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Mirotic, Olimpia al tiro contro Di Bartolomeo, Maccabi
Mirotic grande prova contro il Maccabi

Al Forum, una delle grandi classiche del basket europeo. Va in scena Milano-Maccabi. Ben lungi dall'essere un confronto tra quelli che ha fatto la storia ma di sicura importanza, specialmente per i padroni di casa che hanno molto più da perdere. Il Maccabi si presenta con diversi problemi. Classifica, infortuni e di roster più in generale. 3-7, anche oltre i demeriti di una squadra per forza di cose con poche certezze e che punita dagli infortuni di Rivero e di Blatt, autore di un grande inizio stagione. Debutta Shayok, da vedere Saben Lee, che dopo l'inizio di grande livello, non ha più superato i 20' di utilizzo, forse alienato dal giocare solo l'EL.

Il bilancio in trasferta dice 0-5 in stagione, anche se Kattash ha ottenuto la prima vittoria in trasferta proprio a Milano nel 2022. Due euroleghe fa, molto di più se si considerano roster e prospettive ora e di allora. Alla fine dei 40' non basterà. Vince Milano 98-86.

Hoard, progetto di Colson

Jaylen Hoard si presenta con 6 iniziali. 9-2 ospite, un pessimo inizio insomma, con un attacco ancora troppo statico. Ma l'incipit negativo questa volta è davvero breve. Mirotic si mette al lavoro. Non sono le difese a brillare. Shayok debutta con 5 punti (dalla distanza) per chiudere il primo quarto. Avanti Maccabi, ma durerà poco. 

Chi durerà pare esser, Hoard la nota davvero positiva dei gialloblu. Un giocatore che ha ancora ampi margini di miglioramento, ma che già ha caratteristiche imprescindibili per questo Maccabi. Sveglio, ruba un paio di canestri/falli sprintando anche da canestro subito, citando una delle mosse preferite di Shaun Stonerook. Il classe ‘99 ha margine per diventare un miglior passatore e sicuramente un tiratore di maggiore pericolosità. Meccanica lenta, ma uno step da fare per non esser battezzato e poter esprimere il suo atletismo anche attaccando il ferro contro avversari mediamente più lenti.

Sicuramente un buon inizio per il ragazzo che ha cambiato sponda di Tel Aviv in estate. Un profilo arrivato forse tardi, ma non troppo, in EL, con qualche dubbio eccessivo su ruolo e taglia. Dubbi che avevano accompagnato anche un altro ex Maccabi, diventato top con Kattash, Bonzie Colson.

E' la Milano di Mirotic?

Finale di primo tempo rivelatore per l'Olimpia. La squadra milanese prova ad allungare e chiude sul +7, toccando quota 50, ma non sembra la notizia più importante. Che Nikola Mirotic avesse talento e punti nelle mani non è una scoperta, ma il secondo quarto ci dice qualcosa in più. Questa Milano è di Mirotic. 

Consci che sia un concetto astratto, il montenegrino è parso molto calato nel prendersi le responsabilità senza forzature ed essendo bravo a coinvolgere anche i compagni. Shields, ancora lontano dalla condizione migliore, visto il rientro ancora fresco dal recente stop, è parso più a suo agio, giocando sui vantaggi e le attenzioni che la difesa israeliana ha dovuto riservare a Mirotic, che a mettersi in proprio. Vana difesa vista i 16 del primo tempo.

Manifesto di quel che Milano vorrebbe e potrebbe esser, l'ultima tripla del primo tempo, autore Zach Leday. Handoff fintato Mirotic-Shields, taglio forte nell'area libera, palla al danese del Nebraska che riapre, per l'ex Partizan con metri di spazio. Saranno le gerarchie, sarà una rinnovata collaborazione tra i due talenti di maggior spicco, ma un segnale di fiducia per Milano.

 

Protagonisti e brividi 

Allungo Milano al rientro. Milano cancella il primo quarto da 2/7 da 3. 4/4 tra un ottimo Brooks e Leday ancora ispirato da un gioco a due Mirotic-Shields dal post alto. Stranamente è Mirotic ha sbagliare la prima tripla, ma non toglie brillantezza all'attacco milanese, che trova soluzioni da fuori e in transizione. Dopo il 28% dall'arco del primo quarto, un festival con 11 su 20 totale dopo 30'. Brooks, conferma la vena di Cremona, 16, tanti punti e più fiducia nonostante i problemi di falli. 

Il Maccabi, sembra poter venire travolto, Milano trova transizione e trova ritmo di conseguenza. Arriva +14, sembra fatta. Invece qualche brivido, oltre al primo freddo rigido milanese, lo regala anche l'Olimpia. I gialloblu tornano anche a -4, complice anche una Milano da 1/8 da 3. Questa volta però Milano respinge i fantasmi, ancora una volta dando una risposta di squadra. 6 uomini in doppia cifra, 21 assist e quota 100 punti sfiorata. 

Mirotic, 20, 16 nel solo primo tempo e 8 rimbalzi, e molto integrato finalmente nel reticolo di squadra. Tanto che il finale, viene gestito egregiamente dal duo Mannion-Leday. Il Red Mamba dai natali senesi (12+8 assist) sembra il prescelto in contumacia Bolmaro. Relegando Dimitrijevic all'uscita dalla panca, salvifica per lui questa sera. A capo della second unit 11 per l'ex Kazan. Alla fine emerge ancora una volta, Zach Leday, continuo, intenso e decisivo. Lo dice la stagione, lo dice il finale, lo dice il tabellino. 22+7 rimbalzi per 29 di valutazione.

Leday, Olimpia carica Milano contro il Maccabi
L'urlo di Leday

Per il Maccabi, senza Saben Lee, difficilmente integrabile vivendo lontano dalla squadra, Hoard, come detto è il migliore. 20 con 5 rimbalzi. Sorkin e Randolph ci provano e toccano la doppia cifra, mentre Jokubaitis flirta con la doppia doppia con 9 punti e 10 assist, ma poca pericolosità dal campo.

 

photocredit: Olimpia Milano X

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