globalmente è il ritmo di gioco la chiave: se sostenuto ed in grado di trascinare gli avversari in un determinato vortice può far male, come successo di recente a Tenerife in Liga.

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LE DEBOLEZZE

Non ci sono stelle e risulta ad oggi difficile stabilire chi possa esser il go-to-guy nei momenti chiave. Jones? Pare ovvio, ma serve che stia bene ed esca da quei problemi al ginocchio che lo hanno tormentato la stagione scorsa.

Il trio Inglis, Reuvers, Tourè deve dare un forte appoggio a Pradilla davanti e dietro perchè una delle criticità può arrivare contro squadre molto fisiche dotate di un centro di stazza elevata, laddove Davies ha sempre sofferto.

Tutta da verificare l'efficacia da "scorer" di Kassius Robertson a questi livelli.

Mumbrù, alla seconda stagione di Eurolega, deve crescere anch'egli nella gestione globale. La grande fiducia che la società ha riposto in lui con la rivoluzione e l'allontanamento di chi non era in perfetta sintonia (Rivero) può dargli la carica giusta.

E' necessario rendere la Fonteta un fortino, perchè la vera competitività può derivare solo da un record interno di valore assoluto.

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LE AMBIZIONI

Provarci per i Play-In è il mantra.

Credere in qualcosa di più pare oggi eccessivo, quindi rimanere in scia fino alla sosta delle coppe nazionali e poi giocarsi tutto nell'ultimo mese è obiettivo concretamente perseguibile.

Con la certezza che si può anche fare una buona stagione, magari da 14-16W, e rimanere fuori da tutto: l'Eurolega 2023/24 è terribile da questo punto di vista e ci sono almeno una dozzina di squadre che sulla carta hanno qualcosa, a volte tanto, a volte addirittura tantissimo, di più dei "taronja".

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