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Altra trasferta desolante e assai complessa per la Virtus: come col Fener le vu nere durano un quarto, poi si inabissano, spariscono dal campo e affondano. Il Barça, senza né brillare né fare cose straordinarie, vince comodamente 84-57.

Continua quindi il gennaio estremamente difficile per Bologna: rimangono due partite prima di una sosta che, ad oggi, sembra provvidenziale. Ma intanto le vu nere tornano nella tonnara playoff.

Le pieghe della partita

La Virtus parte attenta e aggressiva; Cordinier ancora di più: sono 8 punti nei primi 5 minuti. Il Barça sfrutta la maggiore fisicità e atletismo, attacca bene l'area e sfrutta i mismatch a favore. Le vu nere alternano buoni attacchi ad altri più macchinosi, ma l'attitudine è quella giusta. Entrambe le squadre mancano l'appuntamento con qualche dettaglio: primo quarto equilibrato chiuso sul 20-17. 1/5 e 0/4 da tre: qualcosa cambierà.

Cordinier riparte con la stoppata dell'anno! Sta in area un'infinita e cancella Da Silva. Ma Bologna inizia a soffrire troppo a rimbalzo e in area: prima mini-fuga blaugrana a +7. L'attacco bianconero fatica dannatamente a creare vantaggio e ancora non trova triple: è 11/30 dal campo ma -5. Due triple di Laprovittola pesano nel contesto di stitichezza generale: 41-27 Barça all'intervallo, massimo vantaggio e 0 triple bianconere.

Laprovittola trova una tripla dal logo: è un segnale preciso ed anche il +19, perentorio e probabilmente non rammendabile per questa Virtus a cui in attacco non riesce nulla. Ora il Barça è in fiducia e gli riesce, al contrario, tutto: sul 52-32 la partita sembra già finita e le vu nere sempre più in crisi. A 2'23" dalla fine del terzo quarto arriva la prima tripla virtussina: un dato che racconta tanto, forse tutto. 61-44 dopo 30', mentre Hernangomez continua a dominare.

Il quarto quarto è puro garbage time con tutto già determinato. La Virtus esce con le ossa rotte dal Palau blaugrana e ha solo 48 ore per ricomporsi per una gara importantissima.

La fisicità e il dominio dei lunghi del Barça

Il Barça gioca una gara solida e intelligente: certo migliore rispetto alla gara pessima persa al Forum di Assago settimana scorsa, ma non certo brillante né entusiasmante.

Agli uomini di Grimau, in una fase della stagione non straordinaria, per avere la meglio di una Virtus che non riesce mai a creare un vantaggio offensivo e a pareggiare la taglia dei padroni di casa, sono bastati un livello sopra la media di fisicità e togliere alle vu nere completamente l'area e i rimbalzi.

La Virtus all'andata era riuscita a pareggiare tutto questo con un ottimo dato al rimbalzo offensivo e questo era dipeso anche da un'altra condizione fisica. Tuttavia, si continua a dire che il Barcellona non convince fino in fondo eppure i catalani sono sempre lì, secondi, dietro solo a quel Real Madrid inarrivabile per ora per i comuni mortali.

Grimau, dopo la serataccia di Milano, stasera ritrova anche un Laprovittola in fiducia che, con poche sterzate, sferza una partita che ha sempre viaggiato a ritmi bassissimi. Poi è dominio totale della coppia di centri blaugrana contro cui i pari-ruolo bianconeri non hanno messo mano. Vesely domina il gioco con 9 punti e 13 rimbalzi, Hernangomez fa 17+6.

Questo e poco altro serve al Barça per avere la meglio di questa Virtus, lontana parente di quella dell'andata.

Senza attacco e in sfiducia: la Virtus non esce dalla crisi

17 col Maccabi, 24 con l'Efes, 13 col Fener, 27 stasera. Sono gli scarti di differenza con cui la Virtus ha perso nelle ultime uscite in trasferta: 1-4 nelle ultime cinquegare con solo la sofferta vittoria contro l'Asvel in mezzo.

E' innegabile che questa è ora una squadra completamente diversa rispetto a quella vista nel girone d'andata. Stanca, senza la stessa fiducia e, soprattutto, senza il suo giocatore più importante, alias Toko Shengelia. Tre fattori che insieme fanno un mix letale di cui abbiamo visto l'esito.

La Virtus non può essere così brutta. Tuttavia, nonostante un mese di gennaio difficilissimo, la classifica dice ancora terzo posto a pari merito con Fenerbahce e Panathinaikos. Lo score è ancora alto, ma certo le prospettive sono cambiate. E ora arrivano due gare cruciali in casa prima della sosta contro due competitor per i playoff come Monaco e Partizan. Serve come minimo una vittoria.

Inutile parlare di singoli in una gara di questa tipo: tutta la squadra ha bisogno di rialzarsi insieme e di risalire da quel 16% dall'arco e da quegli 11 assist, in totale controtendenza con quella squadra bellissima ammirata fino ad un mese fa.

Venerdì dovrebbe rientrare Shengelia. Già tutto bene quindi? No, ma qualcosa potrebbe cambiare. Dal punto di vista tecnico, senza dubbio, ma anche da quello mentale. Riavere il proprio leader in campo può aiutare tutto il gruppo che deve aiutarsi un passo alla volta per risalire da questo brutto burrone. Il proprio pubblico, ancora imbattuto tranne la prima uscita stagionale, può dare una grossa mano in questo.

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